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Mattia Bosco
Una selezione di lavori di Mattia Bosco, un esercizio di stile sulle forme della tazza da caffè. Bosco parte da un piccolo, ma emblematico, oggetto d’uso quotidiano per sviluppare con metodo una ricerca espressiva e linguistica potenzialmente declinabile all’infinito. Bosco lavora la ceramica bianca smaltata accentuando l’aspetto formale dell’oggetto per rimodellare il nostro approccio alla quotidianità.
Comunicato stampa
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Una selezione di lavori di Mattia Bosco, un esercizio di stile sulle forme della tazza da caffè. Bosco parte da un piccolo, ma emblematico, oggetto d’uso quotidiano per sviluppare con metodo una ricerca espressiva e linguistica potenzialmente declinabile all’infinito. Bosco lavora la ceramica bianca smaltata accentuando l’aspetto formale dell’oggetto per rimodellare il nostro approccio alla quotidianità.
Triennale Design Museum presenta una selezione di lavori di Mattia Bosco, un esercizio di stile sulle forme della tazza da caffè. Bosco parte da un piccolo, ma emblematico, oggetto d’uso quotidiano per sviluppare con metodo una ricerca espressiva e linguistica potenzialmente declinabile all’infinito. Bosco lavora la ceramica bianca smaltata accentuando l’aspetto formale dell’oggetto per rimodellare il nostro approccio alla quotidianità. Crea così oggetti in grado di sovvertire le abitudini, producendo un risveglio dell’attenzione nel momento della fruizione (sono oggetti la cui fragilità è evidente) e intensificando il tempo dell’azione.
Così afferma l’autore: “Un oggetto può sempre prolungare la sua vita oltre la sua funzione. Per rendere questo possibile, l’oggetto non deve essere ridotto alla mera funzione di attore dal ruolo secondario ma deve essere in grado di tenere la scena anche una volta che il motivo principale della sua presenza è passato. Deve evitare, insomma, di diventare inutile non appena il suo uso è finito. Ci deve mostrare altre ragioni per occupare il posto in cui lo abbiamo messo dopo averlo usato, persuadendoci a non sbarazzarci di esso. Per fare questo l'oggetto deve essere un anfibio: utile e bello, utensile inseparabile e scultura, in grado di funzionare e di affascinare”.
Nato nel 1976 a Milano in una famiglia di pittori, Mattia Bosco arriva alla scultura in seguito a un corso di studi in filosofia.
Nella sua pratica scultorea parte da una considerazione della materia come già portatrice di forme e di possibilità. La forma diventa un'occasione di ripensare le potenzialità di un materiale in continuità o in contrasto rispetto a esso. Allo stesso modo la scultura è occasione per ripensare il nostro rapporto con le cose e con la nostra corporeità stessa.
Mattia Bosco
Triennale DesignCafé
17 settembre – 27 ottobre 2013
Le mostre del Triennale DesignCafé sono un progetto a cura di Silvana Annicchiarico, direttore del museo.
Orari:
martedì-domenica 10.30 - 20.30, giovedì: 10.30 - 23.00
Triennale Design Museum presenta una selezione di lavori di Mattia Bosco, un esercizio di stile sulle forme della tazza da caffè. Bosco parte da un piccolo, ma emblematico, oggetto d’uso quotidiano per sviluppare con metodo una ricerca espressiva e linguistica potenzialmente declinabile all’infinito. Bosco lavora la ceramica bianca smaltata accentuando l’aspetto formale dell’oggetto per rimodellare il nostro approccio alla quotidianità. Crea così oggetti in grado di sovvertire le abitudini, producendo un risveglio dell’attenzione nel momento della fruizione (sono oggetti la cui fragilità è evidente) e intensificando il tempo dell’azione.
Così afferma l’autore: “Un oggetto può sempre prolungare la sua vita oltre la sua funzione. Per rendere questo possibile, l’oggetto non deve essere ridotto alla mera funzione di attore dal ruolo secondario ma deve essere in grado di tenere la scena anche una volta che il motivo principale della sua presenza è passato. Deve evitare, insomma, di diventare inutile non appena il suo uso è finito. Ci deve mostrare altre ragioni per occupare il posto in cui lo abbiamo messo dopo averlo usato, persuadendoci a non sbarazzarci di esso. Per fare questo l'oggetto deve essere un anfibio: utile e bello, utensile inseparabile e scultura, in grado di funzionare e di affascinare”.
Nato nel 1976 a Milano in una famiglia di pittori, Mattia Bosco arriva alla scultura in seguito a un corso di studi in filosofia.
Nella sua pratica scultorea parte da una considerazione della materia come già portatrice di forme e di possibilità. La forma diventa un'occasione di ripensare le potenzialità di un materiale in continuità o in contrasto rispetto a esso. Allo stesso modo la scultura è occasione per ripensare il nostro rapporto con le cose e con la nostra corporeità stessa.
Mattia Bosco
Triennale DesignCafé
17 settembre – 27 ottobre 2013
Le mostre del Triennale DesignCafé sono un progetto a cura di Silvana Annicchiarico, direttore del museo.
Orari:
martedì-domenica 10.30 - 20.30, giovedì: 10.30 - 23.00
17
settembre 2013
Mattia Bosco
Dal 17 settembre al 27 ottobre 2013
design
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
TRIENNALE DESIGN MUSEUM
Milano, Viale Emilio Alemagna, 6, (Milano)
Milano, Viale Emilio Alemagna, 6, (Milano)
Orario di apertura
martedì-domenica 10.30 - 20.30, giovedì: 10.30 - 23.00
Vernissage
17 Settembre 2013, h 19
Ufficio stampa
SEC
Autore
Curatore