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MATTEO MONTANI DIE TAGE DES HIMMELS – giorni di paradiso
Il cielo ha da tempo un posto prezioso nel mondo dell’arte, fungendo da fonte illimitata di ispirazione per innumerevoli generazioni di artisti.Il cielo ha da tempo un posto prezioso nel mondo dell’arte, fungendo da fonte illimitata di ispirazione per innumerevoli generazioni di artisti.
Comunicato stampa
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MATTEO MONTANI
DIE TAGE DES HIMMELS
- giorni di paradiso -
Viens-tu du ciel profond ou sors-tu de l'abîme,
O Beauté?
Charles Baudelaire
Ritengo che la mia pittura sia strettamente connessa con la storia dell'occhio e della visione. Dove l'occhio diventa una membrana sensibile, un filtro. Associo lo spazio pittorico a una soglia, a uno schermo sottile sospeso tra due dimensioni come una frontiera, un passaggio. Ciò che dipingo è qualcosa situato possibilmente tra l'occhio e l'anima, un luogo sconosciuto che potremmo definire la frattura tra il mondo fisico e quello spirituale, nel suo dissolversi. Matteo Montani
Il cielo ha da tempo un posto prezioso nel mondo dell'arte, fungendo da fonte illimitata di ispirazione per innumerevoli generazioni di artisti. Che si tratti di catturare la brillantezza di una limpida giornata azzurra, il dramma di una notte tempestosa o il bagliore etereo di un tramonto, il cielo, con le sue sfumature, umori e atmosfere mutevoli, è stato una musa sempre presente sulla tela della creatività umana. Nelle sapienti mani di Matteo Montani, pittore italiano noto per infondere una luminosità atmosferica affascinante nella sua arte, il regno celeste trascende la mera rappresentazione, evolvendo in portali di immaginazione senza limiti. Il cielo ha da tempo un posto prezioso nel mondo dell'arte, fungendo da fonte illimitata di ispirazione per innumerevoli generazioni di artisti. Che si tratti di catturare la brillantezza di una limpida giornata azzurra, il dramma di una notte tempestosa o il bagliore etereo di un tramonto, il cielo, con le sue sfumature, umori e atmosfere mutevoli, è stato una musa sempre presente sulla tela della creatività umana. Nelle sapienti mani di Matteo Montani, pittore italiano noto per infondere una luminosità atmosferica affascinante nella sua arte, il regno celeste trascende la mera rappresentazione, evolvendo in portali di immaginazione senza limiti. Segnando il suo debutto con una mostra personale presso la Galleria Luisa Catucci di Berlino, Montani presenta una collezione meticolosamente curata di dipinti ispirati ai cieli e alle loro sfumature dinamiche. Ogni pezzo funge da ode alla bellezza incomparabile che avvolge il nostro pianeta e la nostra esistenza, catturando in modo astratto lo spettacolo sempre mutevole dei giorni del paradiso. Ogni pezzo funge da ode alla bellezza incomparabile che avvolge il nostro pianeta e la nostra esistenza, catturando in modo astratto lo spettacolo sempre mutevole dei giorni del paradiso.
I dipinti suggestivi di Montani trasmettono l'idea dei paesaggi come esperienze emotive, portando le sfumature inquietanti di cieli e mari dall'era romantica a un palcoscenico contemporaneo, privandoli di qualsiasi riferimento a un luogo terreno reale. In un modo quasi espressionista astratto, l'artista osa guardare oltre i confini tradizionali della realtà e sfrutta i cieli come mezzo per esprimere l'inafferrabile, l'inspiegabile e il trascendente. L'unico motivo per definire i dipinti di Montani paesaggi è culturale. Gli spettatori registrano automaticamente il suo formato come paesaggio, ma allo stesso tempo sono chiamati a contemplare l'ampia ed enigmatica estensione dei suoi non-luoghi, dove la figurazione letterale si perde nell'uso magistrale dei colori e delle linee. Ogni dipinto è un invito per lo spettatore a entrare in contatto con le proprie emozioni, a percepire la profondità e la sottigliezza della risonanza del colore e della struttura. L'uso del colore dell'artista non è casuale ma è un'orchestrazione meticolosa: le sue transizioni dal buio alla luce, dal caldo al freddo, evocano un profondo senso di profondità e movimento. Si può percepire l'energia e la contemplazione nella loro giustapposizione.
