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Mattia Fiore – Vibrazioni dell’ anima
L’opera dell’artista campano si pone come fonte di ispirazione, che non
pretende di essere portatrice di alcuna verità o saggezza, bensì intende
semplicemente attirare l’attenzione dell’osservatore sulle sue “vibrazioni dell’
anima” e risvegliarle; il dipinto diventa così una superficie di proiezione di
sentimenti e nel contempo un mezzo per evocarli.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 30 maggio alle ore 11:00 si inaugura nel Castel dell’Ovo in Napoli,
via Partenope, la mostra dell’artista Mattia Fiore intitolata “Vibrazioni dell’
anima”.
La mostra proseguirà fino al 15 giugno 2009 con il seguente orario: feriali
10.30 – 18.00 ; festivi 10.30 – 12.30
In occasione dell’inaugurazione è stato edito un catalogo a colori con testo
critico di Carlo Roberto Sciascia dal titolo “Mattia Fiore: Dalle intime
risonanze ai liquidi cromatismi”, disponibile in mostra.
L’evento ed il catalogo sono stati curati dalla dott. Alessandra Fiore.
Presenterà il critico ing. Carlo Roberto Sciascia.
Interverrà la dott. Lucia de Cristofaro, direttore di Albatros Magazine.
L’opera dell’artista campano si pone come fonte di ispirazione, che non
pretende di essere portatrice di alcuna verità o saggezza, bensì intende
semplicemente attirare l’attenzione dell’osservatore sulle sue “vibrazioni dell’
anima” e risvegliarle; il dipinto diventa così una superficie di proiezione di
sentimenti e nel contempo un mezzo per evocarli. Solo i pensieri, i
sentimenti, le associazioni dello spettatore e il suo confronto creativo con il
dipinto risvegliano l’opera dal suo sonno e la trasformano in qualcosa di
speciale , cioè in quello che si definisce “opera d’arte”.
Ufficio stampa: 349/45 26 786 (Addetto stampa: prof. A. Parrella)
Info: 3486402338 - mattiafiore@libero.it; - www.mattiafiore.com
* * * * * * * * * * * * * * * * * *
Dal testo critico di Carlo Roberto Sciascia in catalogo, intitolato “Mattia
Fiore: Dalle intime risonanze ai liquidi cromatismi”:
“Sulla superficie pittorica Mattia Fiore percorre i misteriosi sentieri della
psiche tracciando linee e stendendo con cura i colori tra forme fluide
sovrapposte e riflessi del mondo interiore, laddove si affollano molteplici
elementi fusi in suggestivi segni visivi tra luci e vibrazioni. Ricollegandosi
alla pittura gestuale di Jackson Pollock o a quella spaziale di Kandinskij, l’
artista si avvia sulla strada di un informale basato sui cromatismi più che sui
segni; questi ultimi, appaiono fondamentalmente come limite alla
colori> in un iter che nelle emozioni ha il suo presupposto.
Dopo aver intrapreso un suggestivo percorso di ricognizione nel labirinto
immaginario dell'intelletto mediante un linguaggio artistico variamente
sfaccettato, in simbiosi con cromatismi dal colore intenso e segni fuggenti
verso l’esterno suscita un vortice evolutivo dalla resa tersa e intellettuale
che si riflette nelle opere rivelando inquietudini e speranze; la pennellata
vibra intensamente in un universo percettivo mentre delinea architetture
cromatiche, definite nel segno che diviene improvvisamente astratto. In questo
periodo il suo mondo si fa vibrante ed intenso e vive di mille colori che si
dipanano in percorsi sinuosi, che attraversano la superficie pittorica fino a
renderla un unico magma denso e corposo.
I turbamenti dell’anima, materializzatisi in guizzi cromatici, lo animano con
presenze inquiete e sfuggenti. Sono i luoghi della personale misteriosa
interiorità, densi di suggestioni imperscrutabili che scaturiscono dal profondo
io, ma che si avvalgono della quotidianità per recuperare sensazioni intime
istintive. Mattia Fiore, in una sorta di controllato sconfinamento, dipana un’
armonia di colori dalla decisa valenza interiore con un fluire di tessiture
cromatiche e di sfilacciata luminosità; la trama pittorica, privata del limite
della forma e del peso della materia, si evolve in frammenti di sensazioni ed
in un pulviscolo di incorporee emozioni, generando un magma silenzioso e
decantato.
