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Matteo Varsi – White Circus
Mostra personale d’arte fotografica.
Comunicato stampa
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La fotografia si fonda per natura su un’inevitabile dualità: il soggetto è trascritto sulla pellicola, diventando opera artistica; rimane innegabile tuttavia la sua sostanza estesa, la materialità dell’originale fotografato: si crea un’ambiguità più o meno distinta tra presente e passato. Su questo sottile filo d’illusione cammina la sensibilità di Matteo Varsi, cui opere della serie “White Circus” evocano con forza la passata natura materiale: le caviglie lambite dall’acqua sulla battigia, leggere un libro, dormire al sole, giocare, parlare con un amico. Nonostante possa sembrare la soluzione più ovvia, questi “ricordi di esistenza”, fantasmi di atomi, sabbia, sassi e persone scaldate dal sole, non si traducono in un iperrealismo sbandierato, come ovvio e scontato, bensì diventano nostalgia distillata, pensieri fruscianti di qualcosa che è stato: lì in quel momento, per un secondo e mai più. L’occhio testimonia non visto la bellezza della quotidianità, imprimendo la memoria e la pellicola con la luce di una banalità unica perché irripetibile, racchiusa in un istante lungo lo sbattere di una palpebra: lo scatto di un otturatore. Ma questo languore passato, riflesso di un vetro appannato, è stadio di una ricerca artistica la cui affannosa tensione estetica convive con la meticolosa perizia tecnica. Lo scatto per Matteo Varsi è l’ultimo atto creativo preceduto da un paziente lavoro di preparazione della macchina fotografica (in questa serie viene utilizzata una polaroid), scelta della pellicola, ricerca di luoghi e luce adatti: dopo lo scatto nulla della fotografia verrà ritoccato manualmente o con programmi di rielaborazione fotografica. L’artista ci offre la sua opera nuda, sola, nessun intervento, nessuna mediazione, nessun compromesso. In un ambito (quello fotografico) in cui il digitale ha invaso campo e mercato, le scelte stilistiche e le ricerche tecniche del Varsi appaiono radicali e originali, strettamente legate ad una tradizione fotografica che ridesta nello sguardo l’eco di una passata fruizione dell’atto osservativo. La fotografia è protagonista: non testimonianza, reportage, o materiale malleabile, bensì frammento di realtà in quanto tale. L’analisi dell’esperienza passata nelle sue sfaccettature emozionali ( e per questo personali) viene affrontata dall’artista con coerenza e sincerità ed è testimonianza di un attimo, non involto, non racchiuso, offerto per ciò che è: prodotto di ciò che l’ha preceduto, con tutte le sue implicazioni sostanziali ed emozionali, evocative e materiali.
Claudia Bonandrini
Claudia Bonandrini
18
maggio 2009
Matteo Varsi – White Circus
Dal 18 maggio al 04 giugno 2009
arte contemporanea
Location
BERTOLT BRECHT – SPAZIO 2
Milano, Via Antonio Giovanola, 21C, (Milano)
Milano, Via Antonio Giovanola, 21C, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a giovedì ore 17.00 - 19.00
Vernissage
18 Maggio 2009, ore 19.00
Autore
Curatore