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Mattia Bosco – Il tempo è un bambino che gioca
Mattia Bosco interviene sugli spazi di Palazzo Borromeo a partire dall’inevitabile suggestione del luogo: La stanza dei Giochi, che conserva gli affreschi eseguiti verso la metà del 1400 dal
Maestro dei Giochi Borromeo; la sua stanza gemella de La raccolta della Frutta, quasi del tutto distrutta con i bombardamenti del ’43; e il cortile del palazzo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
«Mentre il sogno è il gioco del singolo uomo con il reale.
L’arte dello scultore è il gioco con il sogno.»
Friedrich Nietzsche, La filosofia nell’epoca tragica dei Greci e Scritti 1870-1873,
Piccola Biblioteca Adelphi, Milano 1991, p.49.
Palazzo Borromeo ospita, in occasione di miart 2019 e nei mesi a seguire, alcune opere
scultoree e un intervento site-specific dell’artista Mattia Bosco. La mostra, dal titolo “Il tempo
è un bambino che gioca”, sarà aperta al pubblico da mercoledì 3 aprile 2019.
Mattia Bosco interviene sugli spazi di Palazzo Borromeo a partire dall’inevitabile suggestione
del luogo: La stanza dei Giochi, che conserva gli affreschi eseguiti verso la metà del 1400 dal
Maestro dei Giochi Borromeo; la sua stanza gemella de La raccolta della Frutta, quasi del tutto
distrutta con i bombardamenti del ’43; e il cortile del palazzo.
«Ciò che unisce le opere che presento a Palazzo Borromeo al ciclo di affreschi de La Stanza dei
giochi è il tema stesso del gioco», racconta Mattia Bosco. «Il gioco come atto ricreativo,
attraverso il quale l'uomo si riappropria del tempo, non per usarlo ma per goderne, per
sentirlo senza la paura di perderlo. Il gioco come passatempo mi appare come un modo per
riallinearsi col tempo. Ci poniamo di fianco al tempo e passiamo insieme al tempo. Il gioco è
detto passatempo non a caso, perché il tempo, mentre giochiamo, passa senza che ce ne
accorgiamo, vola o si ferma. Il tempo del gioco è puro presente: è uno stare con il tempo, al
suo fianco. Come il gioco rigenera lo spirito, il lavoro di scultura rigenera le cose,
sottraendole all'obbligo di servire o di avere degli scopi.»
Nella sala de La raccolta della Frutta, Mattia Bosco reinterpreta «lo spettacolo senza tempo
sul quale i muri si aprono come un sipario» - così scrive - , traducendo e trasformando nel suo
linguaggio scultoreo l’intera pavimentazione. Quest’opera, realizzata in Beola Argentata la
stessa pietra degli scaloni dell’edificio e del chiostro, copre interamente il suolo della stanza
(45mq in 90 pezzi da 70x70 cm), in principio come una superficie piana trasformandosi poi, con
la forza e la matericità originaria della pietra, in una roccia che tende a sovrastare le pareti.
Completano l’esposizione, negli altri ambienti di Palazzo Borromeo, alcune "figure” scultoree
in dialogo diretto con la Storia e la specificità del luogo che le ospita.
Il lavoro di Mattia Bosco comincia nelle montagne, in particolare come in questo caso, della
Val d'Ossola, dove cerca e preleva le pietre dal loro ambiente attorno alle cave per
trasformarle in sculture. Le sue opere così realizzate ed esposte nei tre diversi luoghi di
Palazzo Borromeo entrano in relazione con lo spazio e generano un dialogo che attraversa il
tempo, tra l’arte contemporanea e le suggestioni della Storia della città di Milano.
Il progetto nasce dalla consolidata collaborazione tra LCA Studio Legale, AntoninI Milano, AXA
XL Art & Lifestyle e Apice, che, forti delle esperienze maturate nelle precedenti edizioni,
propongono anche quest’anno un nuovo atteso evento artistico, quello di Mattia Bosco,
artista rappresentato dalla Galleria Fumagalli di Milano. “Il tempo è un bambino che gioca” di
Mattia Bosco è aperta al pubblico dal 3 aprile 2019, dal lunedì al giovedì dalle 10 alle 13 e dalle 14
alle 18, il venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17. Palazzo Borromeo, Piazza Borromeo 12, Milano.
BIOGRAFIA
Mattia Bosco nasce a Milano nel 1976 da una famiglia di pittori, vive e lavora tra Milano e le
montagne dell’Ossola. Scultore con una formazione filosofica, nel suo lavoro parte dalla
considerazione della materia come qualcosa in cui il processo formale è in atto, e non come
grado zero della scultura. L’azione dello scolpire non si realizza come rimozione del superfluo
ma come adattamento a un luogo. Progetti espositivi a lui dedicati si sono tenuti a: Ex Cimitero
San Pietro in Vincoli, Torino (2018), Mars, Milano (2017), Museo Diocesano, Milano (2015, 2008),
Triennale Design Museum, Milano (2013), Limewharf, Londra (2013), Chiesa di S. Stefano, Milano
(2007). Sue opere scultoree hanno fatto parte di esposizioni ambientali quali Frieze Sculpture
Park, Londra (2015), Country Unlimited, Cascina Maria (2018, 2017), Dolomiti Contemporanee,
Pieve di Cadore (2017) e Casso (2014), Museo del Marmo, Carrara (2014). Ha partecipato a
mostre collettive in istituzioni internazionali come Museum Tinguely, Basel (2015), Camec, La
Spezia (2015), Triennale Design Museum, Milano (2010), La Permanente, Milano (2009). Nel 2014
è stato eletto tra i finalisti del XV Premio Cairo, e nel 2012 è arrivato secondo ex aequo al
Premio Fondazione Henraux. La sua collaborazione con Galleria Fumagalli ha inizio nel 2018; dal
16 aprile al 20 luglio 2019 espone in galleria nella mostra bi-personale “IN | ORIGINE” assieme a
Filippo Armellin.
L’arte dello scultore è il gioco con il sogno.»
Friedrich Nietzsche, La filosofia nell’epoca tragica dei Greci e Scritti 1870-1873,
Piccola Biblioteca Adelphi, Milano 1991, p.49.
Palazzo Borromeo ospita, in occasione di miart 2019 e nei mesi a seguire, alcune opere
scultoree e un intervento site-specific dell’artista Mattia Bosco. La mostra, dal titolo “Il tempo
è un bambino che gioca”, sarà aperta al pubblico da mercoledì 3 aprile 2019.
Mattia Bosco interviene sugli spazi di Palazzo Borromeo a partire dall’inevitabile suggestione
del luogo: La stanza dei Giochi, che conserva gli affreschi eseguiti verso la metà del 1400 dal
Maestro dei Giochi Borromeo; la sua stanza gemella de La raccolta della Frutta, quasi del tutto
distrutta con i bombardamenti del ’43; e il cortile del palazzo.
«Ciò che unisce le opere che presento a Palazzo Borromeo al ciclo di affreschi de La Stanza dei
giochi è il tema stesso del gioco», racconta Mattia Bosco. «Il gioco come atto ricreativo,
attraverso il quale l'uomo si riappropria del tempo, non per usarlo ma per goderne, per
sentirlo senza la paura di perderlo. Il gioco come passatempo mi appare come un modo per
riallinearsi col tempo. Ci poniamo di fianco al tempo e passiamo insieme al tempo. Il gioco è
detto passatempo non a caso, perché il tempo, mentre giochiamo, passa senza che ce ne
accorgiamo, vola o si ferma. Il tempo del gioco è puro presente: è uno stare con il tempo, al
suo fianco. Come il gioco rigenera lo spirito, il lavoro di scultura rigenera le cose,
sottraendole all'obbligo di servire o di avere degli scopi.»
Nella sala de La raccolta della Frutta, Mattia Bosco reinterpreta «lo spettacolo senza tempo
sul quale i muri si aprono come un sipario» - così scrive - , traducendo e trasformando nel suo
linguaggio scultoreo l’intera pavimentazione. Quest’opera, realizzata in Beola Argentata la
stessa pietra degli scaloni dell’edificio e del chiostro, copre interamente il suolo della stanza
(45mq in 90 pezzi da 70x70 cm), in principio come una superficie piana trasformandosi poi, con
la forza e la matericità originaria della pietra, in una roccia che tende a sovrastare le pareti.
Completano l’esposizione, negli altri ambienti di Palazzo Borromeo, alcune "figure” scultoree
in dialogo diretto con la Storia e la specificità del luogo che le ospita.
Il lavoro di Mattia Bosco comincia nelle montagne, in particolare come in questo caso, della
Val d'Ossola, dove cerca e preleva le pietre dal loro ambiente attorno alle cave per
trasformarle in sculture. Le sue opere così realizzate ed esposte nei tre diversi luoghi di
Palazzo Borromeo entrano in relazione con lo spazio e generano un dialogo che attraversa il
tempo, tra l’arte contemporanea e le suggestioni della Storia della città di Milano.
Il progetto nasce dalla consolidata collaborazione tra LCA Studio Legale, AntoninI Milano, AXA
XL Art & Lifestyle e Apice, che, forti delle esperienze maturate nelle precedenti edizioni,
propongono anche quest’anno un nuovo atteso evento artistico, quello di Mattia Bosco,
artista rappresentato dalla Galleria Fumagalli di Milano. “Il tempo è un bambino che gioca” di
Mattia Bosco è aperta al pubblico dal 3 aprile 2019, dal lunedì al giovedì dalle 10 alle 13 e dalle 14
alle 18, il venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17. Palazzo Borromeo, Piazza Borromeo 12, Milano.
BIOGRAFIA
Mattia Bosco nasce a Milano nel 1976 da una famiglia di pittori, vive e lavora tra Milano e le
montagne dell’Ossola. Scultore con una formazione filosofica, nel suo lavoro parte dalla
considerazione della materia come qualcosa in cui il processo formale è in atto, e non come
grado zero della scultura. L’azione dello scolpire non si realizza come rimozione del superfluo
ma come adattamento a un luogo. Progetti espositivi a lui dedicati si sono tenuti a: Ex Cimitero
San Pietro in Vincoli, Torino (2018), Mars, Milano (2017), Museo Diocesano, Milano (2015, 2008),
Triennale Design Museum, Milano (2013), Limewharf, Londra (2013), Chiesa di S. Stefano, Milano
(2007). Sue opere scultoree hanno fatto parte di esposizioni ambientali quali Frieze Sculpture
Park, Londra (2015), Country Unlimited, Cascina Maria (2018, 2017), Dolomiti Contemporanee,
Pieve di Cadore (2017) e Casso (2014), Museo del Marmo, Carrara (2014). Ha partecipato a
mostre collettive in istituzioni internazionali come Museum Tinguely, Basel (2015), Camec, La
Spezia (2015), Triennale Design Museum, Milano (2010), La Permanente, Milano (2009). Nel 2014
è stato eletto tra i finalisti del XV Premio Cairo, e nel 2012 è arrivato secondo ex aequo al
Premio Fondazione Henraux. La sua collaborazione con Galleria Fumagalli ha inizio nel 2018; dal
16 aprile al 20 luglio 2019 espone in galleria nella mostra bi-personale “IN | ORIGINE” assieme a
Filippo Armellin.
11
aprile 2018
Mattia Bosco – Il tempo è un bambino che gioca
Dall'undici aprile 2018 al 31 maggio 2019
arte contemporanea
Location
PALAZZO BORROMEO
Milano, Piazza Borromeo, 10, (Milano)
Milano, Piazza Borromeo, 10, (Milano)
Vernissage
11 Aprile 2018, ore 17 su invito
Autore