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Matteo Sanna – Bloody Party
Prima personale nella Main Gallery di Matteo Sanna.
Comunicato stampa
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Matteo Sanna si è, sin dall’inizio del suo percorso, rivolto all’analisi del mondo giovanile, utilizzando diversi media, dal video alla scultura, dal readymade alla fotografia; in questa sua personale presenta una Wunderkammer (Camera delle meraviglie), nella quale le opere svelano il complesso emozionale legato alla crescita di un individuo dalla nascita sino all’inizio della adolescenza, intesa quest’ultima come il momento in cui l’individuo infantile prende coscienza e si dispone ad affrontare la vita.
Secondo i Greci, l’uomo dotato di metis presenta due qualità. La prima consiste nell’acutezza e nella finezza di spirito, grazie alle quali la mobilità dell’intelligenza si sposa con la rapidità d’azione. L’altra consiste nella giustezza del colpo d’occhio, nella mira precisa,nel saper convogliare tutte le risorse sullo scopo prefisso. Il concetto di metis si sposa in tempi moderni con la intelligenza emozionale. L’artista con “Bloody Party” ci dimostra quanto sia dotato di “astuzia della ragione”, cioè a dire di intelligenza impegnata nella rappresentazione e soluzione artistico-creativa di emozioni e sentimenti, utilizzando linguaggi di natura meta-razionale, quali la scaltrezza, l’acutezza, l’intuito, lo stratagemma, l’attenzione, la destrezza, la scioltezza, l’agilità, la socievolezza, la precisione del colpo d’occhio, la rapidità mentale e l’abilità istintiva.
Ci troviamo di fronte ad una serie di opere (readymade,fotografia,scultura,istallazioni,neon) che con estrema agilità e sinteticità, ci svelano e contestualmente rivelano, tutte le tappe emozionali che chiunque di noi ha solcato nei primi dodici anni di vita; passiamo con destrezza dal trauma della nascita al distacco dall‘utero materno; dalla gioia infinta della bellezza dell’apprendimento, ”Soggetto sottinteso”, alle paure ancestrali che convivono con il nostro sonno, ”Sleeping with the ghosts”; dalla triste consapevolezza che persino il cibo può essere mercimonio, ”Sweet misery” alla diffidenza verso la religione che ha perso negli ultimi decenni la purezza e la luce per oscurarsi troppo spesso con la materialità goffa e pretestuosa dell’essere umano sin a divenire un “Black Guardian”. Ci troviamo di fronte alla felicità del relazionarsi ai propri coetanei apprendendo che la vita è accettazione di regole e ruoli, ”Ponte Ponente Ponte Pi”, ma anche accettazione del concetto di normalità e diversità, ” Joy division”; col crescere comprendiamo quanta discrasia esiste tra le tradizioni familiari, religiose e morali e l’esigenza di vivere nel contemporaneo, ”Portrait of an italian family”; incontriamo l’emozione-azione del primo impatto con l’amore “A vision just a vision” ed infine “Bcome-Bcause”, una scultura, in resina a grandezza naturale, che raffigura un bambino nell’attimo della presa di coscienza che i colpi subiti durante il suo primo periodo di crescita, non saranno più assorbiti dalla incoscienza infantile, ma diventeranno ferite interiori atte a fortificare l’essere umano pronto ad affrontare l’incognita dell’adolescenza.
Completa l’esposizione una scultura, ”Sa Carròga”, ubicata nel sottoscala della galleria, rappresentazione della mistificazione del concetto di pace, ancora uno svelamento, ancora una rivelazione, una presa di coscienza.
Matteo Sanna è nato nel 1984 a San Gavino Monreale (Cagliari), vive e lavora a Roma. Ha esposto nel 2007 nella Project Room della Changing Role con la mostra “Borderline”; ha partecipato a collettive a Milano(Palazzo della Ragione), Firenze (Palazzina reale) e Roma (Palazzo Rospigliosi).
Secondo i Greci, l’uomo dotato di metis presenta due qualità. La prima consiste nell’acutezza e nella finezza di spirito, grazie alle quali la mobilità dell’intelligenza si sposa con la rapidità d’azione. L’altra consiste nella giustezza del colpo d’occhio, nella mira precisa,nel saper convogliare tutte le risorse sullo scopo prefisso. Il concetto di metis si sposa in tempi moderni con la intelligenza emozionale. L’artista con “Bloody Party” ci dimostra quanto sia dotato di “astuzia della ragione”, cioè a dire di intelligenza impegnata nella rappresentazione e soluzione artistico-creativa di emozioni e sentimenti, utilizzando linguaggi di natura meta-razionale, quali la scaltrezza, l’acutezza, l’intuito, lo stratagemma, l’attenzione, la destrezza, la scioltezza, l’agilità, la socievolezza, la precisione del colpo d’occhio, la rapidità mentale e l’abilità istintiva.
Ci troviamo di fronte ad una serie di opere (readymade,fotografia,scultura,istallazioni,neon) che con estrema agilità e sinteticità, ci svelano e contestualmente rivelano, tutte le tappe emozionali che chiunque di noi ha solcato nei primi dodici anni di vita; passiamo con destrezza dal trauma della nascita al distacco dall‘utero materno; dalla gioia infinta della bellezza dell’apprendimento, ”Soggetto sottinteso”, alle paure ancestrali che convivono con il nostro sonno, ”Sleeping with the ghosts”; dalla triste consapevolezza che persino il cibo può essere mercimonio, ”Sweet misery” alla diffidenza verso la religione che ha perso negli ultimi decenni la purezza e la luce per oscurarsi troppo spesso con la materialità goffa e pretestuosa dell’essere umano sin a divenire un “Black Guardian”. Ci troviamo di fronte alla felicità del relazionarsi ai propri coetanei apprendendo che la vita è accettazione di regole e ruoli, ”Ponte Ponente Ponte Pi”, ma anche accettazione del concetto di normalità e diversità, ” Joy division”; col crescere comprendiamo quanta discrasia esiste tra le tradizioni familiari, religiose e morali e l’esigenza di vivere nel contemporaneo, ”Portrait of an italian family”; incontriamo l’emozione-azione del primo impatto con l’amore “A vision just a vision” ed infine “Bcome-Bcause”, una scultura, in resina a grandezza naturale, che raffigura un bambino nell’attimo della presa di coscienza che i colpi subiti durante il suo primo periodo di crescita, non saranno più assorbiti dalla incoscienza infantile, ma diventeranno ferite interiori atte a fortificare l’essere umano pronto ad affrontare l’incognita dell’adolescenza.
Completa l’esposizione una scultura, ”Sa Carròga”, ubicata nel sottoscala della galleria, rappresentazione della mistificazione del concetto di pace, ancora uno svelamento, ancora una rivelazione, una presa di coscienza.
Matteo Sanna è nato nel 1984 a San Gavino Monreale (Cagliari), vive e lavora a Roma. Ha esposto nel 2007 nella Project Room della Changing Role con la mostra “Borderline”; ha partecipato a collettive a Milano(Palazzo della Ragione), Firenze (Palazzina reale) e Roma (Palazzo Rospigliosi).
15
maggio 2009
Matteo Sanna – Bloody Party
Dal 15 maggio all'undici settembre 2009
arte moderna e contemporanea
Location
CHANGING ROLE – MOVE OVER GALLERY
Napoli, Via Chiatamone, 26, (Napoli)
Napoli, Via Chiatamone, 26, (Napoli)
Orario di apertura
Martedì-Venerdì 15.00/19.00 chiusa dal 1 Agosto al 7 Settembre
Vernissage
15 Maggio 2009, ore 19.30
Autore
Curatore