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Maurizio Biondi – Presenze
Un titolo essenziale e carico di evocazioni, come le opere e le sale che rendono questa esposizione, oltre che un importante appuntamento con un noto esponente della ricerca artistica contemporanea, un viaggio nella spiritualità e nella bellezza, alla ricerca di suggestioni e sensazioni di lontana memoria
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 30 maggio 2009, nell'affascinante cornice del Castello di Brivio, alle porte di Lecco, si inaugura la mostra personale di Maurizio Biondi, "PRESENZE".
Un titolo essenziale e carico di evocazioni, come le opere e le sale che rendono questa esposizione, oltre che un importante appuntamento con un noto esponente della ricerca artistica contemporanea, un viaggio nella spiritualità e nella bellezza, alla ricerca di suggestioni e sensazioni di lontana memoria.
Organizzata da Spirale Milano, storica e rinomata "fucina creativa" di mostre e di edizioni d'arte moderna e contemporanea, la mostra intende presentare una accurata selezione di opere dell'artista, allestite nella Torre del Castello: seguendo il percorso espositivo, lo spettatore è accolto da una serie di dipinti realizzati su lamiere, volti e corpi che appaiono nel silenzio delle materia corrusca, presenze, appunto, cariche di parole e di immagini.
Due imponenti mosaici, realizzati dalla sapiente disposizione di più tele ad olio, già nota cifra stilistica dell'artista, sono invece dedicati l'uno a Caravaggio, maestro per antonomasia nell'uso della luce e dell'oscurità, veicoli narrativi per eternare personaggi e messaggi, tesi tra carne e spirito. L'altro mosaico è invece dedicato agli Indiani, "presenze" appartenenti alla storia della cultura, tracce di un popolo quasi scomparso e carico di saperi nascosti.
Fin da queste opere, emerge da subito come il soggetto prescelto sia quasi un pretesto, di fronte all'importanza data da Biondi all'analisi introspettiva ed allo scavo nella psiche e nell'anima delle cose, che lo portano spesso a scivolare dalla figura all'astrazione.
Il lavoro sul supporto, altro grande tema e area di riflessione dell'artista lecchese, si rivela in tutte le opere esposte, dalle già citate lamiere ai mosaici, fino alla raffinata serie di ritratti 30 x 30 che sfilano nella sala successiva.
É qui che le "PRESENZE" diventano "Legami" e "Strade": ovvero, da un lato, volti di persone anziane, elegie che sfumano nel ricordo, eppure continuano a chiamarci, ipnotiche testimonianze di una memoria lontana e ricorrente; nelle "Strade", altra serie di opere 30 x 30, ritratti rappresentati di fronte, di profilo e a tre quarti, l'artista medita sul significato di quelle esistenze dimenticate, generalmente definite "ai margini", non tanto in vista di una denuncia sociale, ma alla ricerca di motivi di alta spiritualità e diversa poesia.
Un'importante occasione, dunque, completata da un raffinato catalogo a cura di Luigi Rigamonti, contenente la riproduzione di tutte le opere esposte, testi critici e biografia a cura di Ilaria Bignotti, pensieri e riflessioni firmate dall'artista; un'esposizione non tanto da visitare, quanto per affascinarsi e ricordare, nata dall'impatto dell'artista con il luogo, come ha precisato egli stesso: "...una mostra che, contrariamente al solito, non nasce in studio, nell'atelier di un artista; ma dall’impatto emotivo che ho avuto entrando nella sala trecentesca della torre del Castello di Brivio...Dunque, non un progetto di mostra, ma una re-azione; un'azione, meglio, che diventa una mostra, o forse solo una libera espressione di...PRESENZE. Dipingerò, senza volere (potere?) prendere alcuna posizione, perché - come sempre, del resto - sarà lo spettatore a dover esserci, a dover essere PRESENTE, davanti a queste PRESENZE, permettendo così, con la propria sensibilità, con il proprio tempo, all’opera di vivere".
