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Maurice Cerasi – Dipinti 2005-2010
Tra astratto e figurativo Maurice Cerasi sembra trovare un modo di contenere e rispettare il ciclo della vita. Contenere l’essenza, alla ricerca di vani spaziali oltre la gabbia di cristallo. Mentre i colori sinuosi resistono, all’ignoto di un buco nero.
Comunicato stampa
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Maurice Cerasi DIPINTI 2005-2010
Dal 4 al 18 Maggio dalle 16,00 alle 20,00 inaugurazione 4 Maggio ore 18.30
Tra astratto e figurativo Maurice Cerasi sembra trovare un modo di contenere e rispettare il ciclo della vita. Contenere l'essenza, il punto, il cerchio, il triangolo, studiare gli scorci, le vesti su modellini di cera, alla ricerca di vani spaziali oltre la gabbia di cristallo. Mentre i colori sinuosi resistono, all’ignoto di un buco nero. Olaf Andre Bohr
Da qualche anno, Maurice Cerasi lavora il più delle volte su supporti duri, dal formato quadrato di cui esplora le potenzialità pittoriche cominciando col ritagliare la superficie attraverso due mediane incrociate. Talvolta, queste sono lasciate incompiute mentre il loro punto d’intersezione è quasi sempre decentrato, al punto che il futuro quadro si divide in quattro quadrilateri, uguali o disuguali, che comunicano tra di loro nei margini. Altre volte, cancellandosi in favore di un rispecchiamento all’infinito, queste mediane rivaleggiano anche con linee contraddittorie che contribuiscono ad orientare (o disorientare) lo sguardo. L’artista organizza lo spazio in una struttura quaternaria e lo riempie con colori la cui giustapposizione o successione sfumata conferisce profondità, lo anima con forme e segni simbolici, a volte figurativi, a volte astratti o enigmatici. Da queste composizioni sapienti e colorate emana un ritmo musicale percepibile di primo acchito nonché un equilibrio mai perso nemmeno nelle opere più tormentate. Una nuova armonia affiora in superficie. La pittura di Maurice Cerasi è il tramite con cui, nell’accettazione dell’ordine e del disordine del mondo e della vita, la visione creativa riorganizza il tutto al fine di raggiungere, forse, una forma di serenità.
Testo originale francese di Marie-Ange Jourdan-Gueyer
Cerasi, dopo decenni di disegni a tratto, di architettura e rare incisioni e tempere, torna alla pittura a olio e all’astratto. Dal 2005 ha prodotto quattro serie di quadri oltre ad un esiguo numero di ritratti: le serie “Interni”, “Città”, “Quartetti” e “The Dead”. Le prime due serie contengono forti elementi figurativi che nelle due ultime, spesso messe in lavorazione assieme alle prime, diventano palesemente astratti; ma l’astrazione non è mai completa né mai totalmente assente. Il procedimento verso l’astrazione distilla le immagini sino a lasciare solo l’evocazione di forme potenziali. Le serie in cui l’astrazione è più compiuta, i “Quartetti” aprono con composizioni che contengono i segni sillabici dell’alfabeto miceneo forse derivato dai geroglifici egizi decantandone le forme figurative in simboli ormai astratti e perciò tanto più evocativi.
La serie “The Dead” sperimenta un grande vuoto (nero o bianco) centrale che erode (o è eroso da) colori e segni colorati vivi ai suoi margini.Come l’“epifania” finale dei“Dublinesi” di Joyce, “The Dead”: memoria e obliterazione della memoria, vuoto, suggestione della presenza perduta, paura e serena accettazione della scomparsa.
La serie “Quartetti” prende spunto dall’ossessiva ripartizione in quattro parti nei disegni e quadri – sia astratti che figurativi - di questo periodo, con due quarti nei toni dell’azzurro e del verde e due quarti che si vestono di colori più caldi e più gravi, così come in un quartetto musicale i due violini cercano armonie con viola e violoncello o ad essi si contrappongono. L’origine di una tale sperimentazione si può cogliere nell’unico ritratto esposto – “La Ginestra” – che precede i “Quartetti” ed è una sorta di cerniera tra le due ultime serie. E’ schema di ricerca questo che apre a molti esperimenti di forma e varianti nella diversità di componenti coloristici e di corpi o oggetti, di ritmi, di equilibri-squilibri su una comune sostanza formale e di ricerca attraverso la diversità di intonazione e di composizione.
