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MATTEO MAURO – Il Mio Barocco/La Galleria degli Specchi
Il Mio Barocco/La Galleria degli Specchi è un omaggio alla città di Catania. L’ispirazione parte da lontano, dagli studi delle incisioni di fine Seicento, per celebrare il connubio tra analogico e digitale, reinterpretando gli effetti illusionistici tipici di un epoca in cui si riscopre la Natura.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
IL MIO BAROCCO | MATTEO MAURO
a cura di Federica Santagati e Daniela Vasta
31 maggio – 20 giugno 2019 Il mio Barocco | 31 maggio 2019, ore 18.00 opening e performance sonora
presso Ex Monastero dei Benedettini – Cucine, piazza Dante, Catania
07 giugno 2019, ore 19.00 Incontro con Matteo Mauro
presso Andrea Guardo Studio, piazza Ettore Majorana (Umberto) 24, Catania
15 giugno – 14 luglio 2019 Il mio Barocco | 15 giugno 2019, ore 19.00 opening e virtual reality installation
presso KōArt – Unconventional Place, via San Michele, 28, Catania
Catania - Dal 31 maggio al 14 luglio 2019 negli spazi dell’ex Monastero dei Benedettini, della Ko Art Gallery e di Andrea Guardo Studio, si riflette - attraverso mostre d’arte visiva e incontri con l’artista - sul Barocco e la lettura contemporanea data da Matteo Mauro. Il Mio Barocco a cura di Federica Santagati e Daniela Vasta, entrambe docenti del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Catania, è un progetto che l’artista, architetto, e designer, catanese di nascita e londinese d’adozione, sviluppa ormai da diversi anni, inseguendo con tenacia una sintesi fra tradizione figurativa e tecnologie digitali. La ricerca di Matteo Mauro mira alla comprensione del significato del termine micromegalico nel campo della storia dell’arte, in particolare, nell’ornamentazione Barocca e Rococò.
«Alle fondamenta di questa ricerca – spiega Daniela Vasta - c’è un “ritorno”: un ritorno innanzitutto strettamente geografico, nella terra d’origine, dopo gli studi condotti in Inghilterra; ma anche un ritorno all’arte del passato, e in special modo al repertorio di temi e di immagini del Barocco siciliano, un imprinting indelebile nell’immaginario del giovane artista. (…) Le prime applicazioni di questa ricerca – nutrite dal confronto costante con gli originali settecenteschi, meticolosamente rintracciati in importanti collezioni pubbliche e private – producevano prove via via più complesse: ai segni semplici succedevano stratificazioni lineari sempre più intricate; al bianco e nero dei prototipi si addizionavano palette di colori diversi; si sperimentavano supporti opachi o riflettenti, rigidi o flessibili. Attraverso ulteriori approfondimenti tecnici e sperimentazioni, le opere così ottenute avrebbero dato origine a quella singolare rivisitazione del Barocco che tutt’oggi è in corso, ricca di implicazione e prospettive. La padronanza del repertorio sei-settecentesco, unita alla disinvoltura nell’uso dei codici di programmazione digitale, hanno prodotto negli ultimi anni risultati sempre più convincenti e sono alla base delle opere site-specific realizzate nel presente progetto».
«La mostra di Matteo Mauro allestita presso la sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche (DISUM) significa, - continua Federica Santagati - trasformare l’università nel luogo della comunicazione scientifica in stretto contatto con il territorio locale, significa aprire le porte dell’ateneo a nuovi rapporti e legami con l’arte. (…) Il contenitore che ospita la mostra è quella porzione del monastero dei benedettini denominata Museo della Fabbrica (ca. 1.400 mq. in totale). Nato col progetto Catania –Lecce negli anni Novanta del XX secolo, il Museo della Fabbrica è oggi uno delle strutture museali del Sistema Museale d’Ateneo e si suddivide in due parti, comunemente denominate “cucine” (parte superiore) e “ventre delle cucine” (piano inferiore)».
L’ornamento è esaminato da Matteo Mauro, geometricamente, matematicamente e storicamente. In questa ricerca, le stampe incise costituiscono le principali fonti di studio e analisi teorica, ma anche pratica che sfocia nella produzione artistica multidimensionale di opere pittoriche, scultoree e installazioni ispirate alle stampe Rococò, ai dipinti Barocchi e alle loro particolari tecniche di fabbricazione e rappresentazione.
