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Maurizio Barberis – Risonanze. Per una geografia dell’anima
Dipinti, sculture e fotografie, strumenti attraverso i quali l’artista ha affinato la sua ricerca poetica, volta a indagare le
tangenze tra mondo sensibile e mondo dello spirito, sono collocati in un serrato confronto attraverso sette installazioni, sette momenti ascendenti.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Martedì 28 maggio alle ore 18.00 c|e contemporary inaugura la mostra Risonanze per una geografia dell’anima di
Maurizio Barberis a cura di Mariacristina Ferraioli.
Dipinti, sculture e fotografie, strumenti attraverso i quali l’artista ha affinato la sua ricerca poetica, volta a indagare le tangenze tra mondo sensibile e mondo dello spirito, sono qui collocati in un serrato confronto attraverso sette installazioni, sette momenti ascendenti che mettono in relazione diversi media con l’obiettivo di creare un percorso definito dagli echi delle risonanze ambientali.
Di opera in opera, partendo dalla prima in cui risuonano Les Magicien, presi da magico incantamento, ci si troverà a compiere un vero e proprio percorso ‘alchemico’, grazie all’eco prodotto dalle differenti risonanze che vibrano tra la luce della razionalità dell’immagine e l’oscurità irrazionale della psiche.
Barberis, come un ambiguo cartografo, mette in scena i paesaggi interni dell’anima, allo stesso modo in cui Jung utilizzò le tracce lasciate dall’inconscio per analizzare i malesseri della psiche, servendosi di manifestazioni fino ad allora sottovalutate, quali sogni, lapsus e libere associazioni. Così l’autore esplora attraverso le immagini, gli oggetti e le emozioni gli strumenti che, grazie ad un processo di Mimesis, rendono possibile il viaggio spirituale dell’Io verso il Sé dell’opera.
“L’eco, commenta l’autore, produce una sorta di sdoppiamento dell’immagine, una risonanza della Figura che diviene in tal modo visibile, partecipe del mondo delle cose: Da questo fantasma della Figura vengono generate le evidenze più elementari e quelle più inquietanti, poste alle soglie di un regno nascosto”.
Barberis, architetto di formazione, lega emozione a geografia ed arte a spazio, laddove ogni opera è di per sè un luogo spirituale che rivela relazioni nascoste, che prendono forma di architetture immaginarie, al cui interno si disvelano i simboli di un antico percorrere.
Pittura e immagine fotografica compensano lo iato tra rappresentazione ed espressione, laddove l’immagine pittorica rimanda a una realtà emotiva che solo il segno astratto di una visione dell’Altro trasforma in una figura concreta, mentre la fotografia si apparenta alla visione pittorica attraverso la messa in scena di un mondo lontano da qualsivoglia tentazione documentaristica.
Maurizio Barberis a cura di Mariacristina Ferraioli.
Dipinti, sculture e fotografie, strumenti attraverso i quali l’artista ha affinato la sua ricerca poetica, volta a indagare le tangenze tra mondo sensibile e mondo dello spirito, sono qui collocati in un serrato confronto attraverso sette installazioni, sette momenti ascendenti che mettono in relazione diversi media con l’obiettivo di creare un percorso definito dagli echi delle risonanze ambientali.
Di opera in opera, partendo dalla prima in cui risuonano Les Magicien, presi da magico incantamento, ci si troverà a compiere un vero e proprio percorso ‘alchemico’, grazie all’eco prodotto dalle differenti risonanze che vibrano tra la luce della razionalità dell’immagine e l’oscurità irrazionale della psiche.
Barberis, come un ambiguo cartografo, mette in scena i paesaggi interni dell’anima, allo stesso modo in cui Jung utilizzò le tracce lasciate dall’inconscio per analizzare i malesseri della psiche, servendosi di manifestazioni fino ad allora sottovalutate, quali sogni, lapsus e libere associazioni. Così l’autore esplora attraverso le immagini, gli oggetti e le emozioni gli strumenti che, grazie ad un processo di Mimesis, rendono possibile il viaggio spirituale dell’Io verso il Sé dell’opera.
“L’eco, commenta l’autore, produce una sorta di sdoppiamento dell’immagine, una risonanza della Figura che diviene in tal modo visibile, partecipe del mondo delle cose: Da questo fantasma della Figura vengono generate le evidenze più elementari e quelle più inquietanti, poste alle soglie di un regno nascosto”.
Barberis, architetto di formazione, lega emozione a geografia ed arte a spazio, laddove ogni opera è di per sè un luogo spirituale che rivela relazioni nascoste, che prendono forma di architetture immaginarie, al cui interno si disvelano i simboli di un antico percorrere.
Pittura e immagine fotografica compensano lo iato tra rappresentazione ed espressione, laddove l’immagine pittorica rimanda a una realtà emotiva che solo il segno astratto di una visione dell’Altro trasforma in una figura concreta, mentre la fotografia si apparenta alla visione pittorica attraverso la messa in scena di un mondo lontano da qualsivoglia tentazione documentaristica.
28
maggio 2024
Maurizio Barberis – Risonanze. Per una geografia dell’anima
Dal 28 maggio al 28 settembre 2024
arte contemporanea
Location
C|E CONTEMPORARY MILANO
Milano, Via Gerolamo Tiraboschi, 2, (Milano)
Milano, Via Gerolamo Tiraboschi, 2, (Milano)
Orario di apertura
martedì-sabato 9-13 | 15-19
Vernissage
28 Maggio 2024, dalle ore 18.00
Sito web
Autore
Curatore