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Matilde Dolcetti – Sfaccettature
Le opere hanno l’attitudine di provocare un godimento, e questo é uno dei fondamenti dell’esperienza dell’arte, che viene ad assumersi un ruolo di mediatrice della realtà senza rinunciare al suo potere di riflessione e di critica.
Comunicato stampa
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Da quando la riflessione sull’arte è diventata un campo interdisciplinare, nessuno si meraviglia, se un artista viene presentato, non più da uno storico dell’arte, o da un critico, ma per es. da un poeta, da un filosofo, o anche semplicemente da un collega. Ma ai vari profili professionali corrispondono vari approcci e visioni diverse sulle opere. In questo modo, il “fare arte” viene a trovarsi ad un nuovo incrocio, e il campo stesso dell’arte si allarga e si arricchisce di nuovi interessi.
In un'epoca nella quale l'arte perde progressivamente la sua autonomia, essa non si presenta più nell'ordine dell’avanzamento, della provocazione e della rottura da una parte, e del bello, dell’effetto visivo ed emozionale, e della consolazione dall’altra. Ad un modello universalista ma limitativo, si sostituisce la diversità delle forme e delle pratiche contemporanee, sorgente vitale della rappresentazione immaginaria e simbolica. L’accettazione della diversità e della complessità come elementi costitutivi, assume allora un valore più ampio di una presa di posizione, irriducibile alla totale dominazione anche economica del reale e del suo conseguente appiattimento.
Per ogni artista per esempio, arte e tecnica sono state sempre indissolubilmente legate. La tecnica in un certo senso condiziona le arti, anche quando questo legame è pudicamente nascosto. L’innovazione allora si presenta oggi preferibilmente con piccoli spostamenti, innovazioni, ricerche, infrazioni, riprese e aggiunte successive. Le opere di questa mostra ne sono l’esempio illuminante. Nelle incisioni a bulino siamo posti di fronte alla precisione tecnica dello strumento e alla meditazione necessaria al tipo di lavoro. Lo stesso strumento accostato al berceau e alla puntasecca permette la realizzazione incisioni di vedute veloci di paesaggi. La vibrazione del segno, il dialogo continuo con la matrice di rame, l’acidatura della lastra, ci regalano “ritratti” di Venezie vissute. La fluidità dell’acquerello apre il campo a nuove luminosità ottenute con invidiabile scioltezza. A me sembra che tutto nasca con grande facilità e disinvoltura. Disinvoltura anche nel combinare ed inventare tecniche diverse (cosa che i grandi artisti hanno sempre fatto), come la combinazione, quasi improbabile dell’acquerello, di una particolare collagrafia e della stampa.
Ma Francastel ci insegna, che i valori estetici non sono mai slegati dalla contingenza pratica: Essi non sono valori inutili, e l’arte non ha mai avuto un carattere di pura gratuità. Possiamo osservare allora, che i vari risultati delle opere esposte sono ottenuti con procedimenti diversi, ma soltanto il processo specifico usato è in grado di offrire l’immagine che si presenta davanti a
noi. Infatti soltanto l’arte, pure nelle sue diverse forme e sfaccettature, afferma Marcel Jauss, è in grado di presentare e di far percepire un mondo unico, comune a tutti, superando il linguaggio asservito di una società di consumatori. La percezione stessa dell’arte può essere intesa dunque come istanza critica del linguaggio, un modo di denunciare e di compensare la pluralità e la dispersione dei ruoli nella società. In questo modo il godimento dell’arte non è più incompatibile con il pensiero nè con la comprensione dell'opera. Le opere hanno l'attitudine di provocare un godimento, e questo é uno dei fondamenti dell'esperienza dell’arte, che viene ad assumersi un ruolo di mediatrice della realtà senza rinunciare al suo potere di riflessione e di critica.