L’immagine stessa si frantuma in misteriosi segni dall’intensa gestualità
alla ricerca dell’attimo fuggente e, quale apparizione sospesa nel tempo, si
stempera in un magma dal vigoroso dinamismo e in un’esplosione di mille densi e
accesi colori, dalla tonalità decisa. In un clima di forti risonanze intime, di
emozioni psichiche elaborate su un tessuto spirituale personale, l’artista
evolve filamenti compatti in sprazzi vorticosi, che si chiudono quasi in un
desiderio di intimità, dal quale sembra voler tenere fuori il fruitore; quindi,
alla piena disponibilità ad accogliere ogni sensazione proveniente dall’
esterno, fa riscontro una resistenza a farsi conoscere al mondo circostante. Le
opere di Mattia Fiore finiscono con l’apparire isole del proprio io, monadi che
si rincorrono in circolo e si tuffano nell’ignoto dei propri sentimenti.
L’artista riesce ad instaurare un dialogo con il proprio inconscio, fatto di
proiezioni dell’io, le quali si inseguono gioiose, di elementi segnici che
suggeriscono idee, di cromatismi che si stemperano senza tregua; è un fluire di
colori e di tinte che si propongono nel continuo distacco dell’immagine, ma
che, pur sempre, ne proiettano il contenuto e rimandano i messaggi ancestrali,
privi della bellezza delle forme stesse che spesso distrae dall’essenza.
La sua personalità decisa gli impone di tessere trame colorate, immateriali
anche se naturali in grado di tendere all’indefinibile per captare
nell'immaginario lo stesso caos primordiale e magmatico; questo nuovo elemento
gli fa ricercare ed analizzare la materia vista come microcosmo, eco di
frammenti spirituali e conseguenza di quella visione in bilico tra la pura
emozione ed il sogno capace di recuperare la memoria del cuore. Il
interiore>, che scandisce la sfera della memoria, in una dimensione spazio
temporale recupera l’anima e la coscienza dell’uomo, mentre emotività ed
istinto offrono tonalità e variazioni cromatiche uniche e irrefrenabili.
L’artista si slancia in appassionate tentazioni tratte dal suo inconscio e
crea sogni cosmici nei quali si affollano, fino ad esplodere, ribollimenti
gioiosi in libera agitazione nell'etere perennemente in fieri; ogni stato d’
animo diventa un frammento d’infinito, un attimo fuggente ed irripetibile nelle
sue sfumature. Anche i colori, utilizzati allo stato puro per non danneggiare
quella loro immediatezza e “veridicità”, non hanno riferimenti nel mondo fisico
e materico, ma si proiettano verso il mondo intimo e spontaneo dell’essenza
dell’umanità; l’artista, infatti, si slancia in appassionate tentazioni tratte
dal suo inconscio e crea sogni cosmici nei quali si affollano, fino ad
esplodere, ribollimenti gioiosi in libera agitazione nell’etere perennemente in
fieri.
Da quel momento il mondo vibrante ed intenso dell’artista campano diventa eco
di emozioni profonde, di turbamenti dell’anima, di istanti vissuti appieno con
passione mediterranea; in una caotica apparenza, egli stimola il fruitore ad
intraprendere un viaggio nel suo mondo interiore e rendere palpabili le
suggestioni più immediate. Tutto vive in mille colori, dipanandosi in percorsi
sinuosi che attraversano la superficie pittorica fino a renderla un unico magma
denso e corposo; turbamenti dell’anima, materializzatisi in guizzi cromatici,
lo animano con presenze inquiete e sfuggenti.
Sono i luoghi della personale misteriosa interiorità, densi di suggestioni
imperscrutabili che scaturiscono dal profondo io ma che si avvalgono della
quotidianità per recuperare sensazioni intime istintive. L’artista interviene
sulla superficie pittorica con accesa passionalità ed estrema sensibilità,
cercando di far affiorare sensazioni ed emozioni da macchie fluide che si
spargono invadendo ambiti intimi dal sapore universale; le sue opere riescono a
immergere il fruitore in spazi incontaminati ove ogni animo può placarsi ed
entrare in simbiosi con l’armonia dell’universo”.
via Partenope, la mostra dell’artista Mattia Fiore intitolata “Vibrazioni dell’
anima”.
