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Matia Chincarini – Oponopon
Oponopon è un mantra amerindo che significa GRAZIE SCUSA TI PERDONO TI AMO. La mostra nasce da una visione d’amore per la natura e si svolge in termini di rituale, attraverso un processo di arte partecipata. Ne rimane la testimonianza grazie all’archivio di foto stampate su supporti lignei
Comunicato stampa
Segnala l'evento
MATIA CHINCARINI
OPONOPON
Oponopon è un mantra amerindo che significa GRAZIE SCUSA TI PERDONO TI AMO. Nasce da una visione d’amore per la Natura e si svolge con un rituale.
Oponopon è un percorso di bellezza che include perdono, ringraziamento e amore, attraverso la creazione di un archivio di semi di consapevolezza. Offre la possibilità di conoscere un albero e di sentirsi sintonizzati con le frequenze del regno vegetale.
Ecco Matia Chincarini che invita:
…“Cerca un albero o vai a recuperarne uno con la memoria e con il cuore e raggiungilo. Ti propongo di conoscerlo meglio, di abbracciarlo, toccarlo, sentirlo e di respirare insieme a lui, di ascoltare la sua eternità, la sua intelligenza sottile che dialoga con l’universo.
Chiedigli, con rispetto, il permesso di prendere TRE foglie e, portandomele, ti chiedo di sostituire i tuoi organi di percezione: gli occhi non vedono, ma sentono come un terzo occhio; la bocca si nutre come l’albero, creando un transfert.
Ogni albero-uomo è seguito nel suo percorso dalla raccolta di notizie sul proprio albero; qualcuno può ricevere notizie di miti, altri di proprietà terapeutiche e altri ancora di leggende o storie.
Infine, le foglie di ogni albero-uomo sono raccolte insieme e vanno a dialogare con l’elemento fuoco, che usualmente serve per scaldare il corpo e che ora diventa fuoco per scaldare l’anima, attraverso un rito in cui le foglie vengono bruciate.
Parliamo di armonia e di bellezza. Di amare se stessi e gli altri. Tutto l’altro. Perché tutto è in continuo movimento, tutto è vivo e tutto ha spirito. Un tentativo di mettere da parte la razionalità per una realtà che fluisce attraverso il cuore, in collegamento con la vita”…
Dell’evento partecipato rimane una testimonianza grazie all’archivio di foto stampate su supporti lignei, ceppi di acero tolti alle fiamme e tagliati a fette.
Il fare arte di Matia Chincarini coinvolge direttamente il pubblico nel processo creativo, lo fa diventare protagonista e nello stesso tempo osservatore.
In questo modo emerge l’approccio relazionale e partecipato dell’opera, fatto di azione, scoperta dell’altro -l’albero, la vita, noi stessi- e d’incontro a più livelli, il tutto fuso nel messaggio che l’artista vuole trasmettere.
Le composizioni su legno, dunque, sono sì delle fotografie ma, nello stesso tempo, diventano un archivio di emozioni, sentimenti, stati d’animo, pensieri che ciascun ‘attore’ e ‘co-autore’ dell’opera lascia sul suo cammino, una traccia effimera e nello stesso tempo significativa e universale.
Gian Paolo Bonesini
OPONOPON
Oponopon è un mantra amerindo che significa GRAZIE SCUSA TI PERDONO TI AMO. Nasce da una visione d’amore per la Natura e si svolge con un rituale.
Oponopon è un percorso di bellezza che include perdono, ringraziamento e amore, attraverso la creazione di un archivio di semi di consapevolezza. Offre la possibilità di conoscere un albero e di sentirsi sintonizzati con le frequenze del regno vegetale.
Ecco Matia Chincarini che invita:
…“Cerca un albero o vai a recuperarne uno con la memoria e con il cuore e raggiungilo. Ti propongo di conoscerlo meglio, di abbracciarlo, toccarlo, sentirlo e di respirare insieme a lui, di ascoltare la sua eternità, la sua intelligenza sottile che dialoga con l’universo.
Chiedigli, con rispetto, il permesso di prendere TRE foglie e, portandomele, ti chiedo di sostituire i tuoi organi di percezione: gli occhi non vedono, ma sentono come un terzo occhio; la bocca si nutre come l’albero, creando un transfert.
Ogni albero-uomo è seguito nel suo percorso dalla raccolta di notizie sul proprio albero; qualcuno può ricevere notizie di miti, altri di proprietà terapeutiche e altri ancora di leggende o storie.
Infine, le foglie di ogni albero-uomo sono raccolte insieme e vanno a dialogare con l’elemento fuoco, che usualmente serve per scaldare il corpo e che ora diventa fuoco per scaldare l’anima, attraverso un rito in cui le foglie vengono bruciate.
Parliamo di armonia e di bellezza. Di amare se stessi e gli altri. Tutto l’altro. Perché tutto è in continuo movimento, tutto è vivo e tutto ha spirito. Un tentativo di mettere da parte la razionalità per una realtà che fluisce attraverso il cuore, in collegamento con la vita”…
Dell’evento partecipato rimane una testimonianza grazie all’archivio di foto stampate su supporti lignei, ceppi di acero tolti alle fiamme e tagliati a fette.
Il fare arte di Matia Chincarini coinvolge direttamente il pubblico nel processo creativo, lo fa diventare protagonista e nello stesso tempo osservatore.
In questo modo emerge l’approccio relazionale e partecipato dell’opera, fatto di azione, scoperta dell’altro -l’albero, la vita, noi stessi- e d’incontro a più livelli, il tutto fuso nel messaggio che l’artista vuole trasmettere.
Le composizioni su legno, dunque, sono sì delle fotografie ma, nello stesso tempo, diventano un archivio di emozioni, sentimenti, stati d’animo, pensieri che ciascun ‘attore’ e ‘co-autore’ dell’opera lascia sul suo cammino, una traccia effimera e nello stesso tempo significativa e universale.
Gian Paolo Bonesini
17
ottobre 2020
Matia Chincarini – Oponopon
Dal 17 ottobre al 05 novembre 2020
arte contemporanea
Location
GALLERIA SPAZIOGRAFICO
Massa Marittima, Vicolo Ciambellano, 7, (Grosseto)
Massa Marittima, Vicolo Ciambellano, 7, (Grosseto)
Orario di apertura
da martedì a a domenica ore 16.00-19.00
Vernissage
17 Ottobre 2020, ore 17.00 - 19.00
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
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