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Massimo Scolari
La ricostruzione dell’attività artistica è affidata a un’esposizione che ripercorre il complesso lavoro di questo artista intellettuale: un racconto che mette a fuoco, come scrive Daniele del Giudice in catalogo, “le multiple attività, architettura, pittura, scultura, scrittura” che determinano la “caratteristica rarissima” e “l’assoluta singolarità” di Massimo Scolari
Comunicato stampa
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Negli spazi del Museo di Riva del Garda e nel parco antistante la Rocca è allestita la mostra dedicata all’opera di Massimo Scolari.
La ricostruzione dell’attività artistica è affidata a un’esposizione che ripercorre il complesso lavoro di questo artista intellettuale: un racconto che mette a fuoco, come scrive Daniele del Giudice in catalogo, “le multiple attività, architettura, pittura, scultura, scrittura” che determinano la “caratteristica rarissima” e “l’assoluta singolarità” di Massimo Scolari.
Il legante che tiene assieme, sia cronologicamente che tematicamente, disegni, sculture, installazioni, scritti e fotografie sono gli straordinari acquerelli ai quali Massimo Scolari, fin dai primissimi anni Settanta, conferisce un carattere originalissimo, sorretto da una elaborata perfezione del mestiere e da una raffinata cultura dei contenuti.
Gli acquerelli testimoniano le diverse fasi della ricerca e mostrano la genesi formale che caratterizza le installazioni realizzate per la Biennale di Venezia, per la Triennale di Milano e per il Museo Palladio di Vicenza.
Le installazioni sono ampiamente documentate dai disegni di progetto, dai modelli che mettono in evidenza le caratteristiche architettoniche e scultoree e dalle numerose fotografie di Luigi Ghirri, di Gabriele Basilico, di Luca Campigotto, di Pino Guidolotti, ….
La mostra si apre con una scultura in bronzo alta 220 cm realizzata per l’installazione “L’origine dell’architettura” alla Biennale di Venezia del 1996 e si conclude nel parco della Rocca di fronte al lago con la “Saetta” alta oltre 7 metri, realizzata in acciaio per la Biennale di Venezia 2004 e collocata sul Padiglione Italia.
Il percorso espositivo inizia, invece, dai primi dipinti presentati da Aldo Rossi nel 1967, e continua con i disegni per l’Architettura laconica, l’Architettura lagunare, l’Architettura del limite: studi che si riflettono nei numerosi taccuini, dai quali prende avvio ogni suo lavoro, sia esso un dipinto, un’installazione o un mobile.
Al primo piano della Rocca è esposta una vasta rassegna di pezzi che Scolari ha disegnato in quasi vent’anni di collaborazione con la Giorgetti S.p.A, di cui è stato anche art director dal 1989 al 2001.
Installazioni, mobili, dipinti, disegni, scritti, sono i numerosi temi e materiali con i quali, come dice Carlo Bertelli in catalogo, Scolari: “ragiona sui segreti dell’arte, specialmente sul segreto maggiore che è la rappresentazione dello spazio”.
La ricostruzione dell’attività artistica è affidata a un’esposizione che ripercorre il complesso lavoro di questo artista intellettuale: un racconto che mette a fuoco, come scrive Daniele del Giudice in catalogo, “le multiple attività, architettura, pittura, scultura, scrittura” che determinano la “caratteristica rarissima” e “l’assoluta singolarità” di Massimo Scolari.
Il legante che tiene assieme, sia cronologicamente che tematicamente, disegni, sculture, installazioni, scritti e fotografie sono gli straordinari acquerelli ai quali Massimo Scolari, fin dai primissimi anni Settanta, conferisce un carattere originalissimo, sorretto da una elaborata perfezione del mestiere e da una raffinata cultura dei contenuti.
Gli acquerelli testimoniano le diverse fasi della ricerca e mostrano la genesi formale che caratterizza le installazioni realizzate per la Biennale di Venezia, per la Triennale di Milano e per il Museo Palladio di Vicenza.
Le installazioni sono ampiamente documentate dai disegni di progetto, dai modelli che mettono in evidenza le caratteristiche architettoniche e scultoree e dalle numerose fotografie di Luigi Ghirri, di Gabriele Basilico, di Luca Campigotto, di Pino Guidolotti, ….
La mostra si apre con una scultura in bronzo alta 220 cm realizzata per l’installazione “L’origine dell’architettura” alla Biennale di Venezia del 1996 e si conclude nel parco della Rocca di fronte al lago con la “Saetta” alta oltre 7 metri, realizzata in acciaio per la Biennale di Venezia 2004 e collocata sul Padiglione Italia.
Il percorso espositivo inizia, invece, dai primi dipinti presentati da Aldo Rossi nel 1967, e continua con i disegni per l’Architettura laconica, l’Architettura lagunare, l’Architettura del limite: studi che si riflettono nei numerosi taccuini, dai quali prende avvio ogni suo lavoro, sia esso un dipinto, un’installazione o un mobile.
Al primo piano della Rocca è esposta una vasta rassegna di pezzi che Scolari ha disegnato in quasi vent’anni di collaborazione con la Giorgetti S.p.A, di cui è stato anche art director dal 1989 al 2001.
Installazioni, mobili, dipinti, disegni, scritti, sono i numerosi temi e materiali con i quali, come dice Carlo Bertelli in catalogo, Scolari: “ragiona sui segreti dell’arte, specialmente sul segreto maggiore che è la rappresentazione dello spazio”.
09
settembre 2007
Massimo Scolari
Dal 09 settembre al 18 novembre 2007
arte contemporanea
Location
MAG MUSEO ALTO GARDA – MUSEO RIVA DEL GARDA
Riva Del Garda, Piazza Cesare Battisti, 3a, (Trento)
Riva Del Garda, Piazza Cesare Battisti, 3a, (Trento)
Biglietti
euro 2
Orario di apertura
10.00-18.00; lunedì chiuso
Vernissage
9 Settembre 2007, ore 11
Editore
SKIRA
Autore
Curatore