La mostra proseguirà fino al 15 giugno 2009 con il seguente orario: feriali
10.30 – 18.00 ; festivi 10.30 – 12.30
In occasione dell’inaugurazione è stato edito un catalogo a colori con testo
critico di Carlo Roberto Sciascia dal titolo “Mattia Fiore: Dalle intime
risonanze ai liquidi cromatismi”, disponibile in mostra.
L’evento ed il catalogo sono stati curati dalla dott. Alessandra Fiore.
Presenterà il critico ing. Carlo Roberto Sciascia.
Interverrà la dott. Lucia de Cristofaro, direttore di Albatros Magazine.
L’opera dell’artista campano si pone come fonte di ispirazione, che non
pretende di essere portatrice di alcuna verità o saggezza, bensì intende
semplicemente attirare l’attenzione dell’osservatore sulle sue “vibrazioni dell’
anima” e risvegliarle; il dipinto diventa così una superficie di proiezione di
sentimenti e nel contempo un mezzo per evocarli. Solo i pensieri, i
sentimenti, le associazioni dello spettatore e il suo confronto creativo con il
dipinto risvegliano l’opera dal suo sonno e la trasformano in qualcosa di
speciale , cioè in quello che si definisce “opera d’arte”.
Ufficio stampa: 349/45 26 786 (Addetto stampa: prof. A. Parrella)
Info: 3486402338 - mattiafiore@libero.it; - www.mattiafiore.com
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Dal testo critico di Carlo Roberto Sciascia in catalogo, intitolato “Mattia
Fiore: Dalle intime risonanze ai liquidi cromatismi”:
“Sulla superficie pittorica Mattia Fiore percorre i misteriosi sentieri della
psiche tracciando linee e stendendo con cura i colori tra forme fluide
sovrapposte e riflessi del mondo interiore, laddove si affollano molteplici
elementi fusi in suggestivi segni visivi tra luci e vibrazioni. Ricollegandosi
alla pittura gestuale di Jackson Pollock o a quella spaziale di Kandinskij, l’
artista si avvia sulla strada di un informale basato sui cromatismi più che sui
segni; questi ultimi, appaiono fondamentalmente come limite alla
Dopo aver intrapreso un suggestivo percorso di ricognizione nel labirinto
immaginario dell'intelletto mediante un linguaggio artistico variamente
sfaccettato, in simbiosi con cromatismi dal colore intenso e segni fuggenti
verso l’esterno suscita un vortice evolutivo dalla resa tersa e intellettuale
che si riflette nelle opere rivelando inquietudini e speranze; la pennellata
vibra intensamente in un universo percettivo mentre delinea architetture
cromatiche, definite nel segno che diviene improvvisamente astratto. In questo
periodo il suo mondo si fa vibrante ed intenso e vive di mille colori che si
dipanano in percorsi sinuosi, che attraversano la superficie pittorica fino a
renderla un unico magma denso e corposo.
I turbamenti dell’anima, materializzatisi in guizzi cromatici, lo animano con
presenze inquiete e sfuggenti. Sono i luoghi della personale misteriosa
interiorità, densi di suggestioni imperscrutabili che scaturiscono dal profondo
io, ma che si avvalgono della quotidianità per recuperare sensazioni intime
istintive. Mattia Fiore, in una sorta di controllato sconfinamento, dipana un’
armonia di colori dalla decisa valenza interiore con un fluire di tessiture
cromatiche e di sfilacciata luminosità; la trama pittorica, privata del limite
della forma e del peso della materia, si evolve in frammenti di sensazioni ed
in un pulviscolo di incorporee emozioni, generando un magma silenzioso e
decantato.