(https://www.youtube.com/channel/UCqepX6AFG18En6kGmMV9-hA)
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MATTEO MAURO (Catania, 1992)
Si laurea in architettura alla University College of London. Lavora con influenti designers come Ron Arad ed Isaie Bloch, ed insegna in diverse università inglesi. Grazie agli insegnamenti universitari, si avvicina a nuove tecniche digitali di rappresentazione alle quali si appassiona fino a farle diventare il suo strumento d’espressione artistica. È noto per la sua serie di dipinti Micromegalic Inscriptions (Inscrizioni Micromegaliche), vincitori di vari Award, tra i quali: l’International Van Gogh Prize dato da José Van Roy Dalí, figlio di Salvador Dalí. Le opere di Matteo nascono da un connubio tra analogico e digitale che caratterizza l’estetica delle sue creazioni. Le Micromegalic Inscriptions sono incisioni digitali che evolvono la tecnica dell’intaglio tradizionale. Queste creazioni, che si collocano nel campo dell’Arte Generativa, non solo reinterpretano i processi meccanici dell’incisione tradizionale, ma, essendo riproducibili infinitamente, esemplificano l’evoluzione delle pratiche di produzione di massa e l’inevitabile simbiosi tra l’uomo e la macchina. Le opere di Matteo Mauro sono state esposte nelle più grandi istituzioni dell’arte, tra le quali: la Royal Academy of Arts, il MACS, il Marte Museum, il MEAM, il Dubai Ing-Creatives, il 798 Beijing, Qianjiang International Art Museum….
FEDERICA SANTAGATI
Docente di Museologia (L-Art/04) presso l’Università degli Studi di Catania, ha insegnato Museologia anche presso altri atenei universitari italiani (Università Mediterranea di Reggio Calabria, Università degli Studi di Enna “Kore”). Ha pubblicato vari saggi di museologia in riviste nazionali e internazionali, in atti di convegni, in volumi collettanei. Si è occupata della formazione degli artisti, della storia del collezionismo, nonché dell’organizzazione e dell’allestimento dei musei e delle esposizioni fra Ottocento e Novecento. Nel corso delle sue ricerche ha dedicato particolare attenzione anche ai meccanismi di organizzazione e funzionamento di musei pubblici e privati, compresi i modelli di comunicazione più innovativi. È interessata allo scambio di “buone pratiche” in ambito museale, soprattutto legate agli standard qualitativi museali e alla fruizione dei musei da parte delle persone con disabilità fisiche. Per Città della Scienza, museo dell’Università di Catania, si è occupata della progettazione di una sezione legata alla storia del linguaggio, inserita nel contesto scientifico-tecnologico di tale science center. Ha approfondito i temi legati alle collezioni e ai musei universitari, con un focus particolare sulla terza missione dei musei analizzando la chiave di lettura fino ad ora applicata dall’ANVUR alle strutture museali universitarie. Nell’ambito della fruizione e valorizzazione dei musei, più di recente, si è interessata all’elaborazione di pratiche innovative legate al territorio e mirate a coinvolgere le comunità locali, le istituzioni e i differenti pubblici, ai fini della conoscenza del relativo patrimonio artistico e culturale identitario. Ha svolto ricerche interdisciplinari sui musei locali e, in collaborazione con colleghi di Biblioteconomia e Archivistica (secondo le linee suggerite dal coordinamento nazionale MAB - Musei, Archivi, Biblioteche), ha organizzato un corso alla Scuola Superiore dell’Università degli Studi di Catania sulla fruizione dei beni culturali del territorio, coinvolgendo nella frequenza delle lezioni anche componenti delle pubbliche amministrazioni locali che operano in tale ambito. È responsabile scientifico del Museo della Fabbrica del monastero dei benedettini (Sistema Museale dell’Ateneo di Catania); è membro del Comitato dell’University Museums and Collections (International Council of Museums), ed anche dell’European Academic Heritage Network; fa parte di alcuni gruppi di lavoro di tali enti internazionali e della commissione tematica di ICOM Italia Personale dei musei, formazione e aggiornamento.
