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Materia, segno, sogni… dialogo di due artisti…
Ambro Moioli e Raoul Schoumaker: materia, segno, sogni… dialogo di due artisti… che vedrà esposte nello spazio milanese dodici chine su carta di varie dimensioni di Schoumaker e altrettante sculture di medie e grandi dimensioni di Moioli.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra di Ambro Moioli e Raoul Schoumaker: materia, segno, sogni… dialogo di due artisti… vedrà esposte nello spazio milanese dodici chine su carta di varie dimensioni di Schoumaker e altrettante sculture di medie e grandi dimensioni di Moioli.
Il felice incontro tra i due artisti, dalle origini e i percorsi artistici così diversi, ha portato all’allestimento di questa mostra, dove uno ha realizzato con materiali diversi le opere dell’altro e viceversa in un interscambio di visioni che si materializzano nella raffinata tecnica a china di Schoumaker e nelle realizzazioni scultoree di Moioli.
Raoul Schoumaker (Ebly - Belgio, 1947) fin dall’inizio del suo percorso artistico ha rivelato la sua passione per le linee pure e semplici. A partire dagli anni Settanta la tecnica di Schoumaker si è via via affinata, fino a portare l’artista a ideare e realizzare figure e disegni utilizzando piccolissimi cerchi eseguiti a china.
Alberi, occhi e corpi di donna sono i soggetti ricorrenti nelle opere di Schoumaker, che spesso si mescolano insieme perché considerati il riflesso della vita, della terra e della continuità.
Ambro Moioli (Lissone, 1952), da molti definito lo “scultore del vuoto” ha raggiunto questa dimensione dopo anni di studio attraverso espressioni dapprima classiche fino a conseguire la sua originalità espressiva grazie a un nuovo linguaggio del tutto personale.
Anche i materiali, dai classici quali gesso, bronzo, cera e ferro hanno subìto una vera trasformazione attraverso la sperimentazione di nuove tecniche di impasto e fusione.
Da queste continue sperimentazioni sono nate le figure bi-tridimensionali dallo straordinario dinamismo non solo virtuale, ma anche visivo, che si muovono animandosi in un gioco quasi fantastico.
In mostra, le opere dell’uno saranno esposte accanto alle medesime dell’altro, in un raffinato gioco di visioni, suggestioni e interpretazioni.
Così i due artisti parlano del loro incontro:
Ambro Moioli e Raoul Schoumaker si sono incontrati un anno fa a una cena tra amici.
Hanno rapidamente capito che c'era qualcosa in comune tra loro, un certo modo di vedere le cose, osservare il mondo, ma soprattutto una valutazione del vuoto, poiché questo fa parte integrante delle loro rispettive opere.
Quest'attrazione del vuoto si ritrova raramente in uno scultore, abituato a sviluppare la materia, la massa… ma anche poco comune presso un artista d'inchiostro; questi, in generale, gradisce il riempimento denso e il pieno, il vuoto «lo disturba»…
Naturalmente e praticamente senza consultarsi, questi due artisti hanno deciso di ispirarsi uno all'altro, non scegliendo una tematica simile, ma riproducendo, così esattamente, per quanto possibile, l'opera dell'uno con la tecnica dell'altro.
La tridimensionalità dello scultore è trasformata nella bidimensionalità dell'inchiostro e della carta, mentre il disegno si trova a essere espanso nello spazio come volume.
Questo linguaggio nuovo dà una nuova vita, una nuova interpretazione a ciascuna di queste opere che scaturiscono dalla reciproca ispirazione: la scala viene totalmente trasformata, da piccolo a grande o viceversa, la prospettiva che ora coglie l'opera da angolazioni diverse, i colori subiscono profondi mutamenti nelle rispettive realizzazioni, creando nuove forme attraverso la materia e il segno, a testimonianza di questa rara affinità elettiva
…ed è come se, per una sorta di magica alchimia, in continuo dialogo, le creature dell’uno entrino nel quadro e quelle dell’altro prendano vita, uscendone.
da seguire dunque…
In contemporanea con la mostra, venerdì 15 maggio alle 18.30 lo scrittore Angelo Gaccione, direttore della rivista Odissea e Alessandra Paganardi, poetessa e critico letterario, incontrano la poetessa Roveretana Anna Maria Cielo, autrice tra gli altri di: L'Istinto del Fuoco, Florentes Iunci, Via degli Incontri.
