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Matteo Farolfi – Time Machine
Immortalando la nuda realtà di scenari dismessi, l’artista riporta alla luce, grazie alle tecniche di post-produzione, le antiche “presenze” che hanno reso quei luoghi vivi e centri dell’agire umano.
Comunicato stampa
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Matteo Farolfi – TIME MACHINE
In che modo la percezione che abbiamo dell’Universo e del Tempo Cosmico influenza la vita di ogni giorno? E se il Tempo fosse solo un’illusione?
Partendo da questo eterno dilemma, l’artista ci offre la possibilità di riflettere sui significati profondi dei concetti di Tempo e Spazio, da sempre fulcro del filosofare umano.
L’unica “certezza”, se così si può dire, è quella del Presente, unico tempo a nostra disposizione e regno dell’azione; solo nel presente, infatti, possiamo agire e fare esperienza della vita, ponendo in essere le cause che creano il movimento e lo sviluppo dell’Universo.
Cosa resta però di quello che è già stato? E cosa rimane “oltre” alle conseguenze delle cause?
Quali sensazioni, profumi, visioni e suoni accompagnano il silenzio di un luogo che ha accolto tali esperienze?
È da qui che nasce la ricerca di Matteo Farolfi che, immortalando la nuda realtà di luoghi ormai dismessi, quali vecchie fabbriche, cantieri abbandonati, capannoni fatiscenti, etc..e restituendocela così com’è, senza filtri o censure, riesce a riportare alla luce, facendocene ancora percepire il rumore, le antiche “presenze” che hanno reso quel luogo vivo in quanto centro dell’agire umano e dell’eterna esperienza.
Tali presenze, riportate alla vita grazie alle tecniche di post-produzione o di installazione che Matteo padroneggia con ispirata naturalezza, tornano a farsi sentire e a richiamare la nostra attenzione sulle antiche questioni dell’uomo, inserendosi nel contesto prescelto con una naturalità e spontaneità che a raccontarsi sembrerebbe impensabile.
È così che eroi spaziali, clown, vecchi giocattoli, animali esotici, bambini in giostra, oggetti “fuori sede”, trovano spazio e si fondono al contesto prescelto, entrando in una sorta di comunicazione sottile con lo spettatore; il messaggio, se pur forte e impossibile da ignorare, viene rivelato attraverso un leggero sussurro, appena velato dal caos circostante, con il quale però paradossalmente si fonde, ricreando una nuova situazione e dando vita ad una nuova e rinnovata esperienza.
La ricerca dell’artista, sempre molto accurata nella parte compositiva, riesce a rendere, attraverso l’utilizzo di materiali diversi, sempre abbinati “naturalmente”, come fossero innesti volti alla creazione di una nuova realtà o essenza primigenia, la visuale dell’opera animata e ricca di energie diverse, ma fuse in un’unica sinfonia.
A cura di Erica Fuschini e Luca Fontana
EVENTI
Opening e proiezione venerdì 16 marzo, ore 19:00 – video in collaborazione con Lucien Moreau
Links: https://matteofarolfi.wixsite.com/fama
https://studioesma.wixsite.com/lucienmoreau
Cena-Simposio sabato 31 marzo, ore 21:00
info e prenotazioni | tel. 051 227916 mail cinemaodeoncafe@gmail.com
BIOPIC
Matteo Farolfi nasce a Ferrara nel 1972, città dove attualmente vive e lavora. Sempre a Ferrara si diploma come grafico commerciale, per poi come proseguire gli studi come fonico all’Accademia delle Arti Sceniche di Bologna e lavorare alla radio come speaker. Nel 2001 frequenta i corsi serali di pittura tenuti da Daniele Carletti, con il quale sperimenta l’uso di vari materiali e tecniche che lo avvicinano al mondo neo-espressionista. Infine, impara da autodidatta diverse tecniche di grafica digitale e di pittura (specializzandosi nella tecnica mixed media) che gli consentono di esprimersi e portare maggiormente in rilievo la sua personale ricerca.