Le sue opere aspettano solo questo: di essere guardate, e interrogate.
Un titolo essenziale e carico di evocazioni, come le opere e le sale che rendono questa esposizione, oltre che un importante appuntamento con un noto esponente della ricerca artistica contemporanea, un viaggio nella spiritualità e nella bellezza, alla ricerca di suggestioni e sensazioni di lontana memoria.
Organizzata da Spirale Milano, storica e rinomata "fucina creativa" di mostre e di edizioni d'arte moderna e contemporanea, la mostra intende presentare una accurata selezione di opere dell'artista, allestite nella Torre del Castello: seguendo il percorso espositivo, lo spettatore è accolto da una serie di dipinti realizzati su lamiere, volti e corpi che appaiono nel silenzio delle materia corrusca, presenze, appunto, cariche di parole e di immagini.
Due imponenti mosaici, realizzati dalla sapiente disposizione di più tele ad olio, già nota cifra stilistica dell'artista, sono invece dedicati l'uno a Caravaggio, maestro per antonomasia nell'uso della luce e dell'oscurità, veicoli narrativi per eternare personaggi e messaggi, tesi tra carne e spirito. L'altro mosaico è invece dedicato agli Indiani, "presenze" appartenenti alla storia della cultura, tracce di un popolo quasi scomparso e carico di saperi nascosti.
Fin da queste opere, emerge da subito come il soggetto prescelto sia quasi un pretesto, di fronte all'importanza data da Biondi all'analisi introspettiva ed allo scavo nella psiche e nell'anima delle cose, che lo portano spesso a scivolare dalla figura all'astrazione.
Il lavoro sul supporto, altro grande tema e area di riflessione dell'artista lecchese, si rivela in tutte le opere esposte, dalle già citate lamiere ai mosaici, fino alla raffinata serie di ritratti 30 x 30 che sfilano nella sala successiva.
É qui che le "PRESENZE" diventano "Legami" e "Strade": ovvero, da un lato, volti di persone anziane, elegie che sfumano nel ricordo, eppure continuano a chiamarci, ipnotiche testimonianze di una memoria lontana e ricorrente; nelle "Strade", altra serie di opere 30 x 30, ritratti rappresentati di fronte, di profilo e a tre quarti, l'artista medita sul significato di quelle esistenze dimenticate, generalmente definite "ai margini", non tanto in vista di una denuncia sociale, ma alla ricerca di motivi di alta spiritualità e diversa poesia.
Un'importante occasione, dunque, completata da un raffinato catalogo a cura di Luigi Rigamonti, contenente la riproduzione di tutte le opere esposte, testi critici e biografia a cura di Ilaria Bignotti, pensieri e riflessioni firmate dall'artista; un'esposizione non tanto da visitare, quanto per affascinarsi e ricordare, nata dall'impatto dell'artista con il luogo, come ha precisato egli stesso: "...una mostra che, contrariamente al solito, non nasce in studio, nell'atelier di un artista; ma dall’impatto emotivo che ho avuto entrando nella sala trecentesca della torre del Castello di Brivio...Dunque, non un progetto di mostra, ma una re-azione; un'azione, meglio, che diventa una mostra, o forse solo una libera espressione di...PRESENZE. Dipingerò, senza volere (potere?) prendere alcuna posizione, perché - come sempre, del resto - sarà lo spettatore a dover esserci, a dover essere PRESENTE, davanti a queste PRESENZE, permettendo così, con la propria sensibilità, con il proprio tempo, all’opera di vivere".
Le sue opere aspettano solo questo: di essere guardate, e interrogate.
30
maggio 2009
Maurizio Biondi – Presenze
Dal 30 maggio al 20 giugno 2009
arte contemporanea
Location
TORRE DEL CASTELLO
Brivio, via Emilia, (Lecco)
Brivio, via Emilia, (Lecco)
Orario di apertura
Giorni festivi 10-12 e 15-19; giorni feriali su appuntamento
Vernissage
30 Maggio 2009, h 18
Autore
Curatore