Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Mathew Kabatoff – Airport 2002/04
Risultato di ben quattro anni di studi, il progetto di Kabatoff (Airport 2002/04) va a toccare i nervi tesissimi dell’ormai fragile psicologia americana, presa d’assalto e letteralmente sfibrata dagli stravolgimenti degli ultimi anni.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La galleria Monitor video&contemporary art è lieta di presentare la prima personale in Italia del giovane artista Mathew Kabatoff.
Risultato di ben quattro anni di studi, il progetto di Kabatoff (Airport 2002/04) va a toccare i nervi tesissimi dell’ormai fragile psicologia americana, presa d’assalto e letteralmente sfibrata dagli stravolgimenti degli ultimi anni. In una sorta di visione cinematografica multiscreen, un sistema di telecamere coglie i diversissimi ed inquietanti aspetti di un grande aeroporto americano, meta giornaliera di migliaia di persone, in un giorno qualunque, atrocemente banale nella sua ovvietà. Mentre scorrono le tranquille immagini del normale lavoro degli addetti alla sicurezza, del decollo degli aerei in pista e degli esterni in pieno giorno, passano fulminei i frammenti di una tragedia individuale, esemplificata in un rapimento che si svolge in un luogo imprecisato, ma riconducibile per analogia all’aeroporto stesso. Le inquadrature si sovrappongono, si susseguono, si alternano sui differenti punti dell’aeroporto e sui suoi innumerevoli e lontani frammenti di vite mentre il dramma, quasi un piccolo evento a margine, si consuma davanti agli occhi dello spettatore. Nonostante la drammaticità non vi è alcun pathos nel lavoro di Kabatoff: tutto si svolge nella più totale freddezza. A ben guardare esso, seppur aspro e senza mezzi toni, rappresenta proprio il pensiero di un’identità collettiva, ancora incerta sul proprio futuro e sulla propria sicurezza.
La mostra è realizzata con il contributo tecnico di Apple Computer
Mathew Kabatoff è nato a Calgary, Alberta, Canada nel 1978. Vive e lavora tra San Diego (California) e Londra. Ha all’attivo diverse mostre tra cui: Dance MachineInteractive video installation, Marcuse Gallery UCSD Winter 2001;The Genealogy of Desired Males,Marion Nicoll Gallery, Alberta College of Art and Design, Calgary Alberta, Winter 2000; Bunny Flesh, U-Haul van mobile exhibition, one day throughout San Diego CA Spring 2001.
Risultato di ben quattro anni di studi, il progetto di Kabatoff (Airport 2002/04) va a toccare i nervi tesissimi dell’ormai fragile psicologia americana, presa d’assalto e letteralmente sfibrata dagli stravolgimenti degli ultimi anni. In una sorta di visione cinematografica multiscreen, un sistema di telecamere coglie i diversissimi ed inquietanti aspetti di un grande aeroporto americano, meta giornaliera di migliaia di persone, in un giorno qualunque, atrocemente banale nella sua ovvietà. Mentre scorrono le tranquille immagini del normale lavoro degli addetti alla sicurezza, del decollo degli aerei in pista e degli esterni in pieno giorno, passano fulminei i frammenti di una tragedia individuale, esemplificata in un rapimento che si svolge in un luogo imprecisato, ma riconducibile per analogia all’aeroporto stesso. Le inquadrature si sovrappongono, si susseguono, si alternano sui differenti punti dell’aeroporto e sui suoi innumerevoli e lontani frammenti di vite mentre il dramma, quasi un piccolo evento a margine, si consuma davanti agli occhi dello spettatore. Nonostante la drammaticità non vi è alcun pathos nel lavoro di Kabatoff: tutto si svolge nella più totale freddezza. A ben guardare esso, seppur aspro e senza mezzi toni, rappresenta proprio il pensiero di un’identità collettiva, ancora incerta sul proprio futuro e sulla propria sicurezza.
La mostra è realizzata con il contributo tecnico di Apple Computer
Mathew Kabatoff è nato a Calgary, Alberta, Canada nel 1978. Vive e lavora tra San Diego (California) e Londra. Ha all’attivo diverse mostre tra cui: Dance MachineInteractive video installation, Marcuse Gallery UCSD Winter 2001;The Genealogy of Desired Males,Marion Nicoll Gallery, Alberta College of Art and Design, Calgary Alberta, Winter 2000; Bunny Flesh, U-Haul van mobile exhibition, one day throughout San Diego CA Spring 2001.
26
aprile 2004
Mathew Kabatoff – Airport 2002/04
Dal 26 aprile al 10 giugno 2004
arte contemporanea
Location
MONITOR
Roma, Via Sforza Cesarini, 43a-44 , (Roma)
Roma, Via Sforza Cesarini, 43a-44 , (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato ore 15.30-20.00
la mattina su appuntamento
lunedì e festivi chiuso
Vernissage
26 Aprile 2004, ore 18.30