In che modo la percezione che abbiamo dell’Universo e del Tempo Cosmico influenza la vita di ogni giorno? E se il Tempo fosse solo un’illusione?
Partendo da questo eterno dilemma, l’artista ci offre la possibilità di riflettere sui significati profondi dei concetti di Tempo e Spazio, da sempre fulcro del filosofare umano.
L’unica “certezza”, se così si può dire, è quella del Presente, unico tempo a nostra disposizione e regno dell’azione; solo nel presente, infatti, possiamo agire e fare esperienza della vita, ponendo in essere le cause che creano il movimento e lo sviluppo dell’Universo.
Cosa resta però di quello che è già stato? E cosa rimane “oltre” alle conseguenze delle cause?
Quali sensazioni, profumi, visioni e suoni accompagnano il silenzio di un luogo che ha accolto tali esperienze?
È da qui che nasce la ricerca di Matteo Farolfi che, immortalando la nuda realtà di luoghi ormai dismessi, quali vecchie fabbriche, cantieri abbandonati, capannoni fatiscenti, etc..e restituendocela così com’è, senza filtri o censure, riesce a riportare alla luce, facendocene ancora percepire il rumore, le antiche “presenze” che hanno reso quel luogo vivo in quanto centro dell’agire umano e dell’eterna esperienza.
Tali presenze, riportate alla vita grazie alle tecniche di post-produzione o di installazione che Matteo padroneggia con ispirata naturalezza, tornano a farsi sentire e a richiamare la nostra attenzione sulle antiche questioni dell’uomo, inserendosi nel contesto prescelto con una naturalità e spontaneità che a raccontarsi sembrerebbe impensabile.
È così che eroi spaziali, clown, vecchi giocattoli, animali esotici, bambini in giostra, oggetti “fuori sede”, trovano spazio e si fondono al contesto prescelto, entrando in una sorta di comunicazione sottile con lo spettatore; il messaggio, se pur forte e impossibile da ignorare, viene rivelato attraverso un leggero sussurro, appena velato dal caos circostante, con il quale però paradossalmente si fonde, ricreando una nuova situazione e dando vita ad una nuova e rinnovata esperienza.
La ricerca dell’artista, sempre molto accurata nella parte compositiva, riesce a rendere, attraverso l’utilizzo di materiali diversi, sempre abbinati “naturalmente”, come fossero innesti volti alla creazione di una nuova realtà o essenza primigenia, la visuale dell’opera animata e ricca di energie diverse, ma fuse in un’unica sinfonia.
A cura di Erica Fuschini e Luca Fontana
EVENTI
Opening e proiezione venerdì 16 marzo, ore 19:00 – video in collaborazione con Lucien Moreau
Links: https://matteofarolfi.wixsite.com/fama
https://studioesma.wixsite.com/lucienmoreau
Cena-Simposio sabato 31 marzo, ore 21:00
info e prenotazioni | tel. 051 227916 mail cinemaodeoncafe@gmail.com
BIOPIC
Matteo Farolfi nasce a Ferrara nel 1972, città dove attualmente vive e lavora. Sempre a Ferrara si diploma come grafico commerciale, per poi come proseguire gli studi come fonico all’Accademia delle Arti Sceniche di Bologna e lavorare alla radio come speaker. Nel 2001 frequenta i corsi serali di pittura tenuti da Daniele Carletti, con il quale sperimenta l’uso di vari materiali e tecniche che lo avvicinano al mondo neo-espressionista. Infine, impara da autodidatta diverse tecniche di grafica digitale e di pittura (specializzandosi nella tecnica mixed media) che gli consentono di esprimersi e portare maggiormente in rilievo la sua personale ricerca.
16
marzo 2018
Matteo Farolfi – Time Machine
Dal 16 marzo al 27 aprile 2018
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
ODEON GALLERY
Bologna, Via Mascarella, 3, (Bologna)
Bologna, Via Mascarella, 3, (Bologna)
Orario di apertura
tutti giorni ore 15:30-23:00
Vernissage
16 Marzo 2018, ore 19:00
Autore
Curatore