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Maurato – Riciclo quindi sono
In mostra una trentina di divertenti Plastic Puppets che Mauro Merola – in arte Maurato, giovane ingegnere trevigiano che vive e lavora a Milano – ha composto unicamente con materiali riciclati: dai flaconi del deodorante ai bottoni, dalle confezioni dei farmaci ai tappi e tutto quello che la fantasia gli suggerisce.
Comunicato stampa
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Venerdì 25 settembre inaugura la mostra “Riciclo quindi sono – Maurato per Reale” nel grazioso spazio del negozio di abbigliamento Reale di via Brisa 15 nel cuore di Milano.
In mostra, fino al 2 ottobre, una trentina di divertenti Plastic Puppets che Mauro Merola – in arte Maurato, giovane ingegnere trevigiano che vive e lavora a Milano - ha composto unicamente con materiali riciclati: dai flaconi del deodorante ai bottoni, dalle confezioni dei farmaci ai tappi e tutto quello che la fantasia gli suggerisce.
“Nato nella produttiva Treviso, più o meno trent’anni fa, Maurato esercita quella forma di creatività che corre parallelamente al design dando spallate costanti all’arte. E’ un ingegnere che con i barattoli fa miracoli. Maurato è oggi per me un cortocircuito tra i sistemi stanchi del design e dell’arte. Lui è un raccoglitore, uno scompositore, demolisce la realtà per dare nuova vita a ciò che vede. Vive in verticale facendo perdere di significato le cose e dandone uno nuovo a suo piacimento. Destrutturare la realtà per vivere in un sogno costante allagato di plastica, spilli, elastici e chili di erotismo. Seduto alla sua sedia diventa un piccolo creatore, una divinità con i capelli ricci che non la smette mai di ridere.
Mi racconta di come sia nato tutto dal caso, di come siano gli stessi pezzi a cercare un’altra vita. Alzo la testa e sopra, intorno, davanti, sotto di me vivono esseri soprannaturali. Mi accorgo di vivere in una bolla, sospeso tra fantasia e realtà, tra ex bicchieri di plastica ed ex contenitori di sostanze non dichiarate.
Ho davanti ancora la dimostrazione che il rovescio della medaglia spesso è molto più interessante di ciò che ci è permesso vedere. (Estratto di un articolo di Gabriele Crosato, critico d’arte)
In mostra, fino al 2 ottobre, una trentina di divertenti Plastic Puppets che Mauro Merola – in arte Maurato, giovane ingegnere trevigiano che vive e lavora a Milano - ha composto unicamente con materiali riciclati: dai flaconi del deodorante ai bottoni, dalle confezioni dei farmaci ai tappi e tutto quello che la fantasia gli suggerisce.
“Nato nella produttiva Treviso, più o meno trent’anni fa, Maurato esercita quella forma di creatività che corre parallelamente al design dando spallate costanti all’arte. E’ un ingegnere che con i barattoli fa miracoli. Maurato è oggi per me un cortocircuito tra i sistemi stanchi del design e dell’arte. Lui è un raccoglitore, uno scompositore, demolisce la realtà per dare nuova vita a ciò che vede. Vive in verticale facendo perdere di significato le cose e dandone uno nuovo a suo piacimento. Destrutturare la realtà per vivere in un sogno costante allagato di plastica, spilli, elastici e chili di erotismo. Seduto alla sua sedia diventa un piccolo creatore, una divinità con i capelli ricci che non la smette mai di ridere.
Mi racconta di come sia nato tutto dal caso, di come siano gli stessi pezzi a cercare un’altra vita. Alzo la testa e sopra, intorno, davanti, sotto di me vivono esseri soprannaturali. Mi accorgo di vivere in una bolla, sospeso tra fantasia e realtà, tra ex bicchieri di plastica ed ex contenitori di sostanze non dichiarate.
Ho davanti ancora la dimostrazione che il rovescio della medaglia spesso è molto più interessante di ciò che ci è permesso vedere. (Estratto di un articolo di Gabriele Crosato, critico d’arte)