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Maurizio Barretta – Life on Mars
L’artista espone opere influenzate dalla sua profonda formazione scientifica nell’affascinante campo dell’astronomia, suggestionandoci con ambigue simbologie.
Comunicato stampa
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“Life on Mars” di Maurizio Barretta
La galleria Salvatore Serio è lieta di ospitare la mostra personale, Life on Mars, di Maurizio Barretta
Testo critico di Mario Francesco Simeone
Segni sfuggenti sulla superficie del cielo
Per quelle fortunate coincidenze astrali che fanno riflettere sorridendo, proprio nei giorni in cui si sta allestendo la mostra di Maurizio Barretta, viene identificato, a quaranta anni luce da noi, un nuovo sistema solare illuminato da una piccola stella bruna e ben sette pianeti rocciosi simili alla Terra. Tale scoperta segna uno scarto decisivo nella scala dell’immaginazione, non solo aprendo scenari amplissimi nell’evoluzione della scienza ma anche affascinando i linguaggi della letteratura e dell’arte, quegli ambiti ai quali spetta il compito di mediare la conoscenza e diffondere il sapere, anche il più specialistico.
Maurizio Barretta, per la sua formazione scientifica nel campo dell’astronomia, ha un’esperienza diretta di quei “segni sfuggenti sotto al cielo”, caeli subter labentia signa. Con questa perifrasi che ancora oggi, senza lettura metrica, risuona di echi solenni e poetici, Lucrezio riconosceva la consistenza lontana, labile, superna, delle stelle. Il grande poeta e filosofo nato tra Pompei ed Ercolano nel 94 a.C., in un tempo in cui il linguaggio dell’astronomia era ancora carico di suggestioni liriche, usava il termine signa, cioè segno, statua, parola d’ordine, immagine, presagio, astro, difficile ricostruire le affinità semantiche ma è suggestivo immaginare una corrispondenza tra i diversi significati.
Per Maurizio Barretta gli astri sono codici di un racconto distante tanto nella memoria quanto nello Spazio, segni che procedono da lontananze abissali e scivolano verso l’opera, estensione introflessa ed estroflessa, liscia e di superficie, profonda e irregolare, simile a un pianeta ancora sconosciuto eppure così familiare, ricco di solchi, anfratti, rovine e oceani asciutti. Così, geometrie e materiali si sovrappongono, tra colori terrosi e profondità opalescenti, acuendo la densità visiva e tattile della tavola, come simboli che, per noi, richiamano precisi significati ma che, dalla parte opposta dell’Universo, qualcuno potrà interpretare e ricordare per chissà quali altri motivi.
Mario Francesco Simeone
La galleria Salvatore Serio è lieta di ospitare la mostra personale, Life on Mars, di Maurizio Barretta
Testo critico di Mario Francesco Simeone
Segni sfuggenti sulla superficie del cielo
Per quelle fortunate coincidenze astrali che fanno riflettere sorridendo, proprio nei giorni in cui si sta allestendo la mostra di Maurizio Barretta, viene identificato, a quaranta anni luce da noi, un nuovo sistema solare illuminato da una piccola stella bruna e ben sette pianeti rocciosi simili alla Terra. Tale scoperta segna uno scarto decisivo nella scala dell’immaginazione, non solo aprendo scenari amplissimi nell’evoluzione della scienza ma anche affascinando i linguaggi della letteratura e dell’arte, quegli ambiti ai quali spetta il compito di mediare la conoscenza e diffondere il sapere, anche il più specialistico.
Maurizio Barretta, per la sua formazione scientifica nel campo dell’astronomia, ha un’esperienza diretta di quei “segni sfuggenti sotto al cielo”, caeli subter labentia signa. Con questa perifrasi che ancora oggi, senza lettura metrica, risuona di echi solenni e poetici, Lucrezio riconosceva la consistenza lontana, labile, superna, delle stelle. Il grande poeta e filosofo nato tra Pompei ed Ercolano nel 94 a.C., in un tempo in cui il linguaggio dell’astronomia era ancora carico di suggestioni liriche, usava il termine signa, cioè segno, statua, parola d’ordine, immagine, presagio, astro, difficile ricostruire le affinità semantiche ma è suggestivo immaginare una corrispondenza tra i diversi significati.
Per Maurizio Barretta gli astri sono codici di un racconto distante tanto nella memoria quanto nello Spazio, segni che procedono da lontananze abissali e scivolano verso l’opera, estensione introflessa ed estroflessa, liscia e di superficie, profonda e irregolare, simile a un pianeta ancora sconosciuto eppure così familiare, ricco di solchi, anfratti, rovine e oceani asciutti. Così, geometrie e materiali si sovrappongono, tra colori terrosi e profondità opalescenti, acuendo la densità visiva e tattile della tavola, come simboli che, per noi, richiamano precisi significati ma che, dalla parte opposta dell’Universo, qualcuno potrà interpretare e ricordare per chissà quali altri motivi.
Mario Francesco Simeone
31
marzo 2017
Maurizio Barretta – Life on Mars
Dal 31 marzo al 10 aprile 2017
arte contemporanea
Location
GALLERIA SALVATORE SERIO
Napoli, Via Guglielmo Oberdan, 8, (Napoli)
Napoli, Via Guglielmo Oberdan, 8, (Napoli)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 10,30 - 13,00 e 16,30 - 19,30
Vernissage
31 Marzo 2017, h 18,00
Autore
Curatore