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Matteo Fantuzzi / Erich Turroni – Ecce Homo
L’evento vede protagonisti Matteo Fantuzzi (poeta) ed Erich Turroni (artista), che saranno presentati congiuntamente da Gianfranco Lauretano e Marisa Zattini, rispettivamente Direttore Letterario e Artistico della rivista. In tale occasione sarà inoltre presentato l’ultimo numero di Graphie – trimestrale di Arte e Letteratura – dedicato al tema “della Bellezza”.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 3 ottobre 2009 alle ore 17.00, presso IL VICOLO - Galleria Arte Contemporanea, continuano
gli appuntamenti con i Salotti “Letterari & Artistici” della IV Edizione 2009. Il titolo di questo 7°
incontro, “ECCE HOMO”, nasce dall’associazione del significato più intimo delle opere - poetica e
scultorea - create dai due “artisti” ospiti di questo nuovo incontro, promosso e organizzato dalla Rivista
di Arte e Letteratura “Graphie” che gode del Patrocinio della Regione Emilia Romagna. ECCE HOMO:
a sottolineare il valore dicotomico di una affermazione che da Ponzio Pilato fino a Nietzsche non ha
mai smesso di cercare nuove capacità riflessive. Ha scritto recentemente Eugenio Scalfari: «Si può,
sia pure con qualche fatica, oggettivare l’io, la nostra mente a capacità riflessive e può pensare il
proprio pensiero e le forme della propria soggettività. Ma il “sé”, cioè l’essenza, la cosa in sé del mio
essere, non è pensabile. La mia incostanza impulsiva, le mie crisi neuronali, i miei sentimenti nascenti
nel fondo dell’inconscio, non sono pensabili se non nel momento in cui emergono ed entrano nella sfera
della coscienza».
L’evento vede protagonisti il poeta Matteo Fantuzzi con la raccolta di poesie intitolata Kobarid,
presentata da Gianfranco Lauretano e l’artista Erich Turroni le cui opere verranno introdotte
dall’architetto Marisa Zattini. La raccolta di poesie di Matteo Fantuzzi, KOBARID, traduce il nome in
sloveno della città di Caporetto, scenario di una delle più dure sconfitte della prima guerra mondiale
sul fronte italiano. Sul significato potente di questa parola Matteo Fantuzzi costruisce il suo primo
libro di poesia, proiettando la Caporetto storica dei primi del Novecento in un quotidiano instabile,
di voci diverse, accomunate da un destino fallimentare: «Fantuzzi individua e segue, poesia dopo
poesia, dei personaggi, uomini e donne - senza qualità -, maschere dell’esistenza, esseri più o meno
scombinati, sfigurati dalle vicende, tormentati a volte dalla violenza dei fatti che raccontano» (Gilberto
Finzi). Ad una rinnovata matrice esistenziale è associato invece il lavoro di Erich Turroni, in una
estensione ambientale che si dipana fra pittura e scultura risolta attraverso «lo scavo, l’abrasione, la
scarnificazione [...] in processi logoranti di composizione e spoliazione, costruzione e distruzione -
a volte fino agli esiti più estremi» (Claudio Spadoni). Un pensiero ossessivo sull’Uomo come condizione
essenziale per un’indagine psicoanalitica della memoria. Sinapsi vibratili raffinatissime che precedono
la parola e si collocano in uno spazio atemporale, in un’originario che sta oltre ogni dimensione.
Gianfranco Lauretano e Marisa Zattini, rispettivamente Direttore Letterario e Artistico della rivista
Graphie, presenteranno l’ultimo numero dedicato al tema “della BELLEZZA” (Anno XI, n° 45).
Matteo Fantuzzi è nato a Castel San Pietro Terme (BO) nel 1979. Ha pubblicato Kobarid (Ed. Raffaelli, 2008
- Premio Camaiore Opera prima,
Premio Penne Opera prima). È redattore delle riviste Atelier, clanDestino e Ali, collabora con la rivista Le Voci della Luna, con l’Annuario di
Poesia edito da Gaffi e col quotidiano La voce di Romagna dove ogni lunedì cura una rubrica dedicata alla Poesia Italiana Contemporanea. Suoi
testi sono apparsi su molte riviste (tra cui “Nuovi Argomenti”, “Il Verri”, “Yale Italian Poetry”, “Gradiva”) in una quindicina di Nazioni tra
l’Europa, le Americhe e l’Asia. Ha creato il sito “UniversoPoesia” e curato La linea del Sillaro (Ed. Campanotto, 2006) sulla Poesia dell’Emilia-
Romagna.
Erich Turroni è nato a Cesena nel 1976; si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Ravenna ed ora vive e lavora a Gambettola (FC) . Il corpo
e l’identità sono alla base della sua ricerca artistica. I suoi dipinti sono radiografie dell’essere, quasi a voler cogliere l’essenza dell’individuo, il
suo interno, la sua fisiologia, l’inconscio. Le grandi installazioni, dove protagoniste sono piccole figure accovacciate, ci portano al confronto tra
lo spazio e l’uomo, tra l’interno e l’esterno.Tra le principali esposizioni: “Centro-Periferia”, concorso internazionale per giovani artisti, sede
Federculture, Roma, 2007; Gemine muse, Cripta di S. Anastasio, Asti, 2007; Insediamenti, Rocca di Ravaldino, Forlì, 2007; Confini, Palazzo
Pigorini, Parma, 2006; Nuove Acquisizioni, MAR, Ravenna, 2006.
