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Mattia Pajè – Un giorno tutto questo sarà tuo
Fondazione smART – polo per l’arte presenta, il 27 novembre alle ore 19.00, Un giorno tutto questo sarà tuo, personale di Mattia Pajè a cura di Saverio Verini. La mostra si concentra sul concetto di potenzialità e sulle situazioni che precedono qualsiasi punto di arrivo e obiettivo.
Comunicato stampa
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Fondazione smART – polo per l’arte presenta, mercoledì 27 novembre alle ore 19.00, il nuovo progetto espositivo Un giorno tutto questo sarà tuo, la prima personale a Roma dell’artista Mattia Pajè a cura di Saverio Verini.
La mostra è l’esito di un periodo di residenza negli spazi della Fondazione, svoltosi nell’arco di cinque mesi: una conferma del sostegno di smART agli artisti emergenti nella scena italiana tracciata nell'ultimo biennio con le mostre di Valerio Nicolai, Carola Bonfili, Namsal Siedlecki e Ludovica Carbotta.
Durante questo periodo Mattia Pajè ha avuto modo di entrare in contatto con gli ambienti di smART, abitandoli letteralmente: la sua permanenza continuativa nello spazio espositivo lo ha portato a sviluppare una mostra fatta di opere inedite, a conferma dell’attitudine da parte dell’artista a concepire ogni progetto in stretta relazione ai contesti nei quali si trova ad agire. Un giorno tutto questo sarà tuo si concentra sul concetto di potenzialità e sulle situazioni che precedono qualsiasi punto di arrivo e obiettivo: Pajè ha realizzato una serie di interventi che riflettono su possibilità non ancora attuate e su una condizione di attesa.
Oggetti precari e insoluti si alternano ad altri di grandi dimensioni; materiali e soluzioni formali spesso agli antipodi danno origine a una mostra dalle molteplici letture. L’artista ricorre alla materia scultorea, lasciandola in uno stato di sospensione; alla pittura, contaminandola con l’immagine fotografica; cita le pseudoscienze con uno sguardo ironico; fa entrare nello spazio espositivo l’energia di specie animali ora vive, ora solamente rappresentate. Un giorno tutto questo sarà tuo risulta così una mostra brulicante di “creature” eterogenee, che condividono uno stato di trepidazione, eccitazione, ma anche di fragilità e debolezza, a cui anche il titolo allude: un’espressione, entrata nell’immaginario collettivo, carica di aspettative e di una “promessa di felicità” che non è dato sapere se sarà o meno mantenuta.
In questa condizione sospesa si possono leggere gli stimoli e le inquietudini che accompagnano il percorso di un artista, ma anche della generazione a cui Pajè appartiene, che oggi deve confrontarsi con la costruzione di un percorso lavorativo, con una certa instabilità nei sentimenti e nelle relazioni, coi tentennamenti legati all’affermazione di sé e della propria dimensione creativa.
Con le sue immagini spiazzanti e sorprendenti Mattia Pajè evoca sentimenti alterni di fiducia e disillusione e sembra porci alcuni interrogativi: saremo in grado di realizzare i nostri obiettivi? E quali sono poi, questi obiettivi?
************************************************************************************
Mattia Pajè è nato a Melzo (MI) nel 1991.
Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 2015. Nel 2016 segue la direzione artistica di LOCALEDUE, realtà no-profit per l’arte contemporanea a Bologna. Nello stesso anno co-fonda lo spazio Gelateria Sogni di Ghiaccio, seguendo la direzione artistica insieme a Filippo Marzocchi e realizzando oltre 25 tra mostre e progetti legati all’arte contemporanea visiva, sonora e performativa.
Il lavoro di Mattia Pajè è caratterizzato dall’uso di molteplici materiali e approcci che si adattano alle situazioni in cui si trova ad agire. L’interesse di Pajè si concentra sui processi di produzione e di fruizione delle opere, il suo corpo di lavori, esteso e diversificato, comprende opere pittoriche, scultoree, installative, multimediali e performative.
La sua ricerca, sotto forma di progetti specifici, residenze, mostre personali e collettive, ha ricevuto l’attenzione di numerose istituzioni pubbliche e private, collaborando con: Grand Tour d’Italie, Museo d’Arte Moderna di Bologna, 2019; Space 4235, Genova, 2018; Suburbia Contemporary Art, Granada, 2018; BoCS Art, Cosenza, 2018; Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato, 2017; Piramidon Centre d'Art Contemporani, Barcellona, 2017; S.a.L.E. Docks, Venezia, 2017; TRIPLA, Bologna, 2017; Car DRDE, Bologna, 2017; Dolomiti Contemporanee, Borca di Cadore, 2017; Mahler & LeWitt Studios, Spoleto, 2017; Cripta 747, Torino, 2017; Istituto di cultura Italiano di Montevideo, 2017; Major28, Lleida, 2016; Anonima Kunsthalle, Varese, 2016; LOCALEDUE, Bologna, 2015.
www.mattiapaje.com / www.gelateriasognidighiaccio.com
La mostra è l’esito di un periodo di residenza negli spazi della Fondazione, svoltosi nell’arco di cinque mesi: una conferma del sostegno di smART agli artisti emergenti nella scena italiana tracciata nell'ultimo biennio con le mostre di Valerio Nicolai, Carola Bonfili, Namsal Siedlecki e Ludovica Carbotta.
