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Maurizio Calvesi – Marinetti e il Futurismo
La conferenza partirà dalla pubblicazione del Manifesto cento anni fa e analizzerà dunque gli sviluppi del Futurismo partendo dalla personalità carismatica del suo leader Filippo Tommaso Marinetti e prendendo poi in esame i contributi e le relazioni dei maggiori protagonisti del gruppo, attivi in particolare sul versante delle arti visive, come Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla, Gino Severini, Luigi Russolo, Antonio Sant’Elia, Fortunato Depero, Enrico Prampolini, Tullio Crali.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
XIX Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica
Ministero dell’Università e della Ricerca
Università degli Studi del Molise
Dipartimento di Scienze Umane Storiche e Sociali
Facoltà di Scienze Umane e Sociali
ARATRO archivio delle arti elettroniche laboratorio per l’arte contemporanea
comunicato stampa
conferenza
MAURIZIO CALVESI
MARINETTI E IL FUTURISMO
Lunedì 23 marzo 2009 ore 16.30
Università degli Studi del Molise
Sala “Enrico Fermi” Biblioteca di Ateneo, Campobasso
mostra
Dinamismo/ Spazio/ Luce nera
Giacomo Balla/ Lucio Fontana /Roberto Almagno /Sandro Sanna
Inaugurazione lunedì 23 marzo ore 18.30
ARATRO
archivio delle arti elettroniche- laboratorio per l’arte contemporanea
Università degli Studi del Molise, Campobasso
a cura di Lorenzo Canova
In occasione della XIX Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica l’ ARATRO, archivio delle arti elettroniche- laboratorio per l’arte contemporanea dell’Università degli Studi del Molise celebra il centenario della pubblicazione (avvenuta nel 1909) del manifesto del Futurismo con una giornata che prevede la conferenza di Maurizio Calvesi Marinetti e il Futurismo e la mostra Dinamismo/ Spazio/ Luce nera. Giacomo Balla, Lucio Fontana, Roberto Almagno, Sandro Sanna due eventi di grande importanza che si terranno ambedue il 23 marzo 2009 nelle sedi dell’Ateneo a Campobasso.
La giornata si aprirà alle 16.30 alla Sala Fermi della Biblioteca di Ateneo di Campobasso con la conferenza di Maurizio Calvesi uno dei massimi storici dell’arte e critici d’arte italiani e internazionali, vincitore del prestigiosissimo premio Balzan 2008 per le arti figurative dal 1700.
Calvesi è il decano e un pioniere degli studi sul Futurismo, di cui si occupa da più di cinquantacinque anni con studi illuminanti e controcorrente per l’Italia del secondo dopoguerra, ricerche che hanno chiarito il ruolo fondamentale e germinale del Futurismo per lo sviluppo della storia dell’arte mondiale del Novecento. Curatore già nel 1953 di una grande mostra romana dedicata a Umberto Boccioni, Maurizio Calvesi è stato il primo storico dell’arte a rivalutare il Futurismo e comprendere che i manifesti di Filippo Tommaso Marinetti hanno avuto un’importanza enorme per gli sviluppi delle avanguardie e delle neoavanguardie successive, fino alla Pop Art, un’influenza oggi riconosciuta dalla critica internazionale.
La conferenza partirà dalla pubblicazione del Manifesto cento anni fa e analizzerà dunque gli sviluppi del Futurismo partendo dalla personalità carismatica del suo leader Filippo Tommaso Marinetti e prendendo poi in esame i contributi e le relazioni dei maggiori protagonisti del gruppo, attivi in particolare sul versante delle arti visive, come Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla, Gino Severini, Luigi Russolo, Antonio Sant’Elia, Fortunato Depero, Enrico Prampolini, Tullio Crali. L’articolato percorso analizzerà così le teorie e le ricerche pittoriche, scultoree, architettoniche sul dinamismo, sul polimaterismo, sull’aeropittura, sulla visione della nuova città moderna in relazione al contesto internazionale in cui si sono imposte contribuendo a costruire i codici fondativi dei linguaggi della modernità.