Sono a disposizione press kit digitali della mostra con le immagini in alta risoluzione delle opere esposte.
Il felice incontro tra i due artisti, dalle origini e i percorsi artistici così diversi, ha portato all’allestimento di questa mostra, dove uno ha realizzato con materiali diversi le opere dell’altro e viceversa in un interscambio di visioni che si materializzano nella raffinata tecnica a china di Schoumaker e nelle realizzazioni scultoree di Moioli.
Raoul Schoumaker (Ebly - Belgio, 1947) fin dall’inizio del suo percorso artistico ha rivelato la sua passione per le linee pure e semplici. A partire dagli anni Settanta la tecnica di Schoumaker si è via via affinata, fino a portare l’artista a ideare e realizzare figure e disegni utilizzando piccolissimi cerchi eseguiti a china.
Alberi, occhi e corpi di donna sono i soggetti ricorrenti nelle opere di Schoumaker, che spesso si mescolano insieme perché considerati il riflesso della vita, della terra e della continuità.
Ambro Moioli (Lissone, 1952), da molti definito lo “scultore del vuoto” ha raggiunto questa dimensione dopo anni di studio attraverso espressioni dapprima classiche fino a conseguire la sua originalità espressiva grazie a un nuovo linguaggio del tutto personale.
Anche i materiali, dai classici quali gesso, bronzo, cera e ferro hanno subìto una vera trasformazione attraverso la sperimentazione di nuove tecniche di impasto e fusione.
Da queste continue sperimentazioni sono nate le figure bi-tridimensionali dallo straordinario dinamismo non solo virtuale, ma anche visivo, che si muovono animandosi in un gioco quasi fantastico.
In mostra, le opere dell’uno saranno esposte accanto alle medesime dell’altro, in un raffinato gioco di visioni, suggestioni e interpretazioni.
Così i due artisti parlano del loro incontro:
Ambro Moioli e Raoul Schoumaker si sono incontrati un anno fa a una cena tra amici.
Hanno rapidamente capito che c'era qualcosa in comune tra loro, un certo modo di vedere le cose, osservare il mondo, ma soprattutto una valutazione del vuoto, poiché questo fa parte integrante delle loro rispettive opere.
Quest'attrazione del vuoto si ritrova raramente in uno scultore, abituato a sviluppare la materia, la massa… ma anche poco comune presso un artista d'inchiostro; questi, in generale, gradisce il riempimento denso e il pieno, il vuoto «lo disturba»…
Naturalmente e praticamente senza consultarsi, questi due artisti hanno deciso di ispirarsi uno all'altro, non scegliendo una tematica simile, ma riproducendo, così esattamente, per quanto possibile, l'opera dell'uno con la tecnica dell'altro.
La tridimensionalità dello scultore è trasformata nella bidimensionalità dell'inchiostro e della carta, mentre il disegno si trova a essere espanso nello spazio come volume.
Questo linguaggio nuovo dà una nuova vita, una nuova interpretazione a ciascuna di queste opere che scaturiscono dalla reciproca ispirazione: la scala viene totalmente trasformata, da piccolo a grande o viceversa, la prospettiva che ora coglie l'opera da angolazioni diverse, i colori subiscono profondi mutamenti nelle rispettive realizzazioni, creando nuove forme attraverso la materia e il segno, a testimonianza di questa rara affinità elettiva
…ed è come se, per una sorta di magica alchimia, in continuo dialogo, le creature dell’uno entrino nel quadro e quelle dell’altro prendano vita, uscendone.
da seguire dunque…
In contemporanea con la mostra, venerdì 15 maggio alle 18.30 lo scrittore Angelo Gaccione, direttore della rivista Odissea e Alessandra Paganardi, poetessa e critico letterario, incontrano la poetessa Roveretana Anna Maria Cielo, autrice tra gli altri di: L'Istinto del Fuoco, Florentes Iunci, Via degli Incontri.
Sono a disposizione press kit digitali della mostra con le immagini in alta risoluzione delle opere esposte.
13
maggio 2009
Materia, segno, sogni… dialogo di due artisti…
Dal 13 al 21 maggio 2009
arte moderna e contemporanea
Location
SPAZIO LATTUADA
Milano, Via Serviliano Lattuada, 2, (Milano)
Milano, Via Serviliano Lattuada, 2, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì al sabato ore 10-19
Vernissage
13 Maggio 2009, ore 18,30
Ufficio stampa
SILVIA TROVATO
Autore
Curatore