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Matteo Guarnaccia – The Trickster
Matteo Guarnaccia, uno dei maestri dell’arte visionaria contemporanea, torna alla galleria Antonio Colombo, con un vertiginoso e poetico allestimento per intrepidi visitatori.
Comunicato stampa
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Il cuore della mostra è il Libro dei Sogni, centinaia di pagine disegnate giorno dopo giorno, nel corso di un anno, dall’artista. Intorno a questa mappa di viaggio si muovono piccole coreografie, giocattoli esoterici, elementi di arredamento fatati, video, disegni e dipinti crepitanti di energia e colore.
Il Trickster è la figura archetipica del buffone divino, l’essere ambiguo, spassoso e pericoloso, che ha il compito di evitare la stagnazione culturale, smascherare il mostro dell’abitudine e di rivelare la verità della tradizione sbeffeggiandola. Un maestro della metamorfosi che può assumere le sembianze di un coyote tra i nativi americani, dell’Hermes greco, ma anche di Bugs Bunny o Marcel Duchamp, di Pippi Calzelunghe o Loki, l’eroe dell’Edda scandinava.
C’è un uomo nato da un fiore nello spazio…
È un uomo senza labbra che parla
Che vede senza occhi, che ascolta senza orecchie, che corre senza gambe
Il sole e la luna danzano e suonano trombe…
C’è un bambino che tocca la ruota della legge che gira...
Usando la compassione come frusta, addestra e guida il vecchio yak sul sentiero della follia.
(Marpa il Traduttore, Tibet, XI secolo)
Matteo Guarnaccia, continuando la sua ricerca artistica tra le tecniche dell’estasi - dallo sciamanesimo al rock’n’roll- questa volta ha scelto di indossare la veste del “briccone”. La sua scrivania si è trasformata nel tavolo del Bagatto, la figura dei Tarocchi associata all’incantatore, al mago a cui è delegato il processo creativo. Con la sua mano leggera, ha raccolto e congiunto stelle nomadi per creare costellazioni ingannevoli ma solide. Le sue figure, allo stesso tempo sacre e ironiche, si muovono spostando confini e aprendo porte inaspettate sulla realtà quotidiana.
Un segno personale e inconfondibile che investe carte, tele, tessuti, ricami, immagini e corpi in movimento, sempre capace di offrire nuovi e inebrianti punti di vista.
All’inaugurazione: special guest Omar Pedrini e una coreografia istantanea con le ballerine Anna Kolesarova e Marta Mazzoleni.
Matteo Guarnaccia (Milano 1954), artista e saggista figura di riferimento della cultura visionaria contemporanea, è attivo nel campo dell’arte (mostre internazionali, installazioni alla Triennale di Milano e alla Hall of Flowers di San Francisco); della moda (Biba, Corso Como 10, Vivienne Westwood, Malo) del design (Bruno Munari, Atelier Mendini, Italo Rota & Partners, Yoox, Coin); della scrittura (una trentina di saggi dedicati alle avanguardie/controculture del Novecento); del giornalismo (Vogue, Rolling Stone, Abitare, Zoom, Gap Japan, Wired, D-La Repubblica, Alias); dell’insegnamento (docente NABA, workshop Domus Academy, Accademia di Carrara, IUAV); della curatela (mostre dedicate Skate Art, Provos, Psichedelia, Vivienne Westwood, Giorgio Gaber); della musica (Byrds, Donovan, Timoria).
Il Trickster è la figura archetipica del buffone divino, l’essere ambiguo, spassoso e pericoloso, che ha il compito di evitare la stagnazione culturale, smascherare il mostro dell’abitudine e di rivelare la verità della tradizione sbeffeggiandola. Un maestro della metamorfosi che può assumere le sembianze di un coyote tra i nativi americani, dell’Hermes greco, ma anche di Bugs Bunny o Marcel Duchamp, di Pippi Calzelunghe o Loki, l’eroe dell’Edda scandinava.
C’è un uomo nato da un fiore nello spazio…
È un uomo senza labbra che parla
Che vede senza occhi, che ascolta senza orecchie, che corre senza gambe
Il sole e la luna danzano e suonano trombe…
C’è un bambino che tocca la ruota della legge che gira...
Usando la compassione come frusta, addestra e guida il vecchio yak sul sentiero della follia.
(Marpa il Traduttore, Tibet, XI secolo)
Matteo Guarnaccia, continuando la sua ricerca artistica tra le tecniche dell’estasi - dallo sciamanesimo al rock’n’roll- questa volta ha scelto di indossare la veste del “briccone”. La sua scrivania si è trasformata nel tavolo del Bagatto, la figura dei Tarocchi associata all’incantatore, al mago a cui è delegato il processo creativo. Con la sua mano leggera, ha raccolto e congiunto stelle nomadi per creare costellazioni ingannevoli ma solide. Le sue figure, allo stesso tempo sacre e ironiche, si muovono spostando confini e aprendo porte inaspettate sulla realtà quotidiana.
Un segno personale e inconfondibile che investe carte, tele, tessuti, ricami, immagini e corpi in movimento, sempre capace di offrire nuovi e inebrianti punti di vista.
All’inaugurazione: special guest Omar Pedrini e una coreografia istantanea con le ballerine Anna Kolesarova e Marta Mazzoleni.
Matteo Guarnaccia (Milano 1954), artista e saggista figura di riferimento della cultura visionaria contemporanea, è attivo nel campo dell’arte (mostre internazionali, installazioni alla Triennale di Milano e alla Hall of Flowers di San Francisco); della moda (Biba, Corso Como 10, Vivienne Westwood, Malo) del design (Bruno Munari, Atelier Mendini, Italo Rota & Partners, Yoox, Coin); della scrittura (una trentina di saggi dedicati alle avanguardie/controculture del Novecento); del giornalismo (Vogue, Rolling Stone, Abitare, Zoom, Gap Japan, Wired, D-La Repubblica, Alias); dell’insegnamento (docente NABA, workshop Domus Academy, Accademia di Carrara, IUAV); della curatela (mostre dedicate Skate Art, Provos, Psichedelia, Vivienne Westwood, Giorgio Gaber); della musica (Byrds, Donovan, Timoria).
12
giugno 2014
Matteo Guarnaccia – The Trickster
Dal 12 giugno al 25 luglio 2014
arte contemporanea
Location
ANTONIO COLOMBO ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Solferino, 44, (Milano)
Milano, Via Solferino, 44, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 10-13 e 15-19
sabato ore 15-19
Vernissage
12 Giugno 2014, ore 18.30
Autore