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Matteo Fato / Maria Elisabetta Novello – Il senso dell’ordine
Matteo Fato e Maria Elisabetta Novello dialogano tramite due interpretazioni personali con progetti site specific per lo spazio AB23 – contenitore per il contemporaneo, che abita una chiesa romanica del trecento.
Comunicato stampa
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“il senso dell’ordine” è un’esposizione fondata sull’indagine della percezione e dello spazio,
su come disposizione e classificazione tendano a reggere l’ordine delle cose che sfuggono,
sul ritmo delle azioni ripetitive ma anche sullo scorrere ininterrotto del tempo.
Matteo Fato e Maria Elisabetta Novello dialogano tramite due interpretazioni personali con progetti site specific per lo spazio AB23 – contenitore per il contemporaneo, che abita una chiesa romanica del trecento.
Matteo Fato, riflettendo sull’architettura interna dell’edificio e sulla negazione della decorazione in pittura, compone uno studio sui materiali riferito ai limiti del linguaggio, basato su ispirazioni date dallo studio di Wittgenstein. Con una pratica combinatoria di permutazioni e disposizioni imposta un percorso di essenzializzazione del visibile per ottenere un dominio sull'ordinamento delle varianti, tra video, sculture, libri d’artista e installazioni.
Maria Elisabetta Novello insegue effetti di luci e ombre creando pattern evanescenti, produce “immagini a livello di grigio” che compongono un immaginario di simulacri misteriosi e museali, sospesi in un senso di sacrale silenziosità. I suoi Paesaggi, in cui variazioni di colore date dalla cenere simulano finestre sospese, sono vedute imperscrutabili, che guardano su orizzonti ignoti, mentre l’opera 11687 grammi circa, premiata a villa Manin di Passariano (Udine), si adagia nel cuore della nuova struttura allestitiva.
Catalogo con testi di Daniele Capra e Stefania Portinari.
su come disposizione e classificazione tendano a reggere l’ordine delle cose che sfuggono,
sul ritmo delle azioni ripetitive ma anche sullo scorrere ininterrotto del tempo.
Matteo Fato e Maria Elisabetta Novello dialogano tramite due interpretazioni personali con progetti site specific per lo spazio AB23 – contenitore per il contemporaneo, che abita una chiesa romanica del trecento.
Matteo Fato, riflettendo sull’architettura interna dell’edificio e sulla negazione della decorazione in pittura, compone uno studio sui materiali riferito ai limiti del linguaggio, basato su ispirazioni date dallo studio di Wittgenstein. Con una pratica combinatoria di permutazioni e disposizioni imposta un percorso di essenzializzazione del visibile per ottenere un dominio sull'ordinamento delle varianti, tra video, sculture, libri d’artista e installazioni.
Maria Elisabetta Novello insegue effetti di luci e ombre creando pattern evanescenti, produce “immagini a livello di grigio” che compongono un immaginario di simulacri misteriosi e museali, sospesi in un senso di sacrale silenziosità. I suoi Paesaggi, in cui variazioni di colore date dalla cenere simulano finestre sospese, sono vedute imperscrutabili, che guardano su orizzonti ignoti, mentre l’opera 11687 grammi circa, premiata a villa Manin di Passariano (Udine), si adagia nel cuore della nuova struttura allestitiva.
Catalogo con testi di Daniele Capra e Stefania Portinari.
18
dicembre 2010
Matteo Fato / Maria Elisabetta Novello – Il senso dell’ordine
Dal 18 dicembre 2010 al 30 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
AB23 – CHIESA DEI SANTI AMBROGIO E BELLINO
Vicenza, Contrà Sant'ambrogio, 23, (Vicenza)
Vicenza, Contrà Sant'ambrogio, 23, (Vicenza)
Orario di apertura
giovedì e venerdì 16.00-19.30
sabato e domenica 10.00-12.30 | 16.00-19.30
Vernissage
18 Dicembre 2010, ore 18
Autore
Curatore