L’amore per i maestri del passato, osservati e studiati all’interno di musei e biblioteche, non si riscontra soltanto nelle scelte iconografiche dei suoi dipinti, ma anche nelle tecniche utilizzate. La preparazione delle tavole e la macinazione dei colori avviene, infatti, seguendo i dettami di antiche ricette.
Nelle sue nature morte particolari di frutti, fiori o stoviglie emergono dall’ombra, investiti da un fascio di luce che ne fa risaltare i colori rendendoli più caldi e squillanti. I contrasti cromatici sono accentuati dallo sfondo nero, piatto contro il quale sono posti i soggetti. I frutti vengono ritratti mentre restano sospesi nel vuoto attaccati ad una corda o su tavole imbandite accanto a bicchieri, formaggi e coltelli, abilmente ritratti in scorcio.
Con lo stesso amore per il dettaglio Bottoni raffigura paesaggi boschivi, dove tra alberi secolari si intravedono case seminascoste dalle fronde o minuscoli personaggi che si aggirano per quei luoghi misteriosi e magici. Il colore predominante è il verde brillante delle foglie, ritratte ad una ad una come in un capolavoro di oreficeria, che ci riporta ai mirabili lavori di Brueghel dei Velluti.