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Massimo Pulini – Transiti verticali
I “Transiti verticali” del titolo sono interventi sulla stratificazione della memoria, che si configurano quali singolari e accattivanti risonanze armoniche tra le varie epoche…
Comunicato stampa
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Impostosi sulla scena artistica con la realizzazione di iconografie del Seicento rivisitate da una pittura dall’apparenza elettronica, Pulini presenta una mostra che si sviluppa intorno a un centinaio di negativi in vetro, appartenenti all’Archivio Villani di Bologna. Recuperate con l’attenzione di un collezionista, le lastre fotografiche (documentazione di antichi dipinti e di arredi storici), presentano soluzioni visive assai stratificate: si tratta di veri e propri attraversamenti nella storia, da leggere come un tutto organico; dotata di cornice e di interventi materici diversi, la lastra diventa supporto e ambiente per immagini che sanno confrontarsi e dialogare, creando incroci di tipo post-citazionista.
Il bianco usato per questo tipo d’intervento diviene contrasto linguistico e perfino psicologico, tra un passato votato a documentare e preservare la conoscenza del patrimonio artistico italiano e un presente dal volto inevitabilmente più ambiguo e oscuro.
A cura di Matilde Puleo, la mostra presenta, inoltre, alcuni lavori realizzati su forme circolari, appositamente studiati per consegnarci un allestimento che accompagni lo spettatore in un universo poetico rarefatto, nel quale la linea si spezza per condurre l’osservatore al limite del silenzio. Basata sul contrappunto tra la disposizione perpendicolare delle lastre e la morbidezza delle altre forme, la mostra s’indirizza verso la ricerca delle entità primarie dello spazio, così come singolarmente ogni lavoro indaga la natura simultanea, misteriosa e anfibia del tempo.
Interventi sulla stratificazione della memoria, si configurano quali singolari e accattivanti risonanze armoniche tra le varie epoche, dando vita a un alternanza di immagini che giocano con il campionario visivo della nostra cultura: una testimonianza che sottolinea con forza il fascino dell’oggetto trovato e che collabora alla collezione di ricordi e figure sopravvissute e da riscoprire –se non altro, per cogliere i fenomeni che le cose ordinarie spesso nascondono.
Nato a Cesena nel 1958, Massimo Pulini conduce un’intensa attività d’artista e di ricercatore storico. Titolare della cattedra di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha pubblicato una serie di libri sui temi artistici della copia, dell’anonimato, del non-finito, curando diverse esposizioni dedicate alla pittura emiliana del Seicento. Come artista, dal 1975 a oggi ha tenuto numerose mostre in spazi prestigiosi e musei internazionali...
Il bianco usato per questo tipo d’intervento diviene contrasto linguistico e perfino psicologico, tra un passato votato a documentare e preservare la conoscenza del patrimonio artistico italiano e un presente dal volto inevitabilmente più ambiguo e oscuro.
A cura di Matilde Puleo, la mostra presenta, inoltre, alcuni lavori realizzati su forme circolari, appositamente studiati per consegnarci un allestimento che accompagni lo spettatore in un universo poetico rarefatto, nel quale la linea si spezza per condurre l’osservatore al limite del silenzio. Basata sul contrappunto tra la disposizione perpendicolare delle lastre e la morbidezza delle altre forme, la mostra s’indirizza verso la ricerca delle entità primarie dello spazio, così come singolarmente ogni lavoro indaga la natura simultanea, misteriosa e anfibia del tempo.
Interventi sulla stratificazione della memoria, si configurano quali singolari e accattivanti risonanze armoniche tra le varie epoche, dando vita a un alternanza di immagini che giocano con il campionario visivo della nostra cultura: una testimonianza che sottolinea con forza il fascino dell’oggetto trovato e che collabora alla collezione di ricordi e figure sopravvissute e da riscoprire –se non altro, per cogliere i fenomeni che le cose ordinarie spesso nascondono.
Nato a Cesena nel 1958, Massimo Pulini conduce un’intensa attività d’artista e di ricercatore storico. Titolare della cattedra di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha pubblicato una serie di libri sui temi artistici della copia, dell’anonimato, del non-finito, curando diverse esposizioni dedicate alla pittura emiliana del Seicento. Come artista, dal 1975 a oggi ha tenuto numerose mostre in spazi prestigiosi e musei internazionali...
31
gennaio 2009
Massimo Pulini – Transiti verticali
Dal 31 gennaio al 15 marzo 2009
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
NAG 1
Arezzo, Via Bicchieraia, 20, (Arezzo)
Arezzo, Via Bicchieraia, 20, (Arezzo)
Orario di apertura
da lunedì a domenica, dalle 16.00 alle 19.00 e su appuntamento
Vernissage
31 Gennaio 2009, ore 18.00
Autore
Curatore