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Matthew Pillsbury – Screen Lives
serie di 25 fotografie in bianco e nero
Comunicato stampa
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La Galleria Valentina Moncada riapre al pubblico l’8 febbraio 2006 alle ore 19 con la prima personale in Italia del fotografo Matthew Pillsbury che presenterà una serie di 25 fotografie in bianco e nero, intitolata Screen Lives.
La mostra. Gli scatti in bianco e nero di Matthew Pillsbury sono realizzati in interni con lunghi tempi d’esposizione. Tra gli scenari prediletti dall’artista ci sono stanze buie in cui ritrae amici e familiari davanti alla televisione o al computer ma anche interni di musei, dove coglie i visitatori nell’atto di osservare le opere esposte. I tempi d’esposizione straordinariamente lunghi usati da Pillsbury (di oltre un’ora) comprimono il movimento in un unico fotogramma. I soggetti ritratti si trasformano così in ombre trasparenti, echi fantasmatici delle loro azioni, mentre i dettagli circostanti - le stanze, gli oggetti, l’ambiente esterno o le opere in mostra - restano perfettamente a fuoco. Sembra che gli scatti del fotografo americano ignorino gli esseri viventi e le loro attività effimere. Con ironia sottile e tramite allusioni Pillsbury riesce ad evocare l’isolamento e l’alienazione delle persone ritratte, siano esse impegnate in azioni quotidiane (come guardare la tv o usare il computer) oppure intente ad osservare opere d’arte. Sono immagini di ampia portata, ma allo stesso tempo descrizioni intime, poetiche e surreali. Un rimando alla malinconia e alla solitudine dei dipinti del pittore americano Edward Hopper è d’obbligo ma i punti di riferimento importanti per il lavoro di Pillsbury sono stati i fotografi Hiroshi Sugimoto e Thomas Struth. Il suo stile però resta unico e dal valore sia documentaristico che poetico.
I nuovi spazi. La Galleria Valentina Moncada, tradizionale luogo d’incontro per intellettuali e artisti situato in uno dei cortili più affascinanti del centro storico di Roma, riapre con uno spazio espositivo in linea con le pricipali gallerie d’avanguardia a livello internazionale. Come centro propulsore per nuovi discorsi estetici, la galleria si propone di portare avanti una riflessione sulle dinamiche artistiche contemporanee, iniziata con lungimiranza all’inizio degli anni novanta dalla gallerista Valentina Moncada. Artisti come Tony Cragg, Yayoi Kusama, James Turrell, fino ad Andy Warhol sono passati per la galleria di Via Margutta. Con la personale del newyorkese Matthew Pillsbury si riprendono le fila di un discorso sulla fotografia contemporanea intrapreso da diversi anni che ha visto protagonisti Nobuyoshi Arachi, maestro indiscusso dell’erotismo giapponese, Nan Goldin e Thomas Ruff, due tra fotografi i più apprezzati e interessanti del panorama contemporaneo senza dimenticare nomi eccelsi della storia della fotografia tra cui Lee Miller e Robert Doisneau, a cui la galleria ha dedicato importanti esposizioni.
Cenni biografici:
Mattew Pillsbury nasce a Neuilly in Francia nel 1973. Nel 2004 consegue il Master in Fine Arts alla New York School of Visual Arts. Dal 1994 espone i suoi lavori in varie mostre personali e collettive sia negli Stati Uniti che in Europa.
La mostra. Gli scatti in bianco e nero di Matthew Pillsbury sono realizzati in interni con lunghi tempi d’esposizione. Tra gli scenari prediletti dall’artista ci sono stanze buie in cui ritrae amici e familiari davanti alla televisione o al computer ma anche interni di musei, dove coglie i visitatori nell’atto di osservare le opere esposte. I tempi d’esposizione straordinariamente lunghi usati da Pillsbury (di oltre un’ora) comprimono il movimento in un unico fotogramma. I soggetti ritratti si trasformano così in ombre trasparenti, echi fantasmatici delle loro azioni, mentre i dettagli circostanti - le stanze, gli oggetti, l’ambiente esterno o le opere in mostra - restano perfettamente a fuoco. Sembra che gli scatti del fotografo americano ignorino gli esseri viventi e le loro attività effimere. Con ironia sottile e tramite allusioni Pillsbury riesce ad evocare l’isolamento e l’alienazione delle persone ritratte, siano esse impegnate in azioni quotidiane (come guardare la tv o usare il computer) oppure intente ad osservare opere d’arte. Sono immagini di ampia portata, ma allo stesso tempo descrizioni intime, poetiche e surreali. Un rimando alla malinconia e alla solitudine dei dipinti del pittore americano Edward Hopper è d’obbligo ma i punti di riferimento importanti per il lavoro di Pillsbury sono stati i fotografi Hiroshi Sugimoto e Thomas Struth. Il suo stile però resta unico e dal valore sia documentaristico che poetico.
I nuovi spazi. La Galleria Valentina Moncada, tradizionale luogo d’incontro per intellettuali e artisti situato in uno dei cortili più affascinanti del centro storico di Roma, riapre con uno spazio espositivo in linea con le pricipali gallerie d’avanguardia a livello internazionale. Come centro propulsore per nuovi discorsi estetici, la galleria si propone di portare avanti una riflessione sulle dinamiche artistiche contemporanee, iniziata con lungimiranza all’inizio degli anni novanta dalla gallerista Valentina Moncada. Artisti come Tony Cragg, Yayoi Kusama, James Turrell, fino ad Andy Warhol sono passati per la galleria di Via Margutta. Con la personale del newyorkese Matthew Pillsbury si riprendono le fila di un discorso sulla fotografia contemporanea intrapreso da diversi anni che ha visto protagonisti Nobuyoshi Arachi, maestro indiscusso dell’erotismo giapponese, Nan Goldin e Thomas Ruff, due tra fotografi i più apprezzati e interessanti del panorama contemporaneo senza dimenticare nomi eccelsi della storia della fotografia tra cui Lee Miller e Robert Doisneau, a cui la galleria ha dedicato importanti esposizioni.
Cenni biografici:
Mattew Pillsbury nasce a Neuilly in Francia nel 1973. Nel 2004 consegue il Master in Fine Arts alla New York School of Visual Arts. Dal 1994 espone i suoi lavori in varie mostre personali e collettive sia negli Stati Uniti che in Europa.
08
febbraio 2006
Matthew Pillsbury – Screen Lives
Dall'otto febbraio al 22 marzo 2006
fotografia
Location
GALLERIA VALENTINA MONCADA
Roma, Via Margutta, 54, (Roma)
Roma, Via Margutta, 54, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 20. La mattina solo su appuntamento
Vernissage
8 Febbraio 2006, ore 19
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