DANIELA VASTA
Daniela Vasta (Catania 1977) ha studiato storia dell'arte all'Università Cattolica di Milano e all'Universitàdi Catania, dove ha conseguito il Dottorato di ricerca. Lavora come curatore storico dell’arte presso la Sovrintendenza di Roma, occupandosi delle collezioni civiche di arte contemporanea. Insegna anche Storia dell’arte contemporanea presso l’Università di Catania, Dipartimento di Scienze Umanistiche. Tra i suoi interessi di ricerca vi sono la pittura italiana del XIX e del XX secolo, la Poesia Visiva, la Street Art, la pittura siciliana dell’Ottocento e Novecento, l’arte sacra contemporanea, l’incisione e la grafica d’età moderna e contemporanea. Relatrice a diversi convegni e seminari, è autrice delle monografie La pittura sacra in Italia nell’Ottocento. Dal Neoclassicismo al Simbolismo (Roma 2012) e Canonicus fecit. Le incisioni di Pietro Annigoni negli anni Trenta (Siracusa 2018) e di numerosi articoli e saggi. All’attività museale e universitaria affianca da anni quella di curatore di mostre d’arte contemporanea.
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ANDREAGUARDOSTUDIO
ANDREAGUARDOSTUDIO non è solo uno studio di architettura, interni e design, è uno spazio, nel cuore ottocentesco di Catania, all’interno del quale ospitare e coltivare interazioni, ricerca, e creazione intelligente di idee, in un costante e virtuoso confronto tra discipline dell’arte, dell’architettura del design.
Tra i progetti sviluppati ed ospitati all’interno di ANDREAGUARDOSTUDIO (precedentemente IVISTUDIO), la mostra Appunti di Vista nel dicembre 2016, e la prima edizione, nel Marzo 2017 della rassegna artistica Living Art Room |New Identities . Nata da un’idea di Andrea La Rocca ed Andrea Guardo, uno studio di architettura si trasforma in un luogo d’incontro intimo e speciale tra talenti emergenti italiani ed internazionali ed il pubblico.
KōArt/Unconventional place
Non solo galleria ma spazio creativo che dialoga con il cuore pulsante di Catania e con i nuovi scenari dell’arte contemporanea. Nata nel 2014 in via San Michele per iniziativa della storica dell’arte Aurelia Nicolosi, la Galleria KōArt accoglie nuove generazioni di artisti che si muovono in prima linea sulla scena nazionale e internazionale. Grazie alla preziosa collaborazione del comitato di Centrocontemporaneo e delle Associazioni San Michele Art Power e Fund4art Firenze, sono state numerose le mostre di qualità che hanno determinato il successo di un’iniziativa forte e coraggiosa, volta al recupero di una bellezza superiore al puro piacere estetico.
Le opere proposte dalla Galleria KōArt spaziano dal figurativo al concettuale con un occhio attento alle ultime tendenze nel campo del design e della fotografia. Il curriculum dell’artista non è l’unico criterio adottato per la selezione dei lavori esposti: creatività, raffinatezza tecnica e originalità della ricerca giocano un ruolo fondamentale per costruire un buon portfolio e accedere a importanti progetti. Senza tali elementi, infatti, la galleria non sarebbe stata selezionata per mostre importanti all’interno dell’Expo Milano 2015, del circuito di I-ART, il polo diffuso per le identità e l’arte contemporanea in Sicilia, e la biennale MANIFESTA 12 PALERMO.
Un’aria internazionale si respira, quindi, all’interno della Galleria KōArt che sembra ricordare le architetture di Soho e Chelsea, quartieri cool della città di New York, aperti alle nuove tendenze creative: il candore delle pareti stempera i toni scuri del pavimento in un gioco di rimandi, che rendono l’ambiente un perfetto incubatore di idee. La luce, curata dalla designer Marzia Paladino (Ladyled), costituisce un punto di forza essenziale per valorizzare le tele e le sculture, rendendo l’allestimento unico e innovativo, in linea con gli orientamenti di ultima generazione che sfruttano la tecnologia a led.
