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Matthias Bitzer – canary chorus
La galleria presenta la sesta personale all’interno dei propri spazi dell’artista tedesco Matthias Bitzer. L’artista, con quello che definisce un nuovo-realismo, combina disegno e pittura per decostruire la realtà e la sua complessità.
Comunicato stampa
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Matthias Bitzer
canary chorus
Inaugurazione mercoledì 24 gennaio 2024
Fino al 9 marzo 2024
«Dobbiamo imparare a risvegliarci e restare svegli, non con ausili meccanici, ma con un’infinita attesa dell’alba».
Henry David Thoreau
L’aria è irrespirabile, e il canto del canarino si fa sempre più fiacco. Il suo cinguettio inizia a mancare tanto quanto l’ossigeno. Non vi è nulla di permanente qui, la stabilità è solo l’illusione di una mente finita che si trova a fare i conti con l’infinito.
L’essere umano vive una vita talmente breve da illudersi che la realtà possa essere regolata e stabilizzata. Ha bisogno di tracciare e determinare bordi, ma è in grado di farlo solo ridefinendoli di continuo. L’aspirazione a determinare un ordine, che sia definitivo per più di un momento, ci mostra quanto sia facile ingannare gli uomini, e come essi stessi si autoingannino.
Ogni identità non può che costruirsi e demolirsi ininterrottamente, aggiungendo e rimuovendo parti. Una volta che il bambino ha imparato a riconoscere la sua immagine riflessa, non cessa più di cercarla negli altri. Sarà mai in grado di distinguere ciò che lo influenza da quello che lui stesso ha influenzato?
Si dimena e cambia forma fino alla sua morte pur di non guardare nella profondità dell’abisso. Cambi di rotta ripetuti e repentini rendono qualsiasi palinsesto illeggibile. Cancellature, correzioni e sovrapposizioni lo allontanano sempre di più da chi sarebbe stato se ciò che non è gli fosse apparso come ciò che è.
Eternamente in bilico tra la coerenza e il suo contrario, come il cavallo, può saltare solo dal nero al bianco e viceversa, incapace di muoversi in maniera lineare.
Tra la folla, in un gioco ininterotto di sguardi e riflessi, nello slittamento tra realtà e immaginazione, risuona la nostra eco. Nella moltitudine si rimodellano le identità e si determinano le maschere. Ma cosa accadrebbe se nessuno riuscisse più ad imbattersi nel proprio riflesso?
Francesco Scalas
Matthias Bitzer è nato nel 1975 a Stoccarda, vive e lavora a Berlino. La sua ricerca spazia dalla letteratura alla filosofia, dagli scrittori ai loro personaggi letterari. Affascinato dal rapporto tra l'invisibile e il reale, Bitzer sovrappone frammenti simbolici e forme destrutturate gli uni sulle altre come citazioni. Con quello che lui definisce un nuovo-realismo, nei disegni, dipinti e sculture combina ritratti e costruzioni geometriche. Con la sua pratica Bitzer indaga la realtà e la sua complessità, decostruendo schemi astratti che così si presentano come una traduzione visiva della dimensione reale e le sue infinite sfaccettature. I suoi interventi sono soliti coinvolgere l’intero spazio espositivo attraverso pitture murali, in cui le opere diventano una sorta di traduzione simbolista o di decodificazione della realtà che cerca di rendere visibile qualcosa che prima era invisibile.
Le sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche come LACMA, Los Angeles, USA, MARTa Herford, Herford, Germania, Städtische Galerie Karlsruhe, Karlsruhe, Germania, Geraer Sammlung, Gera, Germania, CCA Andratx, Maiorca, Spagna, e Rosenblum Collection & Amici, Parigi, Francia.
canary chorus
Inaugurazione mercoledì 24 gennaio 2024
Fino al 9 marzo 2024
«Dobbiamo imparare a risvegliarci e restare svegli, non con ausili meccanici, ma con un’infinita attesa dell’alba».
Henry David Thoreau
L’aria è irrespirabile, e il canto del canarino si fa sempre più fiacco. Il suo cinguettio inizia a mancare tanto quanto l’ossigeno. Non vi è nulla di permanente qui, la stabilità è solo l’illusione di una mente finita che si trova a fare i conti con l’infinito.
L’essere umano vive una vita talmente breve da illudersi che la realtà possa essere regolata e stabilizzata. Ha bisogno di tracciare e determinare bordi, ma è in grado di farlo solo ridefinendoli di continuo. L’aspirazione a determinare un ordine, che sia definitivo per più di un momento, ci mostra quanto sia facile ingannare gli uomini, e come essi stessi si autoingannino.
Ogni identità non può che costruirsi e demolirsi ininterrottamente, aggiungendo e rimuovendo parti. Una volta che il bambino ha imparato a riconoscere la sua immagine riflessa, non cessa più di cercarla negli altri. Sarà mai in grado di distinguere ciò che lo influenza da quello che lui stesso ha influenzato?
Si dimena e cambia forma fino alla sua morte pur di non guardare nella profondità dell’abisso. Cambi di rotta ripetuti e repentini rendono qualsiasi palinsesto illeggibile. Cancellature, correzioni e sovrapposizioni lo allontanano sempre di più da chi sarebbe stato se ciò che non è gli fosse apparso come ciò che è.
Eternamente in bilico tra la coerenza e il suo contrario, come il cavallo, può saltare solo dal nero al bianco e viceversa, incapace di muoversi in maniera lineare.
Tra la folla, in un gioco ininterotto di sguardi e riflessi, nello slittamento tra realtà e immaginazione, risuona la nostra eco. Nella moltitudine si rimodellano le identità e si determinano le maschere. Ma cosa accadrebbe se nessuno riuscisse più ad imbattersi nel proprio riflesso?
Francesco Scalas
Matthias Bitzer è nato nel 1975 a Stoccarda, vive e lavora a Berlino. La sua ricerca spazia dalla letteratura alla filosofia, dagli scrittori ai loro personaggi letterari. Affascinato dal rapporto tra l'invisibile e il reale, Bitzer sovrappone frammenti simbolici e forme destrutturate gli uni sulle altre come citazioni. Con quello che lui definisce un nuovo-realismo, nei disegni, dipinti e sculture combina ritratti e costruzioni geometriche. Con la sua pratica Bitzer indaga la realtà e la sua complessità, decostruendo schemi astratti che così si presentano come una traduzione visiva della dimensione reale e le sue infinite sfaccettature. I suoi interventi sono soliti coinvolgere l’intero spazio espositivo attraverso pitture murali, in cui le opere diventano una sorta di traduzione simbolista o di decodificazione della realtà che cerca di rendere visibile qualcosa che prima era invisibile.
Le sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche come LACMA, Los Angeles, USA, MARTa Herford, Herford, Germania, Städtische Galerie Karlsruhe, Karlsruhe, Germania, Geraer Sammlung, Gera, Germania, CCA Andratx, Maiorca, Spagna, e Rosenblum Collection & Amici, Parigi, Francia.
24
gennaio 2024
Matthias Bitzer – canary chorus
Dal 24 gennaio al 09 marzo 2024
arte contemporanea
Location
GALLERIA FRANCESCA MININI
Milano, Via Massimiano, 25, (Milano)
Milano, Via Massimiano, 25, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 11-19
Vernissage
24 Gennaio 2024, ore 18-21
Sito web
Autore
Autore testo critico