Fortemente ispirato dalle luci dell'alba e del tramonto - momenti di transizione trasformativa sia fisica che emotiva - e dal continuo divenire delle cose, Matteo affronta la sua pratica pittorica quasi come un alchimista per via della sua particolare tecnica, che richiede conoscenze scientifiche e chimiche degli elementi utilizzati, come carta vetrata, polveri metalliche, oli, trementina e, in aggiunta, il ruolo fondamentale dei movimenti dell'artista. Montani affronta il suo lavoro in studio in modo completo, utilizzando ogni superficie disponibile, muovendosi liberamente al suo interno ed esprimendo appieno le sue tendenze gestuali, imprimendo anche le più lievi variazioni sul supporto. Recentemente ha iniziato a lavorare direttamente su tela, esplorando le possibilità di questa superficie e cercando nuovi modi per intervenire su questo materiale in modo coerente al suo modo di lavorare, come creare movimento usando l'aria.
La composizione viene comunque scoperta attraverso l'azione, dove i movimenti sono supportati dalla conoscenza scientifica degli elementi e delle loro reazioni, lasciando spazio per una sorpresa del tipo "natura naturans", dove "la natura fa ciò che fa la natura". L'artista diventa una vera "forza della natura" lavorando sul pezzo in unione con le altre forze - compreso il caos - legando il dipinto alle leggi della natura. L'uso di trementina e oli rende la carta vetrata conquistata e dominata da nuvole evanescenti, creando effetti cosmogonici e incantevoli di vapori eterei. Le polveri metalliche bilanciano la composizione creando punti di contrappeso pesanti, fondamentali per ancorare il lavoro e riportarlo a una dimensione terrena.
Nei lavori di Matteo Montani, c'è una combinazione armoniosa di vari movimenti ascensionali, simili a vapore o nebbia, movimenti discendenti come piogge o precipitazioni e movimenti laterali tipici dei venti, ognuno enfatizzato dalla magistrale tavolozza di colori. Questo offre agli spettatori un'esperienza emotiva coinvolgente, potenziata dalla scelta dell'artista di lavorare principalmente su un formato di grande scala. In questo modo, i lavori di Matteo Montani fungono veramente da portali attraverso dimensioni situate "tra l'occhio e l'anima, un luogo sconosciuto che potremmo definire come la frattura tra il mondo fisico e lo spirituale, nel suo dissolversi", portando gli osservatori in un viaggio emotivo di auto-scoperta e interconnettività universale.
DIE TAGE DES HIMMELS
- giorni di paradiso -
Viens-tu du ciel profond ou sors-tu de l'abîme,
O Beauté?
Charles Baudelaire
Ritengo che la mia pittura sia strettamente connessa con la storia dell'occhio e della visione. Dove l'occhio diventa una membrana sensibile, un filtro. Associo lo spazio pittorico a una soglia, a uno schermo sottile sospeso tra due dimensioni come una frontiera, un passaggio. Ciò che dipingo è qualcosa situato possibilmente tra l'occhio e l'anima, un luogo sconosciuto che potremmo definire la frattura tra il mondo fisico e quello spirituale, nel suo dissolversi. Matteo Montani
Il cielo ha da tempo un posto prezioso nel mondo dell'arte, fungendo da fonte illimitata di ispirazione per innumerevoli generazioni di artisti. Che si tratti di catturare la brillantezza di una limpida giornata azzurra, il dramma di una notte tempestosa o il bagliore etereo di un tramonto, il cielo, con le sue sfumature, umori e atmosfere mutevoli, è stato una musa sempre presente sulla tela della creatività umana. Nelle sapienti mani di Matteo Montani, pittore italiano noto per infondere una luminosità atmosferica affascinante nella sua arte, il regno celeste trascende la mera rappresentazione, evolvendo in portali di immaginazione senza limiti. Il cielo ha da tempo un posto prezioso nel mondo dell'arte, fungendo da fonte illimitata di ispirazione per innumerevoli generazioni di artisti. Che si tratti di catturare la brillantezza di una limpida giornata azzurra, il dramma di una notte tempestosa o il bagliore etereo di un tramonto, il cielo, con le sue sfumature, umori e atmosfere mutevoli, è stato una musa sempre presente sulla tela della creatività umana. Nelle sapienti mani di Matteo Montani, pittore italiano noto per infondere una luminosità atmosferica affascinante nella sua arte, il regno celeste trascende la mera rappresentazione, evolvendo in portali di immaginazione senza limiti. Segnando il suo debutto con una mostra personale presso la Galleria Luisa Catucci di Berlino, Montani presenta una collezione meticolosamente curata di dipinti ispirati ai cieli e alle loro sfumature dinamiche. Ogni pezzo funge da ode alla bellezza incomparabile che avvolge il nostro pianeta e la nostra esistenza, catturando in modo astratto lo spettacolo sempre mutevole dei giorni del paradiso. Ogni pezzo funge da ode alla bellezza incomparabile che avvolge il nostro pianeta e la nostra esistenza, catturando in modo astratto lo spettacolo sempre mutevole dei giorni del paradiso.