Patrocini e Sponsor
Un progetto di
Matteo Mauro Studio
Presentato da
KōArt: unconventional place
A cura di
Federica Santagati
Daniela Vasta
Coordinamento organizzativo
Aurelia Nicolosi
In collaborazione con
Andrea Guardo Studio
Liceo Artistico Emilio Greco
Claudio Clafrica
Danilo Pavone
Con il Patrocinio di
Università degli Studi di Catania
Sponsor
Farmabarocco
Allianz Bank
Forma tDV
Miartè
Partner
Fund4art
SanMicheleArtPower
Ufficio stampa
Valentina Barbagallo
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a cura di Federica Santagati e Daniela Vasta
31 maggio – 20 giugno 2019 Il mio Barocco | 31 maggio 2019, ore 18.00 opening e performance sonora
presso Ex Monastero dei Benedettini – Cucine, piazza Dante, Catania
07 giugno 2019, ore 19.00 Incontro con Matteo Mauro
presso Andrea Guardo Studio, piazza Ettore Majorana (Umberto) 24, Catania
15 giugno – 14 luglio 2019 Il mio Barocco | 15 giugno 2019, ore 19.00 opening e virtual reality installation
presso KōArt – Unconventional Place, via San Michele, 28, Catania
Catania - Dal 31 maggio al 14 luglio 2019 negli spazi dell’ex Monastero dei Benedettini, della Ko Art Gallery e di Andrea Guardo Studio, si riflette - attraverso mostre d’arte visiva e incontri con l’artista - sul Barocco e la lettura contemporanea data da Matteo Mauro. Il Mio Barocco a cura di Federica Santagati e Daniela Vasta, entrambe docenti del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Catania, è un progetto che l’artista, architetto, e designer, catanese di nascita e londinese d’adozione, sviluppa ormai da diversi anni, inseguendo con tenacia una sintesi fra tradizione figurativa e tecnologie digitali. La ricerca di Matteo Mauro mira alla comprensione del significato del termine micromegalico nel campo della storia dell’arte, in particolare, nell’ornamentazione Barocca e Rococò.
«Alle fondamenta di questa ricerca – spiega Daniela Vasta - c’è un “ritorno”: un ritorno innanzitutto strettamente geografico, nella terra d’origine, dopo gli studi condotti in Inghilterra; ma anche un ritorno all’arte del passato, e in special modo al repertorio di temi e di immagini del Barocco siciliano, un imprinting indelebile nell’immaginario del giovane artista. (…) Le prime applicazioni di questa ricerca – nutrite dal confronto costante con gli originali settecenteschi, meticolosamente rintracciati in importanti collezioni pubbliche e private – producevano prove via via più complesse: ai segni semplici succedevano stratificazioni lineari sempre più intricate; al bianco e nero dei prototipi si addizionavano palette di colori diversi; si sperimentavano supporti opachi o riflettenti, rigidi o flessibili. Attraverso ulteriori approfondimenti tecnici e sperimentazioni, le opere così ottenute avrebbero dato origine a quella singolare rivisitazione del Barocco che tutt’oggi è in corso, ricca di implicazione e prospettive. La padronanza del repertorio sei-settecentesco, unita alla disinvoltura nell’uso dei codici di programmazione digitale, hanno prodotto negli ultimi anni risultati sempre più convincenti e sono alla base delle opere site-specific realizzate nel presente progetto».
«La mostra di Matteo Mauro allestita presso la sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche (DISUM) significa, - continua Federica Santagati - trasformare l’università nel luogo della comunicazione scientifica in stretto contatto con il territorio locale, significa aprire le porte dell’ateneo a nuovi rapporti e legami con l’arte. (…) Il contenitore che ospita la mostra è quella porzione del monastero dei benedettini denominata Museo della Fabbrica (ca. 1.400 mq. in totale). Nato col progetto Catania –Lecce negli anni Novanta del XX secolo, il Museo della Fabbrica è oggi uno delle strutture museali del Sistema Museale d’Ateneo e si suddivide in due parti, comunemente denominate “cucine” (parte superiore) e “ventre delle cucine” (piano inferiore)».
L’ornamento è esaminato da Matteo Mauro, geometricamente, matematicamente e storicamente. In questa ricerca, le stampe incise costituiscono le principali fonti di studio e analisi teorica, ma anche pratica che sfocia nella produzione artistica multidimensionale di opere pittoriche, scultoree e installazioni ispirate alle stampe Rococò, ai dipinti Barocchi e alle loro particolari tecniche di fabbricazione e rappresentazione.