gli appuntamenti con i Salotti “Letterari & Artistici” della IV Edizione 2009. Il titolo di questo 7°
incontro, “ECCE HOMO”, nasce dall’associazione del significato più intimo delle opere - poetica e
scultorea - create dai due “artisti” ospiti di questo nuovo incontro, promosso e organizzato dalla Rivista
di Arte e Letteratura “Graphie” che gode del Patrocinio della Regione Emilia Romagna. ECCE HOMO:
a sottolineare il valore dicotomico di una affermazione che da Ponzio Pilato fino a Nietzsche non ha
mai smesso di cercare nuove capacità riflessive. Ha scritto recentemente Eugenio Scalfari: «Si può,
sia pure con qualche fatica, oggettivare l’io, la nostra mente a capacità riflessive e può pensare il
proprio pensiero e le forme della propria soggettività. Ma il “sé”, cioè l’essenza, la cosa in sé del mio
essere, non è pensabile. La mia incostanza impulsiva, le mie crisi neuronali, i miei sentimenti nascenti
nel fondo dell’inconscio, non sono pensabili se non nel momento in cui emergono ed entrano nella sfera
della coscienza».
L’evento vede protagonisti il poeta Matteo Fantuzzi con la raccolta di poesie intitolata Kobarid,
presentata da Gianfranco Lauretano e l’artista Erich Turroni le cui opere verranno introdotte
dall’architetto Marisa Zattini. La raccolta di poesie di Matteo Fantuzzi, KOBARID, traduce il nome in
sloveno della città di Caporetto, scenario di una delle più dure sconfitte della prima guerra mondiale
sul fronte italiano. Sul significato potente di questa parola Matteo Fantuzzi costruisce il suo primo
libro di poesia, proiettando la Caporetto storica dei primi del Novecento in un quotidiano instabile,
di voci diverse, accomunate da un destino fallimentare: «Fantuzzi individua e segue, poesia dopo
poesia, dei personaggi, uomini e donne - senza qualità -, maschere dell’esistenza, esseri più o meno
scombinati, sfigurati dalle vicende, tormentati a volte dalla violenza dei fatti che raccontano» (Gilberto
Finzi). Ad una rinnovata matrice esistenziale è associato invece il lavoro di Erich Turroni, in una
estensione ambientale che si dipana fra pittura e scultura risolta attraverso «lo scavo, l’abrasione, la
scarnificazione [...] in processi logoranti di composizione e spoliazione, costruzione e distruzione -
a volte fino agli esiti più estremi» (Claudio Spadoni). Un pensiero ossessivo sull’Uomo come condizione
essenziale per un’indagine psicoanalitica della memoria. Sinapsi vibratili raffinatissime che precedono
la parola e si collocano in uno spazio atemporale, in un’originario che sta oltre ogni dimensione.
Gianfranco Lauretano e Marisa Zattini, rispettivamente Direttore Letterario e Artistico della rivista
Graphie, presenteranno l’ultimo numero dedicato al tema “della BELLEZZA” (Anno XI, n° 45).
Matteo Fantuzzi è nato a Castel San Pietro Terme (BO) nel 1979. Ha pubblicato Kobarid (Ed. Raffaelli, 2008
- Premio Camaiore Opera prima,
Premio Penne Opera prima). È redattore delle riviste Atelier, clanDestino e Ali, collabora con la rivista Le Voci della Luna, con l’Annuario di
Poesia edito da Gaffi e col quotidiano La voce di Romagna dove ogni lunedì cura una rubrica dedicata alla Poesia Italiana Contemporanea. Suoi
testi sono apparsi su molte riviste (tra cui “Nuovi Argomenti”, “Il Verri”, “Yale Italian Poetry”, “Gradiva”) in una quindicina di Nazioni tra
l’Europa, le Americhe e l’Asia. Ha creato il sito “UniversoPoesia” e curato La linea del Sillaro (Ed. Campanotto, 2006) sulla Poesia dell’Emilia-
Romagna.
Erich Turroni è nato a Cesena nel 1976; si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Ravenna ed ora vive e lavora a Gambettola (FC) . Il corpo
e l’identità sono alla base della sua ricerca artistica. I suoi dipinti sono radiografie dell’essere, quasi a voler cogliere l’essenza dell’individuo, il
suo interno, la sua fisiologia, l’inconscio. Le grandi installazioni, dove protagoniste sono piccole figure accovacciate, ci portano al confronto tra
lo spazio e l’uomo, tra l’interno e l’esterno.Tra le principali esposizioni: “Centro-Periferia”, concorso internazionale per giovani artisti, sede
Federculture, Roma, 2007; Gemine muse, Cripta di S. Anastasio, Asti, 2007; Insediamenti, Rocca di Ravaldino, Forlì, 2007; Confini, Palazzo
Pigorini, Parma, 2006; Nuove Acquisizioni, MAR, Ravenna, 2006.
03
ottobre 2009
Matteo Fantuzzi / Erich Turroni – Ecce Homo
03 ottobre 2009
incontro - conferenza
Location
GALLERIA ARTE CONTEMPORANEA IL VICOLO
Cesena, Via Chiaramonti, 6, (Forlì-cesena)
Cesena, Via Chiaramonti, 6, (Forlì-cesena)
Vernissage
3 Ottobre 2009, ore 17
Autore