Franco Vecchiet
Matilde Dolcetti (Venezia 1936), cura la programmazione artistica della Scuola Internazionale di Grafica, dove tiene i corsi di Tecniche dell'Incisione e di Acquerello. Ha tenuto seminari presso: Rio de Janeiro, Università Cattolica P.U.C. (Incisione); Rio de Janeiro, Università di Design ESDI e Campinas, Università Unicamp (Libro d'Artista); San Paulo, Facoltà di Santa Marcellina, (Acquerello); Brema, Gerhard Marks Haus Museum (Incisione); Belgrado, Museo Narodni, Open Graphic Workshop (Incisione); Boston, Boston University, (Libro d'Artista); Venezia, Accademia di Belle Arti (Libro d'Artista).Ha fatto parte della giuria internazionale alla premiazione della IV Biennale di Grafica d'Arte di Belgrado. E' stata invitata come Artista in Residenza nel semestre Gennaio-Maggio 1998, presso l'Università dell'Iowa, Iowa City IA, Stati Uniti. Ha insegnato Incisione e Disegno nel semestre Agosto-Dicembre 2000 al Connecticut College, New London CT, Stati Uniti.
Mostre Personali: 1980 Firenze, Libreria delle donne; 1983 Venezia e Roma, Galleria Segno Grafico; 1986 Parigi, Galleria BIMC; 1988 Venezia, Galleria Segno Grafico; 1993 Rio de Janeiro, Imagem Grafica, Parque Lage; 1994 Rio de Janeiro, UERJ Università di Stato; 1996 Firenze, The Saci Gallery; 1998 Iowa City, The University of Iowa; 1998 Brema, Consolato d'Italia;2000 Venezia, Scuola Internazionale di Grafica
2003 Venezia, Galleria il Sotoportego, Scuola Internazionale di Grafica
Principali Collettive: 1986 Parigi (Francia), Ecole Superieure des Beaux Arts; 1988 Rio de Janeiro (Brasile), Università Cattolica P.U.C.; 1989 Brema (Germania), Hochschule für Künste; Des Moines, IA (Stati Uniti), Drake University; 1991 Campinas (Brasile), Università Unicamp; Rio de Janeiro (Brasile), ESDI Università di Design; 1992 Belgrado (Jugoslavia), Museo Narodni, The Open Graphic Workshop; 1996 Belgrado (Jugoslavia), IV International Biennial of Graphic Art; 1997 Varna (Bulgheria), IX International Print Biennial ; 2000 New London, CT (Stati Uniti), Connecticut College, Faculty Group Exhibition; 2004 Pordenone, Ex Convento di S. Francesco, 30 Anni dell'Unicef in Italia
In un'epoca nella quale l'arte perde progressivamente la sua autonomia, essa non si presenta più nell'ordine dell’avanzamento, della provocazione e della rottura da una parte, e del bello, dell’effetto visivo ed emozionale, e della consolazione dall’altra. Ad un modello universalista ma limitativo, si sostituisce la diversità delle forme e delle pratiche contemporanee, sorgente vitale della rappresentazione immaginaria e simbolica. L’accettazione della diversità e della complessità come elementi costitutivi, assume allora un valore più ampio di una presa di posizione, irriducibile alla totale dominazione anche economica del reale e del suo conseguente appiattimento.
Per ogni artista per esempio, arte e tecnica sono state sempre indissolubilmente legate. La tecnica in un certo senso condiziona le arti, anche quando questo legame è pudicamente nascosto. L’innovazione allora si presenta oggi preferibilmente con piccoli spostamenti, innovazioni, ricerche, infrazioni, riprese e aggiunte successive. Le opere di questa mostra ne sono l’esempio illuminante. Nelle incisioni a bulino siamo posti di fronte alla precisione tecnica dello strumento e alla meditazione necessaria al tipo di lavoro. Lo stesso strumento accostato al berceau e alla puntasecca permette la realizzazione incisioni di vedute veloci di paesaggi. La vibrazione del segno, il dialogo continuo con la matrice di rame, l’acidatura della lastra, ci regalano “ritratti” di Venezie vissute. La fluidità dell’acquerello apre il campo a nuove luminosità ottenute con invidiabile scioltezza. A me sembra che tutto nasca con grande facilità e disinvoltura. Disinvoltura anche nel combinare ed inventare tecniche diverse (cosa che i grandi artisti hanno sempre fatto), come la combinazione, quasi improbabile dell’acquerello, di una particolare collagrafia e della stampa.