Durante questo periodo Mattia Pajè ha avuto modo di entrare in contatto con gli ambienti di smART, abitandoli letteralmente: la sua permanenza continuativa nello spazio espositivo lo ha portato a sviluppare una mostra fatta di opere inedite, a conferma dell’attitudine da parte dell’artista a concepire ogni progetto in stretta relazione ai contesti nei quali si trova ad agire. Un giorno tutto questo sarà tuo si concentra sul concetto di potenzialità e sulle situazioni che precedono qualsiasi punto di arrivo e obiettivo: Pajè ha realizzato una serie di interventi che riflettono su possibilità non ancora attuate e su una condizione di attesa.
Oggetti precari e insoluti si alternano ad altri di grandi dimensioni; materiali e soluzioni formali spesso agli antipodi danno origine a una mostra dalle molteplici letture. L’artista ricorre alla materia scultorea, lasciandola in uno stato di sospensione; alla pittura, contaminandola con l’immagine fotografica; cita le pseudoscienze con uno sguardo ironico; fa entrare nello spazio espositivo l’energia di specie animali ora vive, ora solamente rappresentate. Un giorno tutto questo sarà tuo risulta così una mostra brulicante di “creature” eterogenee, che condividono uno stato di trepidazione, eccitazione, ma anche di fragilità e debolezza, a cui anche il titolo allude: un’espressione, entrata nell’immaginario collettivo, carica di aspettative e di una “promessa di felicità” che non è dato sapere se sarà o meno mantenuta.
In questa condizione sospesa si possono leggere gli stimoli e le inquietudini che accompagnano il percorso di un artista, ma anche della generazione a cui Pajè appartiene, che oggi deve confrontarsi con la costruzione di un percorso lavorativo, con una certa instabilità nei sentimenti e nelle relazioni, coi tentennamenti legati all’affermazione di sé e della propria dimensione creativa.
Con le sue immagini spiazzanti e sorprendenti Mattia Pajè evoca sentimenti alterni di fiducia e disillusione e sembra porci alcuni interrogativi: saremo in grado di realizzare i nostri obiettivi? E quali sono poi, questi obiettivi?
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Mattia Pajè è nato a Melzo (MI) nel 1991.
Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 2015. Nel 2016 segue la direzione artistica di LOCALEDUE, realtà no-profit per l’arte contemporanea a Bologna. Nello stesso anno co-fonda lo spazio Gelateria Sogni di Ghiaccio, seguendo la direzione artistica insieme a Filippo Marzocchi e realizzando oltre 25 tra mostre e progetti legati all’arte contemporanea visiva, sonora e performativa.
Il lavoro di Mattia Pajè è caratterizzato dall’uso di molteplici materiali e approcci che si adattano alle situazioni in cui si trova ad agire. L’interesse di Pajè si concentra sui processi di produzione e di fruizione delle opere, il suo corpo di lavori, esteso e diversificato, comprende opere pittoriche, scultoree, installative, multimediali e performative.
La sua ricerca, sotto forma di progetti specifici, residenze, mostre personali e collettive, ha ricevuto l’attenzione di numerose istituzioni pubbliche e private, collaborando con: Grand Tour d’Italie, Museo d’Arte Moderna di Bologna, 2019; Space 4235, Genova, 2018; Suburbia Contemporary Art, Granada, 2018; BoCS Art, Cosenza, 2018; Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato, 2017; Piramidon Centre d'Art Contemporani, Barcellona, 2017; S.a.L.E. Docks, Venezia, 2017; TRIPLA, Bologna, 2017; Car DRDE, Bologna, 2017; Dolomiti Contemporanee, Borca di Cadore, 2017; Mahler & LeWitt Studios, Spoleto, 2017; Cripta 747, Torino, 2017; Istituto di cultura Italiano di Montevideo, 2017; Major28, Lleida, 2016; Anonima Kunsthalle, Varese, 2016; LOCALEDUE, Bologna, 2015.
www.mattiapaje.com / www.gelateriasognidighiaccio.com
03
giugno 2020
Mattia Pajè – Un giorno tutto questo sarà tuo
Dal 03 giugno al 03 luglio 2020
arte contemporanea
Location
smART – POLO PER L’ARTE
Roma, Piazza Crati, 6/7, (Roma)
Roma, Piazza Crati, 6/7, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 11/13 – 15/18 - sabato su appuntamento
Vernissage
3 Giugno 2020, riapertura post Covid
Autore
Curatore
Autore testo critico