"Parentazze" è costituita da un numero variabile di personaggi costruiti utilizzando tazze, piattini, coperchi, cocci di ceramica bianca o colorata, assemblati tra loro.

Le spione e spettegolanti Parentazze amano radunarsi per favorire piacevoli conversazioni, solitamente per commentare a fondo fatti di vita quotidiana che riguardano i loro conoscenti, parenti, amici, vicini di casa …

I vari personaggi piccoli, esili, alti, incarnano i diversi "caratteri" presenti nelle famiglie numerose che continuano a variare con il passare degli anni: bambini, adulti, donne, uomini, appartenenti a varie nazionalità.

Matilde Domestico vive e lavora a Torino; dall’inizio degli anni Novanta realizza installazioni, opere ambientali composte da tazze, piattini, cocci di ceramica che principalmente provengono dagli scarti della produzione industriale della I.P.A. Industria Porcellane S.p.A. di Usmate, azienda attenta agli eventi legati al mondo dell’arte contemporanea.

”La tazza è uno strumento con il quale costruire delle combinazioni seriali e ritmiche liberamente inserite nello spazio (le colonnazze, le arcatazze, le irrequietazze) e con cui ritrovare i motivi iconici risaputi (una colonna, un fiore, un’arcata, una figura…) per ideare un vocabolario stimolante…” (Ivana Mulatero catalogo “Anomalie” 1998 Galleria Arti Assortite - Torino).

La tazza è il segno, il punto di partenza per parlare delle relazioni umane, della quotidianità

con un sguardo attento ai gesti abituali, riti che scandiscono il ritmo delle giornate.

Matilde Domestico ha partecipato a numerose esposizioni e fiere d’arte contemporanea tra cui Artissima, Outlook, Inuit e popoli del ghiaccio, Bonjour douceur. BAM: Biennale di Arte Moderna e Contemporanea, Miart. Coffee break.