I dipinti suggestivi di Montani trasmettono l'idea dei paesaggi come esperienze emotive, portando le sfumature inquietanti di cieli e mari dall'era romantica a un palcoscenico contemporaneo, privandoli di qualsiasi riferimento a un luogo terreno reale. In un modo quasi espressionista astratto, l'artista osa guardare oltre i confini tradizionali della realtà e sfrutta i cieli come mezzo per esprimere l'inafferrabile, l'inspiegabile e il trascendente. L'unico motivo per definire i dipinti di Montani paesaggi è culturale. Gli spettatori registrano automaticamente il suo formato come paesaggio, ma allo stesso tempo sono chiamati a contemplare l'ampia ed enigmatica estensione dei suoi non-luoghi, dove la figurazione letterale si perde nell'uso magistrale dei colori e delle linee. Ogni dipinto è un invito per lo spettatore a entrare in contatto con le proprie emozioni, a percepire la profondità e la sottigliezza della risonanza del colore e della struttura. L'uso del colore dell'artista non è casuale ma è un'orchestrazione meticolosa: le sue transizioni dal buio alla luce, dal caldo al freddo, evocano un profondo senso di profondità e movimento. Si può percepire l'energia e la contemplazione nella loro giustapposizione.
Fortemente ispirato dalle luci dell'alba e del tramonto - momenti di transizione trasformativa sia fisica che emotiva - e dal continuo divenire delle cose, Matteo affronta la sua pratica pittorica quasi come un alchimista per via della sua particolare tecnica, che richiede conoscenze scientifiche e chimiche degli elementi utilizzati, come carta vetrata, polveri metalliche, oli, trementina e, in aggiunta, il ruolo fondamentale dei movimenti dell'artista. Montani affronta il suo lavoro in studio in modo completo, utilizzando ogni superficie disponibile, muovendosi liberamente al suo interno ed esprimendo appieno le sue tendenze gestuali, imprimendo anche le più lievi variazioni sul supporto. Recentemente ha iniziato a lavorare direttamente su tela, esplorando le possibilità di questa superficie e cercando nuovi modi per intervenire su questo materiale in modo coerente al suo modo di lavorare, come creare movimento usando l'aria.
La composizione viene comunque scoperta attraverso l'azione, dove i movimenti sono supportati dalla conoscenza scientifica degli elementi e delle loro reazioni, lasciando spazio per una sorpresa del tipo "natura naturans", dove "la natura fa ciò che fa la natura". L'artista diventa una vera "forza della natura" lavorando sul pezzo in unione con le altre forze - compreso il caos - legando il dipinto alle leggi della natura. L'uso di trementina e oli rende la carta vetrata conquistata e dominata da nuvole evanescenti, creando effetti cosmogonici e incantevoli di vapori eterei. Le polveri metalliche bilanciano la composizione creando punti di contrappeso pesanti, fondamentali per ancorare il lavoro e riportarlo a una dimensione terrena.
Nei lavori di Matteo Montani, c'è una combinazione armoniosa di vari movimenti ascensionali, simili a vapore o nebbia, movimenti discendenti come piogge o precipitazioni e movimenti laterali tipici dei venti, ognuno enfatizzato dalla magistrale tavolozza di colori. Questo offre agli spettatori un'esperienza emotiva coinvolgente, potenziata dalla scelta dell'artista di lavorare principalmente su un formato di grande scala. In questo modo, i lavori di Matteo Montani fungono veramente da portali attraverso dimensioni situate "tra l'occhio e l'anima, un luogo sconosciuto che potremmo definire come la frattura tra il mondo fisico e lo spirituale, nel suo dissolversi", portando gli osservatori in un viaggio emotivo di auto-scoperta e interconnettività universale.
01
dicembre 2023
MATTEO MONTANI DIE TAGE DES HIMMELS – giorni di paradiso
Dal primo dicembre 2023 al 24 gennaio 2024
arte contemporanea
Location
LUISA CATUCCI GALLERY
Berlin, Allerstrasse, 38, (Berlin)
Berlin, Allerstrasse, 38, (Berlin)
Orario di apertura
martedí-venerdí 11-18
sabato 12-17
Vernissage
1 Dicembre 2023, 18-21
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico