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Mattia Campo Dall’Orto – Perfetti Estranei
La mostra personale ripesca dai bauli di famiglia antiche foto e attraverso una particolare tecnica pittorica riflette sul individuale una memoria condivisa. Le immagini ritraggono volti di uomini, donne e bambini della vecchia Europa, tra cui lontani parenti mai conosciuti dell’artista: è tale estraneità ad accomunare queste figure a tante altre di un’umanità passata e dimenticata
Comunicato stampa
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UNA MOSTRA TEMATICA RECUPERA DA ANTICHE FOTOGRAFIE UNA MEMORIA CAPRICCIOSA E CONSUMATA PER RENDERLA CONDIVISA. I “PERFETTI ESTRANEI”
DELLA BELLE ÉPOQUE RIVIVONO NELLA PITTURA DI MATTIA CAMPO DALL'ORTO, CHE RIFLETTE SULLA FRAGILITA’ DELL’IDENTITA’ IN UN’ERA CHE SI NUTRE D’IMMAGINI.
TRIESTE - Apre il 7 giugno a Trieste presso l'Emeroteca Mimexity l’esposizione “Perfetti Estranei” di Mattia Campo Dall'Orto. La mostra personale ripesca dai bauli di famiglia antiche foto e attraverso una particolare tecnica pittorica riflette sul individuale una memoria condivisa. Le immagini ritraggono volti di uomini, donne e bambini della vecchia Europa, tra cui lontani parenti mai conosciuti dell'artista: è tale estraneità ad accomunare queste figure a tante altre di un'umanità passata e dimenticata. Le fonti usate sono vecchie foto di fine '800, primi '900 provenienti da Italia, Austria, Germania e Croazia: ciò che è stato buttato, perso, svenduto o lasciato nelle soffitte per
decenni rivive nel segno della pittura.
Tuttavia il peso della contemporaneità si insinua in questa rielaborazione, che non può essere pura
nè innocente: queste icone laiche, realizzate a tecnica mista (spray, olio e acrilico, con pigmenti metallizzati), mescolano illusione e disillusione dietro a “pixel" che fanno scomparire volti o particolari delle figure ritratte. Durante la creazione delle tele, l'artista ha documentato i vari passaggi di creazione realistica del ritratto e della successiva cancellazione di alcune sue parti scattando numerose polaroid, istantanee e non duplicabili, con le quali ha in programma di realizzare un libro d'artista, un album "antologico" che raffigura un’estesa famiglia di sconosciuti.
Anche il logotipo "perfetti estranei" è una calligrafia scritta a mano che si ispira proprio ai lettering di un secolo fa: nostalgia di una manualità ormai trascurata o forse retaggio dell’attenzione ai particolari propria della Belle Époque.
Le tele ritraggono a grandezza naturale uomini, donne e bambini "nobilitati" oppure "onorati"
dall'essere ritratti ad un secolo di distanza, ma purtroppo dispersi nell'oblio del tempo come forse è destino che prima o poi succeda a tutti. I quadri esposti saranno accompagnati dai fotoportrait originali (a volte anonimi, altre volte arricchiti da toccanti dediche sul retro). Un secolo fa, questi ritratti erano l'unica testimonianza della propria esistenza, dell'essere al mondo e della possibilità di essere ricordati da parenti lontani, magari prima di emigrare o partire per il fronte di guerra. Oggi
quelle stesse foto ormai dimenticate o sconosciute ai discendenti popolano i cesti dei mercatini del
modernariato: il dinamismo dei ricordi può quindi inaridire la parentela o, per ipotesi, estenderla
all’infinito.
Riflette quindi l'artista “E se nell'era delle memorie virtuali, digitali, affidate a supporti immateriali qualcosa dovesse andare storto ed ogni immagine del nostro passato si dissolveresse. Quale sarebbe la nostra identità? Saremmo tutti pixel informi, figure sgranate?”
Mattia Campo Dall'Orto ha già esposto in Italia, Slovenia e Spagna. Nel 2010 ha vinto la selezione
nazionale del circuito Giovani Artisti Italiani per il progetto Italia-Albania del Consolato Italiano a Valona, è stato insignito tre volte del premio annuale del concorso per le Arti Figurative della Fondazione Caraian di Trieste nel 2010 e 2011 col secondo premio e nel 2012 col primo premio ed ha vinto il primo premio al Dome Contest di Homepage festival (Udine) nel 2012.
Lo spazio espositivo dell'emeroteca che ospita la mostra è in centro a Trieste, all'angolo tra via
Cassa di Risparmio e via San Nicolò nei locali messi a disposizione da Mazzini immobiliare.
Kristian Sturi, membro dell'emeroteca, nonché uno dei più interessanti giovani artisti regionali ha
così descritto “Perfetti Estranei” in un suo contributo pubblicato sulla rivista Juliet:
“Una personale dove l'artista pone la sua attenzione alla problematica del tempo e alla coscienza collettiva e personale del ruolo giocato da esso nelle sue manifestazioni visibili. Dal deperimento della carta fotografica di inizio novecento alla trasmutazione e scomposizione dei soggetti ritratti in campo pittorico, Campo Dall'Orto procede per gradi e assimilazioni, sezionando e dando nuova vita ai fantasmi inconoscibili che animano i vetusti album di famiglia o le casuali immagini dei
mercatini per creare un distillato pittorico maturato dal tempo e dalla storia, un piccolo concentrato alchemico che dai sali d'argento sconfina nei medium legati all'olio senza per questo dimenticare le origini del suo lavoro legato allo studio calligrafico della lettera. Come non riscontrare nel lavoro
dell'artista una delle leggi di Lavoisier dove 'in una reazione chimica nulla si crea, nulla si
distrugge, ma tutto si trasforma' e alla luce di questa provare a legarci e a scomporci come in un
composto assieme a quei perfetti estranei che ritornano ad esistere nelle opere di Mattia”.
La mostra rimarrà visitabile fino al 7 luglio, dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 19; venerdì 21 giugno alle ore 18:00 sarà proprio l'artista ad illustrarla al pubblico per spiegare il proprio percorso e la propria ricerca.
Il 28 giugno sarà presentato inoltre il libro redatto dall'artista Borderline - Arte al Confine, Arte al Confino curato da Macross e pubblicato dal Consorzio Culturale del Monfalconese
www.mattiacampodallorto.it/index.php?/borderline---arte-al-confine-arte-al-confino
Per maggiori informazioni sull'artista si può consultare il sito di Mattia Campo Dall'Orto all'indirizzo www.mattiacampodallorto.it.
DELLA BELLE ÉPOQUE RIVIVONO NELLA PITTURA DI MATTIA CAMPO DALL'ORTO, CHE RIFLETTE SULLA FRAGILITA’ DELL’IDENTITA’ IN UN’ERA CHE SI NUTRE D’IMMAGINI.
TRIESTE - Apre il 7 giugno a Trieste presso l'Emeroteca Mimexity l’esposizione “Perfetti Estranei” di Mattia Campo Dall'Orto. La mostra personale ripesca dai bauli di famiglia antiche foto e attraverso una particolare tecnica pittorica riflette sul individuale una memoria condivisa. Le immagini ritraggono volti di uomini, donne e bambini della vecchia Europa, tra cui lontani parenti mai conosciuti dell'artista: è tale estraneità ad accomunare queste figure a tante altre di un'umanità passata e dimenticata. Le fonti usate sono vecchie foto di fine '800, primi '900 provenienti da Italia, Austria, Germania e Croazia: ciò che è stato buttato, perso, svenduto o lasciato nelle soffitte per
decenni rivive nel segno della pittura.
Tuttavia il peso della contemporaneità si insinua in questa rielaborazione, che non può essere pura
nè innocente: queste icone laiche, realizzate a tecnica mista (spray, olio e acrilico, con pigmenti metallizzati), mescolano illusione e disillusione dietro a “pixel" che fanno scomparire volti o particolari delle figure ritratte. Durante la creazione delle tele, l'artista ha documentato i vari passaggi di creazione realistica del ritratto e della successiva cancellazione di alcune sue parti scattando numerose polaroid, istantanee e non duplicabili, con le quali ha in programma di realizzare un libro d'artista, un album "antologico" che raffigura un’estesa famiglia di sconosciuti.
Anche il logotipo "perfetti estranei" è una calligrafia scritta a mano che si ispira proprio ai lettering di un secolo fa: nostalgia di una manualità ormai trascurata o forse retaggio dell’attenzione ai particolari propria della Belle Époque.
Le tele ritraggono a grandezza naturale uomini, donne e bambini "nobilitati" oppure "onorati"
dall'essere ritratti ad un secolo di distanza, ma purtroppo dispersi nell'oblio del tempo come forse è destino che prima o poi succeda a tutti. I quadri esposti saranno accompagnati dai fotoportrait originali (a volte anonimi, altre volte arricchiti da toccanti dediche sul retro). Un secolo fa, questi ritratti erano l'unica testimonianza della propria esistenza, dell'essere al mondo e della possibilità di essere ricordati da parenti lontani, magari prima di emigrare o partire per il fronte di guerra. Oggi
quelle stesse foto ormai dimenticate o sconosciute ai discendenti popolano i cesti dei mercatini del
modernariato: il dinamismo dei ricordi può quindi inaridire la parentela o, per ipotesi, estenderla
all’infinito.
Riflette quindi l'artista “E se nell'era delle memorie virtuali, digitali, affidate a supporti immateriali qualcosa dovesse andare storto ed ogni immagine del nostro passato si dissolveresse. Quale sarebbe la nostra identità? Saremmo tutti pixel informi, figure sgranate?”
Mattia Campo Dall'Orto ha già esposto in Italia, Slovenia e Spagna. Nel 2010 ha vinto la selezione
nazionale del circuito Giovani Artisti Italiani per il progetto Italia-Albania del Consolato Italiano a Valona, è stato insignito tre volte del premio annuale del concorso per le Arti Figurative della Fondazione Caraian di Trieste nel 2010 e 2011 col secondo premio e nel 2012 col primo premio ed ha vinto il primo premio al Dome Contest di Homepage festival (Udine) nel 2012.
Lo spazio espositivo dell'emeroteca che ospita la mostra è in centro a Trieste, all'angolo tra via
Cassa di Risparmio e via San Nicolò nei locali messi a disposizione da Mazzini immobiliare.
Kristian Sturi, membro dell'emeroteca, nonché uno dei più interessanti giovani artisti regionali ha
così descritto “Perfetti Estranei” in un suo contributo pubblicato sulla rivista Juliet:
“Una personale dove l'artista pone la sua attenzione alla problematica del tempo e alla coscienza collettiva e personale del ruolo giocato da esso nelle sue manifestazioni visibili. Dal deperimento della carta fotografica di inizio novecento alla trasmutazione e scomposizione dei soggetti ritratti in campo pittorico, Campo Dall'Orto procede per gradi e assimilazioni, sezionando e dando nuova vita ai fantasmi inconoscibili che animano i vetusti album di famiglia o le casuali immagini dei
mercatini per creare un distillato pittorico maturato dal tempo e dalla storia, un piccolo concentrato alchemico che dai sali d'argento sconfina nei medium legati all'olio senza per questo dimenticare le origini del suo lavoro legato allo studio calligrafico della lettera. Come non riscontrare nel lavoro
dell'artista una delle leggi di Lavoisier dove 'in una reazione chimica nulla si crea, nulla si
distrugge, ma tutto si trasforma' e alla luce di questa provare a legarci e a scomporci come in un
composto assieme a quei perfetti estranei che ritornano ad esistere nelle opere di Mattia”.
La mostra rimarrà visitabile fino al 7 luglio, dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 19; venerdì 21 giugno alle ore 18:00 sarà proprio l'artista ad illustrarla al pubblico per spiegare il proprio percorso e la propria ricerca.
Il 28 giugno sarà presentato inoltre il libro redatto dall'artista Borderline - Arte al Confine, Arte al Confino curato da Macross e pubblicato dal Consorzio Culturale del Monfalconese
www.mattiacampodallorto.it/index.php?/borderline---arte-al-confine-arte-al-confino
Per maggiori informazioni sull'artista si può consultare il sito di Mattia Campo Dall'Orto all'indirizzo www.mattiacampodallorto.it.
07
giugno 2013
Mattia Campo Dall’Orto – Perfetti Estranei
Dal 07 giugno al 07 luglio 2013
arte contemporanea
Location
EMEROTECA MIMEXITY
Trieste, Via Della Cassa Di Risparmio, 4, (Trieste)
Trieste, Via Della Cassa Di Risparmio, 4, (Trieste)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 19
Vernissage
7 Giugno 2013, ore 19
Sito web
www.mattiacampodallorto.it.
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