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Mathia Pagani – Error project (capitolo 2)
La mostra, nata online come percorso virtuale alla ricerca dell’errore nell’ambiguità fra errore informatico ed errore concettuale, presenta gli elementi della sintassi di quel percorso. Grandi oli, fusione di pittura e fotografia, una ricerca sull’attesa, sull’interferenza, sulle forme primarie.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Galleria l’Affiche inaugura Error project (capitolo 2) di Mathia Pagani nella sede di via dell’Unione 6, Milano. La mostra, nata online come percorso virtuale alla ricerca dell’errore
nell’ambiguità fra errore informatico ed errore concettuale, presenta gli
elementi della sintassi di quel percorso (errore informatico: il visitatore può
interagire con le opere online fino ad arrivare a distruggere il sito e farlo
scomparire; errore concettuale: nelle fotografie delle piazze vuote è l’assenza
di persone o il disturbo visivo inserito dall’autore nell’immagine?)
1. Gli oli monocromi. Indagano tutto lo spettro cromatico nella forma reiterata
del triangolo ottenuta dall’intersezione di due graduali movimenti verso la
perfezione del bianco.
E’ questo il lavoro sull’attesa che l’artista ha accoppiato in origine,
incorporandole nel lavoro, alle fotografie delle piazze vuote di alcune città
durante la primavera del 2020 e poi di una Milano fiabesca.
2. Le edizioni limitate. Nate dal lavoro di fusione dei due mondi, pittorico e
fotografico (33 soggetti), sono frammenti fotografici, perlopiù di piazze vuote.
Un’interferenza minima operata nell’immagine, un disturbo, un’alterazione
alle volte quasi invisibile, o un elemento fuori contesto, rivelano un errore,
che gioca per contrasto con l’inabituale mancanza di presenze umane in questi
luoghi, trasfigurati e metafisici. Il lavoro trae origine da screenshot di video
di webcam sparse per il mondo e raccolte dall’artista in modo casuale nel web.
A questi fanno da contraltare scatti rubati di luoghi iconici o tempi andati
e una Milano trasfigurata, con presenze impossibili di balene sottoterra o
ballerine fra le guglie del Duomo.
nell’ambiguità fra errore informatico ed errore concettuale, presenta gli
elementi della sintassi di quel percorso (errore informatico: il visitatore può
interagire con le opere online fino ad arrivare a distruggere il sito e farlo
scomparire; errore concettuale: nelle fotografie delle piazze vuote è l’assenza
di persone o il disturbo visivo inserito dall’autore nell’immagine?)
1. Gli oli monocromi. Indagano tutto lo spettro cromatico nella forma reiterata
del triangolo ottenuta dall’intersezione di due graduali movimenti verso la
perfezione del bianco.
E’ questo il lavoro sull’attesa che l’artista ha accoppiato in origine,
incorporandole nel lavoro, alle fotografie delle piazze vuote di alcune città
durante la primavera del 2020 e poi di una Milano fiabesca.
2. Le edizioni limitate. Nate dal lavoro di fusione dei due mondi, pittorico e
fotografico (33 soggetti), sono frammenti fotografici, perlopiù di piazze vuote.
Un’interferenza minima operata nell’immagine, un disturbo, un’alterazione
alle volte quasi invisibile, o un elemento fuori contesto, rivelano un errore,
che gioca per contrasto con l’inabituale mancanza di presenze umane in questi
luoghi, trasfigurati e metafisici. Il lavoro trae origine da screenshot di video
di webcam sparse per il mondo e raccolte dall’artista in modo casuale nel web.
A questi fanno da contraltare scatti rubati di luoghi iconici o tempi andati
e una Milano trasfigurata, con presenze impossibili di balene sottoterra o
ballerine fra le guglie del Duomo.
08
settembre 2020
Mathia Pagani – Error project (capitolo 2)
Dall'otto settembre al 09 ottobre 2020
arte contemporanea
Location
GALLERIA L’AFFICHE
Milano, Via dell'Unione, 6, (Milano)
Milano, Via dell'Unione, 6, (Milano)
Orario di apertura
solo su appuntamento, da martedì a venerdì ore 15-21
Sito web
Autore