L’immagine stessa si frantuma in misteriosi segni dall’intensa gestualità
alla ricerca dell’attimo fuggente e, quale apparizione sospesa nel tempo, si
stempera in un magma dal vigoroso dinamismo e in un’esplosione di mille densi e
accesi colori, dalla tonalità decisa. In un clima di forti risonanze intime, di
emozioni psichiche elaborate su un tessuto spirituale personale, l’artista
evolve filamenti compatti in sprazzi vorticosi, che si chiudono quasi in un
desiderio di intimità, dal quale sembra voler tenere fuori il fruitore; quindi,
alla piena disponibilità ad accogliere ogni sensazione proveniente dall’
esterno, fa riscontro una resistenza a farsi conoscere al mondo circostante. Le
opere di Mattia Fiore finiscono con l’apparire isole del proprio io, monadi che
si rincorrono in circolo e si tuffano nell’ignoto dei propri sentimenti.
L’artista riesce ad instaurare un dialogo con il proprio inconscio, fatto di
proiezioni dell’io, le quali si inseguono gioiose, di elementi segnici che
suggeriscono idee, di cromatismi che si stemperano senza tregua; è un fluire di
colori e di tinte che si propongono nel continuo distacco dell’immagine, ma
che, pur sempre, ne proiettano il contenuto e rimandano i messaggi ancestrali,
privi della bellezza delle forme stesse che spesso distrae dall’essenza.
La sua personalità decisa gli impone di tessere trame colorate, immateriali
anche se naturali in grado di tendere all’indefinibile per captare
nell'immaginario lo stesso caos primordiale e magmatico; questo nuovo elemento
gli fa ricercare ed analizzare la materia vista come microcosmo, eco di
frammenti spirituali e conseguenza di quella visione in bilico tra la pura
emozione ed il sogno capace di recuperare la memoria del cuore. Il
temporale recupera l’anima e la coscienza dell’uomo, mentre emotività ed
istinto offrono tonalità e variazioni cromatiche uniche e irrefrenabili.
L’artista si slancia in appassionate tentazioni tratte dal suo inconscio e
crea sogni cosmici nei quali si affollano, fino ad esplodere, ribollimenti
gioiosi in libera agitazione nell'etere perennemente in fieri; ogni stato d’
animo diventa un frammento d’infinito, un attimo fuggente ed irripetibile nelle
sue sfumature. Anche i colori, utilizzati allo stato puro per non danneggiare
quella loro immediatezza e “veridicità”, non hanno riferimenti nel mondo fisico
e materico, ma si proiettano verso il mondo intimo e spontaneo dell’essenza
dell’umanità; l’artista, infatti, si slancia in appassionate tentazioni tratte
dal suo inconscio e crea sogni cosmici nei quali si affollano, fino ad
esplodere, ribollimenti gioiosi in libera agitazione nell’etere perennemente in
fieri.
Da quel momento il mondo vibrante ed intenso dell’artista campano diventa eco
di emozioni profonde, di turbamenti dell’anima, di istanti vissuti appieno con
passione mediterranea; in una caotica apparenza, egli stimola il fruitore ad
intraprendere un viaggio nel suo mondo interiore e rendere palpabili le
suggestioni più immediate. Tutto vive in mille colori, dipanandosi in percorsi
sinuosi che attraversano la superficie pittorica fino a renderla un unico magma
denso e corposo; turbamenti dell’anima, materializzatisi in guizzi cromatici,
lo animano con presenze inquiete e sfuggenti.
Sono i luoghi della personale misteriosa interiorità, densi di suggestioni
imperscrutabili che scaturiscono dal profondo io ma che si avvalgono della
quotidianità per recuperare sensazioni intime istintive. L’artista interviene
sulla superficie pittorica con accesa passionalità ed estrema sensibilità,
cercando di far affiorare sensazioni ed emozioni da macchie fluide che si
spargono invadendo ambiti intimi dal sapore universale; le sue opere riescono a
immergere il fruitore in spazi incontaminati ove ogni animo può placarsi ed
entrare in simbiosi con l’armonia dell’universo”.
30
maggio 2009
Mattia Fiore – Vibrazioni dell’ anima
Dal 30 maggio al 15 giugno 2009
arte contemporanea
Location
CASTEL DELL’OVO
Napoli, Via Luculliana, (Napoli)
Napoli, Via Luculliana, (Napoli)
Orario di apertura
ore 10.30 – 18.00 ; festivi 10.30 – 12.30
Vernissage
30 Maggio 2009, ore 11
Sito web
www.mattiafiore.com
Autore
Curatore