Dal 4 al 18 Maggio dalle 16,00 alle 20,00 inaugurazione 4 Maggio ore 18.30
Tra astratto e figurativo Maurice Cerasi sembra trovare un modo di contenere e rispettare il ciclo della vita. Contenere l'essenza, il punto, il cerchio, il triangolo, studiare gli scorci, le vesti su modellini di cera, alla ricerca di vani spaziali oltre la gabbia di cristallo. Mentre i colori sinuosi resistono, all’ignoto di un buco nero. Olaf Andre Bohr
Da qualche anno, Maurice Cerasi lavora il più delle volte su supporti duri, dal formato quadrato di cui esplora le potenzialità pittoriche cominciando col ritagliare la superficie attraverso due mediane incrociate. Talvolta, queste sono lasciate incompiute mentre il loro punto d’intersezione è quasi sempre decentrato, al punto che il futuro quadro si divide in quattro quadrilateri, uguali o disuguali, che comunicano tra di loro nei margini. Altre volte, cancellandosi in favore di un rispecchiamento all’infinito, queste mediane rivaleggiano anche con linee contraddittorie che contribuiscono ad orientare (o disorientare) lo sguardo. L’artista organizza lo spazio in una struttura quaternaria e lo riempie con colori la cui giustapposizione o successione sfumata conferisce profondità, lo anima con forme e segni simbolici, a volte figurativi, a volte astratti o enigmatici. Da queste composizioni sapienti e colorate emana un ritmo musicale percepibile di primo acchito nonché un equilibrio mai perso nemmeno nelle opere più tormentate. Una nuova armonia affiora in superficie. La pittura di Maurice Cerasi è il tramite con cui, nell’accettazione dell’ordine e del disordine del mondo e della vita, la visione creativa riorganizza il tutto al fine di raggiungere, forse, una forma di serenità.
Testo originale francese di Marie-Ange Jourdan-Gueyer
Cerasi, dopo decenni di disegni a tratto, di architettura e rare incisioni e tempere, torna alla pittura a olio e all’astratto. Dal 2005 ha prodotto quattro serie di quadri oltre ad un esiguo numero di ritratti: le serie “Interni”, “Città”, “Quartetti” e “The Dead”. Le prime due serie contengono forti elementi figurativi che nelle due ultime, spesso messe in lavorazione assieme alle prime, diventano palesemente astratti; ma l’astrazione non è mai completa né mai totalmente assente. Il procedimento verso l’astrazione distilla le immagini sino a lasciare solo l’evocazione di forme potenziali. Le serie in cui l’astrazione è più compiuta, i “Quartetti” aprono con composizioni che contengono i segni sillabici dell’alfabeto miceneo forse derivato dai geroglifici egizi decantandone le forme figurative in simboli ormai astratti e perciò tanto più evocativi.
La serie “The Dead” sperimenta un grande vuoto (nero o bianco) centrale che erode (o è eroso da) colori e segni colorati vivi ai suoi margini.Come l’“epifania” finale dei“Dublinesi” di Joyce, “The Dead”: memoria e obliterazione della memoria, vuoto, suggestione della presenza perduta, paura e serena accettazione della scomparsa.
La serie “Quartetti” prende spunto dall’ossessiva ripartizione in quattro parti nei disegni e quadri – sia astratti che figurativi - di questo periodo, con due quarti nei toni dell’azzurro e del verde e due quarti che si vestono di colori più caldi e più gravi, così come in un quartetto musicale i due violini cercano armonie con viola e violoncello o ad essi si contrappongono. L’origine di una tale sperimentazione si può cogliere nell’unico ritratto esposto – “La Ginestra” – che precede i “Quartetti” ed è una sorta di cerniera tra le due ultime serie. E’ schema di ricerca questo che apre a molti esperimenti di forma e varianti nella diversità di componenti coloristici e di corpi o oggetti, di ritmi, di equilibri-squilibri su una comune sostanza formale e di ricerca attraverso la diversità di intonazione e di composizione.
04
maggio 2010
Maurice Cerasi – Dipinti 2005-2010
Dal 04 al 18 maggio 2010
arte contemporanea
Location
SPAZIO BROGGI 5
Milano, Via Giuseppe Broggi, 5, (Milano)
Milano, Via Giuseppe Broggi, 5, (Milano)
Orario di apertura
dalle 16,00 alle 20,00
Vernissage
4 Maggio 2010, ore 18.30
Autore
Curatore