(https://www.youtube.com/channel/UCqepX6AFG18En6kGmMV9-hA)
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MATTEO MAURO (Catania, 1992)
Si laurea in architettura alla University College of London. Lavora con influenti designers come Ron Arad ed Isaie Bloch, ed insegna in diverse università inglesi. Grazie agli insegnamenti universitari, si avvicina a nuove tecniche digitali di rappresentazione alle quali si appassiona fino a farle diventare il suo strumento d’espressione artistica. È noto per la sua serie di dipinti Micromegalic Inscriptions (Inscrizioni Micromegaliche), vincitori di vari Award, tra i quali: l’International Van Gogh Prize dato da José Van Roy Dalí, figlio di Salvador Dalí. Le opere di Matteo nascono da un connubio tra analogico e digitale che caratterizza l’estetica delle sue creazioni. Le Micromegalic Inscriptions sono incisioni digitali che evolvono la tecnica dell’intaglio tradizionale. Queste creazioni, che si collocano nel campo dell’Arte Generativa, non solo reinterpretano i processi meccanici dell’incisione tradizionale, ma, essendo riproducibili infinitamente, esemplificano l’evoluzione delle pratiche di produzione di massa e l’inevitabile simbiosi tra l’uomo e la macchina. Le opere di Matteo Mauro sono state esposte nelle più grandi istituzioni dell’arte, tra le quali: la Royal Academy of Arts, il MACS, il Marte Museum, il MEAM, il Dubai Ing-Creatives, il 798 Beijing, Qianjiang International Art Museum….
FEDERICA SANTAGATI
Docente di Museologia (L-Art/04) presso l’Università degli Studi di Catania, ha insegnato Museologia anche presso altri atenei universitari italiani (Università Mediterranea di Reggio Calabria, Università degli Studi di Enna “Kore”). Ha pubblicato vari saggi di museologia in riviste nazionali e internazionali, in atti di convegni, in volumi collettanei. Si è occupata della formazione degli artisti, della storia del collezionismo, nonché dell’organizzazione e dell’allestimento dei musei e delle esposizioni fra Ottocento e Novecento. Nel corso delle sue ricerche ha dedicato particolare attenzione anche ai meccanismi di organizzazione e funzionamento di musei pubblici e privati, compresi i modelli di comunicazione più innovativi. È interessata allo scambio di “buone pratiche” in ambito museale, soprattutto legate agli standard qualitativi museali e alla fruizione dei musei da parte delle persone con disabilità fisiche. Per Città della Scienza, museo dell’Università di Catania, si è occupata della progettazione di una sezione legata alla storia del linguaggio, inserita nel contesto scientifico-tecnologico di tale science center. Ha approfondito i temi legati alle collezioni e ai musei universitari, con un focus particolare sulla terza missione dei musei analizzando la chiave di lettura fino ad ora applicata dall’ANVUR alle strutture museali universitarie. Nell’ambito della fruizione e valorizzazione dei musei, più di recente, si è interessata all’elaborazione di pratiche innovative legate al territorio e mirate a coinvolgere le comunità locali, le istituzioni e i differenti pubblici, ai fini della conoscenza del relativo patrimonio artistico e culturale identitario. Ha svolto ricerche interdisciplinari sui musei locali e, in collaborazione con colleghi di Biblioteconomia e Archivistica (secondo le linee suggerite dal coordinamento nazionale MAB - Musei, Archivi, Biblioteche), ha organizzato un corso alla Scuola Superiore dell’Università degli Studi di Catania sulla fruizione dei beni culturali del territorio, coinvolgendo nella frequenza delle lezioni anche componenti delle pubbliche amministrazioni locali che operano in tale ambito. È responsabile scientifico del Museo della Fabbrica del monastero dei benedettini (Sistema Museale dell’Ateneo di Catania); è membro del Comitato dell’University Museums and Collections (International Council of Museums), ed anche dell’European Academic Heritage Network; fa parte di alcuni gruppi di lavoro di tali enti internazionali e della commissione tematica di ICOM Italia Personale dei musei, formazione e aggiornamento.
DANIELA VASTA
Daniela Vasta (Catania 1977) ha studiato storia dell'arte all'Università Cattolica di Milano e all'Universitàdi Catania, dove ha conseguito il Dottorato di ricerca. Lavora come curatore storico dell’arte presso la Sovrintendenza di Roma, occupandosi delle collezioni civiche di arte contemporanea. Insegna anche Storia dell’arte contemporanea presso l’Università di Catania, Dipartimento di Scienze Umanistiche. Tra i suoi interessi di ricerca vi sono la pittura italiana del XIX e del XX secolo, la Poesia Visiva, la Street Art, la pittura siciliana dell’Ottocento e Novecento, l’arte sacra contemporanea, l’incisione e la grafica d’età moderna e contemporanea. Relatrice a diversi convegni e seminari, è autrice delle monografie La pittura sacra in Italia nell’Ottocento. Dal Neoclassicismo al Simbolismo (Roma 2012) e Canonicus fecit. Le incisioni di Pietro Annigoni negli anni Trenta (Siracusa 2018) e di numerosi articoli e saggi. All’attività museale e universitaria affianca da anni quella di curatore di mostre d’arte contemporanea.
