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Maurizia Sala – Simbolici Percorsi
personale
Comunicato stampa
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SIMBOLICI PERCOSI SEGUENDO TRACCE DI IDEE SENZA TEMPO
Il percorso artistico di Maurizia Sala è animato da una ricerca instancabile, una costante indagine che scardina il tempo e lo spazio dagli abituali punti di riferimento, si fa luogo dell’interiorità in cui si svelano archetipi, e ci si interroga sulle proprie origini.
La figura umana del suo primo periodo più che dipinta sembrerebbe scolpita; il corpo dalle perfette proporzioni ha tutta l’armonia velata di nostalgie classiche e ci parla di perfezione e rigore nelle proporzioni. Eppure la tensione sembra vibrare sotto la pelle dei suoi nudi, negli sguardi si agita tutta la malinconia di risposte sospese.
Questa tensione interiore, emerge fino a modificare l’armonia dei corpi che si appesantiscono assumendo le sembianze di idoli primitivi dai lineamenti appena accennati e gli sguardi immoti, che ci invitano ad indagare al di là di ciò che l’occhio per primo scorge, ci costringono a lasciare emergere quelle incessanti domande sulle nostre origini, ad indagare sulla parte più arcana della nostra storia, quella andata alla deriva nel tempo e che affiora solo risvegliando quel nocciolo arcano assopito nei nostri animi.
Ed ecco che la memoria e il tempo si sublimano in echi di luce e di colore; così ci in camminiamo per meandri di simbolici percorsi alla ricerca di risposte perdute che sembrano materializzarsi, arcani miraggi, sulla tela trasfigurata da oggetto fisico a nuda veritas. Il legame dell’ uomo, con l’anima mundi è sottolineato dal suo essere rannicchiato in posizione fetale nel grembo della terra, attorniato da oggetti-archetipo: un dado, simbolo del gioco eterno, un cavallo plasmato con la creta, una clessidra per il tempo che inesorabilmente fugge via granello dopo granello, e una casa per ospitare anche chi a questo tempo ha già iniziato a soccombere.
I nostri sforzi di penetrare il grande enigma delle sue tele si complicano quando l’intricata simbologia dà vita ad una scrittura arcana che ricorda quella delle prime civiltà pur scorgano dalla sola immaginazione demiurgica dell’artista. Ed ecco infine che l’uomo, uscito da se per ritrovare il mistero di se stesso, sembra ritornato nel proprio corpo dopo aver catturato quella verità. Questo sembra tacitamente comunicarci lo sguardo profondo dell’ultimo volto eseguito dall’artista e posto in conclusione di questa mostra; in esso traspare un nuovo grado di consapevolezza e di padronanza dei molteplici livelli del reale.
Nei lavori di Maurizia è l’artista stesso a tornare alle proprie origini riscoprendo il fondamentale ruolo di interprete del simbolico, in grado di padroneggiare i segreti della materia sottomessi alla natura e con essi, quelli di un animo umano rinato a nuova consapevolezza.
Elisa Larese
Il percorso artistico di Maurizia Sala è animato da una ricerca instancabile, una costante indagine che scardina il tempo e lo spazio dagli abituali punti di riferimento, si fa luogo dell’interiorità in cui si svelano archetipi, e ci si interroga sulle proprie origini.
La figura umana del suo primo periodo più che dipinta sembrerebbe scolpita; il corpo dalle perfette proporzioni ha tutta l’armonia velata di nostalgie classiche e ci parla di perfezione e rigore nelle proporzioni. Eppure la tensione sembra vibrare sotto la pelle dei suoi nudi, negli sguardi si agita tutta la malinconia di risposte sospese.
Questa tensione interiore, emerge fino a modificare l’armonia dei corpi che si appesantiscono assumendo le sembianze di idoli primitivi dai lineamenti appena accennati e gli sguardi immoti, che ci invitano ad indagare al di là di ciò che l’occhio per primo scorge, ci costringono a lasciare emergere quelle incessanti domande sulle nostre origini, ad indagare sulla parte più arcana della nostra storia, quella andata alla deriva nel tempo e che affiora solo risvegliando quel nocciolo arcano assopito nei nostri animi.
Ed ecco che la memoria e il tempo si sublimano in echi di luce e di colore; così ci in camminiamo per meandri di simbolici percorsi alla ricerca di risposte perdute che sembrano materializzarsi, arcani miraggi, sulla tela trasfigurata da oggetto fisico a nuda veritas. Il legame dell’ uomo, con l’anima mundi è sottolineato dal suo essere rannicchiato in posizione fetale nel grembo della terra, attorniato da oggetti-archetipo: un dado, simbolo del gioco eterno, un cavallo plasmato con la creta, una clessidra per il tempo che inesorabilmente fugge via granello dopo granello, e una casa per ospitare anche chi a questo tempo ha già iniziato a soccombere.
I nostri sforzi di penetrare il grande enigma delle sue tele si complicano quando l’intricata simbologia dà vita ad una scrittura arcana che ricorda quella delle prime civiltà pur scorgano dalla sola immaginazione demiurgica dell’artista. Ed ecco infine che l’uomo, uscito da se per ritrovare il mistero di se stesso, sembra ritornato nel proprio corpo dopo aver catturato quella verità. Questo sembra tacitamente comunicarci lo sguardo profondo dell’ultimo volto eseguito dall’artista e posto in conclusione di questa mostra; in esso traspare un nuovo grado di consapevolezza e di padronanza dei molteplici livelli del reale.
Nei lavori di Maurizia è l’artista stesso a tornare alle proprie origini riscoprendo il fondamentale ruolo di interprete del simbolico, in grado di padroneggiare i segreti della materia sottomessi alla natura e con essi, quelli di un animo umano rinato a nuova consapevolezza.
Elisa Larese
08
settembre 2012
Maurizia Sala – Simbolici Percorsi
Dall'otto al 30 settembre 2012
arte contemporanea
Location
CASA BRENNA TOSATTO
Lenno, Via Mattia Del Riccio, 3, (Como)
Lenno, Via Mattia Del Riccio, 3, (Como)
Orario di apertura
martedì - domenica 10.00 - 19.00
Vernissage
8 Settembre 2012, h 18
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