Lost in time

Le opere di Maurizio Berretta ripercorrono un filo immaginario il cui asse è il tempo, sotteso da due coordinate costanti il Passato e il Futuro. Un intenso tragitto verso la ricerca di una forza ambivalente che gioca effetti di incontaminazione e corrosione. Questa binarietà diacronica viene riconquistata dalla sua logica progettuale ed espressiva.

Pittore del tempo immaginario e delle sue rappresentazioni atemporali l’artista elabora icone che sono sicuramente “metope” di un tempio sacro a Kronos e alle sue leggi inesorabili. Infatti, Maurizio Barretta nelle sue opere entra in una dimensione nuova per indagare un altro universo racchiuso nella stessa dimensione del reale: il tempo biologico. Lo testimoniano le forme di fossili, le tracce del mondo minerale e animale che emergono come da silenzi ancestrali e si trasformano vivificandosi per gli effetti delle stesse polveri, sapientemente usate, di acciaio ferro e mica.

Le sue opere riflettono l’eco della dissonanza e del contrasto, da un lato ciò che è corruttibile, dall’altro il futuribile. Infatti in spazi irreali, dove la bidimensionalità del rapporto tra tavola, che si trasforma in lastra, e l’aggetto materico delle forme che si sostanziano in valori assoluti, l’artista afferra “l’ondivaga risonanza” della temporalità.

Corpi antichi e le loro tracce fluiscono, così in atmosfere evanescenti, definendo una traettoria “possibile” in cui il passato diventa energia, potenza segreta, da utilizzare per il futuro: un percorso in cui ci si può perdere, ma anche ritrovarsi.



Paola Germana Martusciello