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ANDREAGUARDOSTUDIO
ANDREAGUARDOSTUDIO non è solo uno studio di architettura, interni e design, è uno spazio, nel cuore ottocentesco di Catania, all’interno del quale ospitare e coltivare interazioni, ricerca, e creazione intelligente di idee, in un costante e virtuoso confronto tra discipline dell’arte, dell’architettura del design.
Tra i progetti sviluppati ed ospitati all’interno di ANDREAGUARDOSTUDIO (precedentemente IVISTUDIO), la mostra Appunti di Vista nel dicembre 2016, e la prima edizione, nel Marzo 2017 della rassegna artistica Living Art Room |New Identities . Nata da un’idea di Andrea La Rocca ed Andrea Guardo, uno studio di architettura si trasforma in un luogo d’incontro intimo e speciale tra talenti emergenti italiani ed internazionali ed il pubblico.
KōArt/Unconventional place
Non solo galleria ma spazio creativo che dialoga con il cuore pulsante di Catania e con i nuovi scenari dell’arte contemporanea. Nata nel 2014 in via San Michele per iniziativa della storica dell’arte Aurelia Nicolosi, la Galleria KōArt accoglie nuove generazioni di artisti che si muovono in prima linea sulla scena nazionale e internazionale. Grazie alla preziosa collaborazione del comitato di Centrocontemporaneo e delle Associazioni San Michele Art Power e Fund4art Firenze, sono state numerose le mostre di qualità che hanno determinato il successo di un’iniziativa forte e coraggiosa, volta al recupero di una bellezza superiore al puro piacere estetico.
Le opere proposte dalla Galleria KōArt spaziano dal figurativo al concettuale con un occhio attento alle ultime tendenze nel campo del design e della fotografia. Il curriculum dell’artista non è l’unico criterio adottato per la selezione dei lavori esposti: creatività, raffinatezza tecnica e originalità della ricerca giocano un ruolo fondamentale per costruire un buon portfolio e accedere a importanti progetti. Senza tali elementi, infatti, la galleria non sarebbe stata selezionata per mostre importanti all’interno dell’Expo Milano 2015, del circuito di I-ART, il polo diffuso per le identità e l’arte contemporanea in Sicilia, e la biennale MANIFESTA 12 PALERMO.
Un’aria internazionale si respira, quindi, all’interno della Galleria KōArt che sembra ricordare le architetture di Soho e Chelsea, quartieri cool della città di New York, aperti alle nuove tendenze creative: il candore delle pareti stempera i toni scuri del pavimento in un gioco di rimandi, che rendono l’ambiente un perfetto incubatore di idee. La luce, curata dalla designer Marzia Paladino (Ladyled), costituisce un punto di forza essenziale per valorizzare le tele e le sculture, rendendo l’allestimento unico e innovativo, in linea con gli orientamenti di ultima generazione che sfruttano la tecnologia a led.
Patrocini e Sponsor
Un progetto di
Matteo Mauro Studio
Presentato da
KōArt: unconventional place
A cura di
Federica Santagati
Daniela Vasta
Coordinamento organizzativo
Aurelia Nicolosi
In collaborazione con
Andrea Guardo Studio
Liceo Artistico Emilio Greco
Claudio Clafrica
Danilo Pavone
Con il Patrocinio di
Università degli Studi di Catania
Sponsor
Farmabarocco
Allianz Bank
Forma tDV
Miartè
Partner
Fund4art
SanMicheleArtPower
Ufficio stampa
Valentina Barbagallo
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15
giugno 2019
MATTEO MAURO – Il Mio Barocco/La Galleria degli Specchi
Dal 15 giugno al 26 luglio 2019
arte contemporanea
Location
KOART: UNCONVENTIONAL PLACE
Catania, Via San Michele, 28, (Catania)
Catania, Via San Michele, 28, (Catania)
Orario di apertura
Lunedì-sabato: 16.30-20.30; domenica su appuntamento telefonando al numero +39 3391190585.
Vernissage
15 Giugno 2019, ore 19.00
Autore
Curatore