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Maura Lari – Ephemeral habitat
Al Casinetto di caccia dei Boschi di Carrega, l’artista presenta più di dieci fotografie di grande formato che dilatano in senso figurato e nello stesso tempo, metaforico un mondo silenzioso e solitamente difficile da accedere
Comunicato stampa
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In occasione della mostra personale di Maura Lari al Casinetto di Caccia ai Boschi di Carrega dal titolo “Ephemeral habitat” che inaugurerà sabato 13 giugno, l’artista ha realizzato più di dieci fotografie di grande formato che dilatano in senso figurato e nello stesso tempo, metaforico un mondo silenzioso e solitamente difficile da accedere. Quello che sfugge all‘occhio umano, infatti, è in questo lavoro catturato dalla macchina fotografica che congela un istante di luce. Lepidotteri, gusci di chiocciole e di uova, foglie, piume, frammenti di imenotteri, sono i soggetti delle fotografie di Maura, in composizione con elementi artificiali che ne sottolineano la fragilità.
Quella che l’artista usa chiamare “collezione di frammenti minimi” sono un insieme di insetti trovati senza vita e conservati come reliquie.
Di tanto in tanto, nei pomeriggi di sole, Maura apre la scatola che contiene la delicata collezione e compone delle nature morte sotto a dei forti raggi di luce, e le immortala in fotografie.
Gli insetti sono stati trovati vicino al Parco Regionale del Taro, dove Maura abita e riportano all’ infanzia dell’ artista, che è trascorsa in campagna.
Le testimonianze di sé, del passato, della vita, le componenti diaristiche, col loro bagaglio di ricordi, feticci, impressioni, reliquie, costituiscono gli elementi intorno ai quali ruota la sua ricerca artistica.
È come se l’arte servisse a trovare se stessi e il materiale di repertorio riguarda la sfera del privato e del rimosso. La memoria guarda, dunque, all’intimo, e si basa sulle tracce di oggetti dove il vissuto si deposita e rimanda a lievi indizi di storie, passioni, desideri.
Il tema della memoria costituisce la materia prima del lavoro di Maura Lari e il senso determinante della sua poetica. Una memoria ben radicata nel presente, traccia e guida che conduce il viaggio virtuale nel tempo trascorso, vicino o lontano che sia. Molte delle cose che il tempo ci ha portato via sono perse per sempre, ma nuove cose possono sostituirle.
Quella che l’artista usa chiamare “collezione di frammenti minimi” sono un insieme di insetti trovati senza vita e conservati come reliquie.
Di tanto in tanto, nei pomeriggi di sole, Maura apre la scatola che contiene la delicata collezione e compone delle nature morte sotto a dei forti raggi di luce, e le immortala in fotografie.
Gli insetti sono stati trovati vicino al Parco Regionale del Taro, dove Maura abita e riportano all’ infanzia dell’ artista, che è trascorsa in campagna.
Le testimonianze di sé, del passato, della vita, le componenti diaristiche, col loro bagaglio di ricordi, feticci, impressioni, reliquie, costituiscono gli elementi intorno ai quali ruota la sua ricerca artistica.
È come se l’arte servisse a trovare se stessi e il materiale di repertorio riguarda la sfera del privato e del rimosso. La memoria guarda, dunque, all’intimo, e si basa sulle tracce di oggetti dove il vissuto si deposita e rimanda a lievi indizi di storie, passioni, desideri.
Il tema della memoria costituisce la materia prima del lavoro di Maura Lari e il senso determinante della sua poetica. Una memoria ben radicata nel presente, traccia e guida che conduce il viaggio virtuale nel tempo trascorso, vicino o lontano che sia. Molte delle cose che il tempo ci ha portato via sono perse per sempre, ma nuove cose possono sostituirle.
13
giugno 2009
Maura Lari – Ephemeral habitat
Dal 13 giugno al 26 luglio 2009
fotografia
Location
PARCO DEI BOSCHI DI CARREGA
Sala Baganza, -, (Parma)
Sala Baganza, -, (Parma)
Orario di apertura
Sabato e domenica dalle 14,30 alle 18,30
Vernissage
13 Giugno 2009, ore 16
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