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Maurizio Anzeri – Darwin’s Tears
Maurizio Anzeri utilizza una tecnica unica: ricama arabeschi geometrici su fotografie in bianco e nero degli anni cinquanta e sessanta, sovrapponendo cosi’ alle immagini sbiadite ma evocative di visi d’altri tempi ragnatele d’ impulsi, emozioni ed esperienze personali. Usa i fili come se fossero matite colorate che creano linee nello spazio per dare all’impalpabilità dell’immagine fotografica una presenza sottilmente tridimensionale, dando luogo a un cortocircuito tra figurazione e astrazione.
Comunicato stampa
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Maurizio Anzeri utilizza una tecnica unica: ricama arabeschi geometrici su fotografie in bianco e nero degli anni cinquanta e sessanta, sovrapponendo cosi' alle immagini sbiadite ma evocative di visi d'altri tempi ragnatele d' impulsi, emozioni ed esperienze personali. Usa i fili come se fossero matite colorate che creano linee nello spazio per dare all'impalpabilità dell'immagine fotografica una presenza sottilmente tridimensionale, dando luogo a un cortocircuito tra figurazione e astrazione.
Queste fotografie, trovate in scatole dimenticate o ai mercati delle pulci, possono non aver rivelato la loro vera identità nel passato, ma grazie al lavoro dell'artista trovano una nuova vita nel presente. Anzeri ricama le sue trame per esplorare idee d'espressività ed associazioni intorno all'idea di -persona-. Le immagini talvolta diventano surreali o inquietanti e trasformano il soggetto in una chimera, altre volte la luminosità dei colori e le forme ondeggianti o geometriche lo elevano oltre il significato di ritratto. L'intervento trasforma il classico ritratto fotografico di studio in un nuovo oggetto dall'espressività e dal significato enigmatico, simbolico delle continue metamorfosi della storia.
Dice: -Lavoro con il ricamo e il disegno per esplorare l'essenza dei segni nella loro manifestazione fisica. Traggo ispirazione dalle mie esperienze personali e dall'osservazione di come, in altre culture, i corpi stessi vengono talvolta concepiti come simboli grafici viventi. Utilizzo il ricamo per re-interpretare e marcare lo spazio con un segno umano, una traccia. L'azione intima del ricamare e' un rituale per rinnovare le storie e la storia di queste persone. Sono interessato alla relazione tra l'intimità ed il mondo esterno.- Anche le sculture, formate con capelli tessuti, intrecciati e cuciti, sono rappresentazioni al contempo fisiche e simboliche di metamorfosi e mutazioni della storia e dell'evoluzione.
-Per anni ho lavorato con i capelli: con ago e filo li compongo e cucio finche' diventano un materiale plastico, una scultura. Considero i capelli un mezzo metaforico per rappresentare o evocare una presenza corporea, una fisicità nello spazio. Considero i capelli la parte piu' scultorea del corpo.-
Nato a Loano nel 969, Maurizio Anzeri ha studiato scultura alla Slade School of fine Art e vive a Londra. Nel 2009 alcune sue opere sono state esposte nella mostra -The Photographic Object- alla Photogrpher's Gallery e in una mostra personale presso la -Riflemaker Gallery- di Londra.
Attualmente le sue opere sono esposte nella mostra -British Art Now- allo State Hermitage Museum di S. Pietroburgo.
E' stato invitato a partecipare alle mostre -British Art Now- e -Out of Focus-, entrambe alla Saatchi Gallery di Londra nel 2010.
Queste fotografie, trovate in scatole dimenticate o ai mercati delle pulci, possono non aver rivelato la loro vera identità nel passato, ma grazie al lavoro dell'artista trovano una nuova vita nel presente. Anzeri ricama le sue trame per esplorare idee d'espressività ed associazioni intorno all'idea di -persona-. Le immagini talvolta diventano surreali o inquietanti e trasformano il soggetto in una chimera, altre volte la luminosità dei colori e le forme ondeggianti o geometriche lo elevano oltre il significato di ritratto. L'intervento trasforma il classico ritratto fotografico di studio in un nuovo oggetto dall'espressività e dal significato enigmatico, simbolico delle continue metamorfosi della storia.
Dice: -Lavoro con il ricamo e il disegno per esplorare l'essenza dei segni nella loro manifestazione fisica. Traggo ispirazione dalle mie esperienze personali e dall'osservazione di come, in altre culture, i corpi stessi vengono talvolta concepiti come simboli grafici viventi. Utilizzo il ricamo per re-interpretare e marcare lo spazio con un segno umano, una traccia. L'azione intima del ricamare e' un rituale per rinnovare le storie e la storia di queste persone. Sono interessato alla relazione tra l'intimità ed il mondo esterno.- Anche le sculture, formate con capelli tessuti, intrecciati e cuciti, sono rappresentazioni al contempo fisiche e simboliche di metamorfosi e mutazioni della storia e dell'evoluzione.
-Per anni ho lavorato con i capelli: con ago e filo li compongo e cucio finche' diventano un materiale plastico, una scultura. Considero i capelli un mezzo metaforico per rappresentare o evocare una presenza corporea, una fisicità nello spazio. Considero i capelli la parte piu' scultorea del corpo.-
Nato a Loano nel 969, Maurizio Anzeri ha studiato scultura alla Slade School of fine Art e vive a Londra. Nel 2009 alcune sue opere sono state esposte nella mostra -The Photographic Object- alla Photogrpher's Gallery e in una mostra personale presso la -Riflemaker Gallery- di Londra.
Attualmente le sue opere sono esposte nella mostra -British Art Now- allo State Hermitage Museum di S. Pietroburgo.
E' stato invitato a partecipare alle mostre -British Art Now- e -Out of Focus-, entrambe alla Saatchi Gallery di Londra nel 2010.
25
febbraio 2010
Maurizio Anzeri – Darwin’s Tears
Dal 25 febbraio al 07 aprile 2010
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
LUCE GALLERY
Torino, Corso San Maurizio, 25, (Torino)
Torino, Corso San Maurizio, 25, (Torino)
Orario di apertura
mercoledi' - sabato 15.30 - 19.30
Vernissage
25 Febbraio 2010, ore 19 - 24
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