Ma Francastel ci insegna, che i valori estetici non sono mai slegati dalla contingenza pratica: Essi non sono valori inutili, e l’arte non ha mai avuto un carattere di pura gratuità. Possiamo osservare allora, che i vari risultati delle opere esposte sono ottenuti con procedimenti diversi, ma soltanto il processo specifico usato è in grado di offrire l’immagine che si presenta davanti a
noi. Infatti soltanto l’arte, pure nelle sue diverse forme e sfaccettature, afferma Marcel Jauss, è in grado di presentare e di far percepire un mondo unico, comune a tutti, superando il linguaggio asservito di una società di consumatori. La percezione stessa dell’arte può essere intesa dunque come istanza critica del linguaggio, un modo di denunciare e di compensare la pluralità e la dispersione dei ruoli nella società. In questo modo il godimento dell’arte non è più incompatibile con il pensiero nè con la comprensione dell'opera. Le opere hanno l'attitudine di provocare un godimento, e questo é uno dei fondamenti dell'esperienza dell’arte, che viene ad assumersi un ruolo di mediatrice della realtà senza rinunciare al suo potere di riflessione e di critica.
Franco Vecchiet
Matilde Dolcetti (Venezia 1936), cura la programmazione artistica della Scuola Internazionale di Grafica, dove tiene i corsi di Tecniche dell'Incisione e di Acquerello. Ha tenuto seminari presso: Rio de Janeiro, Università Cattolica P.U.C. (Incisione); Rio de Janeiro, Università di Design ESDI e Campinas, Università Unicamp (Libro d'Artista); San Paulo, Facoltà di Santa Marcellina, (Acquerello); Brema, Gerhard Marks Haus Museum (Incisione); Belgrado, Museo Narodni, Open Graphic Workshop (Incisione); Boston, Boston University, (Libro d'Artista); Venezia, Accademia di Belle Arti (Libro d'Artista).Ha fatto parte della giuria internazionale alla premiazione della IV Biennale di Grafica d'Arte di Belgrado. E' stata invitata come Artista in Residenza nel semestre Gennaio-Maggio 1998, presso l'Università dell'Iowa, Iowa City IA, Stati Uniti. Ha insegnato Incisione e Disegno nel semestre Agosto-Dicembre 2000 al Connecticut College, New London CT, Stati Uniti.
Mostre Personali: 1980 Firenze, Libreria delle donne; 1983 Venezia e Roma, Galleria Segno Grafico; 1986 Parigi, Galleria BIMC; 1988 Venezia, Galleria Segno Grafico; 1993 Rio de Janeiro, Imagem Grafica, Parque Lage; 1994 Rio de Janeiro, UERJ Università di Stato; 1996 Firenze, The Saci Gallery; 1998 Iowa City, The University of Iowa; 1998 Brema, Consolato d'Italia;2000 Venezia, Scuola Internazionale di Grafica
2003 Venezia, Galleria il Sotoportego, Scuola Internazionale di Grafica
Principali Collettive: 1986 Parigi (Francia), Ecole Superieure des Beaux Arts; 1988 Rio de Janeiro (Brasile), Università Cattolica P.U.C.; 1989 Brema (Germania), Hochschule für Künste; Des Moines, IA (Stati Uniti), Drake University; 1991 Campinas (Brasile), Università Unicamp; Rio de Janeiro (Brasile), ESDI Università di Design; 1992 Belgrado (Jugoslavia), Museo Narodni, The Open Graphic Workshop; 1996 Belgrado (Jugoslavia), IV International Biennial of Graphic Art; 1997 Varna (Bulgheria), IX International Print Biennial ; 2000 New London, CT (Stati Uniti), Connecticut College, Faculty Group Exhibition; 2004 Pordenone, Ex Convento di S. Francesco, 30 Anni dell'Unicef in Italia
12
marzo 2005
Matilde Dolcetti – Sfaccettature
Dal 12 al 31 marzo 2005
arte contemporanea
Location
LA ROGGIA
Pordenone, Viale Trieste, 19, (Pordenone)
Pordenone, Viale Trieste, 19, (Pordenone)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 16-19,30
Vernissage
12 Marzo 2005, ore 18
Autore