La giornata proseguirà poi alle 18.30 con la mostra Dinamismo/Spazio/Luce nera. Giacomo Balla, Lucio Fontana, Roberto Almagno, Sandro Sanna, un omaggio al Futurismo e a una delle linee di sviluppo più forti derivate dalle sue ricerche, che ancora oggi mostra la sua fecondità nel contesto nazionale e internazionale, dalla sua esaltazione del dinamismo, alle sue riflessioni sullo spazio e la luce che si sono trasmesse fino alle ultime generazioni di artisti. La mostra parte dunque da un’opera di Giacomo Balla (Torino 1871- Roma 1958), uno dei massimi rappresentanti del gruppo futurista, antesignano delle ricerche aniconiche internazionali e grande precursore delle ricerche astratte sullo spazio, l’ambiente e la materia che hanno avuto un importante seguito nell’arte italiana mondiale.
L’esposizione vuole sottolineare la vitalità di questa visione scaturita dal Futurismo in cui l’opera d’arte si trasforma in segno spaziale, in un catalizzatore che modifica totalmente il suo rapporto con lo spettatore. Lo sconfinamento e l’apertura verso nuovi territori della nuova arte diventa così un vero e proprio sistema costitutivo di ricerche che hanno trovato in Lucio Fontana (Rosario di Santa Fè, Argentina, 1899- Comabbio 1968) uno dei massimi prosecutori e innovatori mondiali. Fontana, presente in mostra con un’opera del 1964 è stato influenzato in modo documentato dai manifesti futuristi, di cui ha sviluppato le intuizioni mediatiche e la concezione di un’opera d’arte aperta a una nuova dimensione, alla relazione con lo spazio dello spettatore e della vita su cui si basa il suo celebre Ambiente spaziale e luce nera del 1949, prototipo dell’arte installativa e ambientale che rappresenta anche un significativo punto di partenza per l’opera degli altri due artisti più presenti in mostra. In questo modo è possibile ricostruire una sorta di traiettoria storica italiana, muovendo da un capolavoro della scultura delle avanguardie come le Linee forza del pugno di Boccioni (1915) di Giacomo Balla, dalle sue Compenetrazioni iridescenti e dalla sua parafrasi cosmologica di Mercurio che passa davanti al sole (1914). L’icastica e severa visione segnica di Balla, nella sua struttura, anticipa in questo modo le sperimentazioni di Lucio Fontana, la sua definizione di un nuovo spazio attraverso la forza penetrante del gesto, la sua necessità di spalancare le porte all’infinito bucando la tela per costruire una nuova dimensione corrispondente al cosmo. Su questa strada possiamo incontrare quindi Roberto Almagno (Aquino 1954, vive a Roma) artista creatore di una personale ricreazione della linea-forza, non retta ma sinuosa come nella declinazione di Balla, dell’abolizione dell’oggetto scultura, dell’unione tra l’infinito dello spazio e quello della psiche, coordinate che anticipano le realizzazioni di Almagno grazie anche agli sviluppi di Lucio Fontana. Almagno, non a caso, è approdato a una nuova costruzione “ambientale”, che ingloba e trasforma il concetto stesso di scultura e di installazione grazie a un’innovativa visione della materia, del rapporto tra oggetto e percezione, in opere dove il rigore della progettazione si arricchisce di un’eccezionale qualità lirica. In modi diversi l’opera di Sandro Sanna (Macomer 1950, vive a Roma) si lega alle astrazioni di Balla nella sua visione geometrizzante, dinamica e installativa di un’opera pittura posta sul crinale incerto che separa la perenne aspirazione alla metamorfosi, il flusso incessante della trasmutazione degli elementi, dalla inflessibile, rigorosa e definitiva rappresentazione illusionistica dei soggetti dove la pittura appare quasi tentata di farsi scultura, di divenire presenza tridimensionale, di occupare lo spazio operando una totale scomposizione del dato visivo, proponendo una sorta di universo parallelo dove le coordinate prospettiche appaiono stravolte e alterate dall’architettura inafferrabile di nuovi modelli matematici che informano la realizzazione dei dipinti.
Durante l’inaugurazione della mostra sarà offerto un APERITIVO FUTURISTA ispirato alle ricette originali di Filippo Tommaso Marinetti.
Ministero dell’Università e della Ricerca
Università degli Studi del Molise
Dipartimento di Scienze Umane Storiche e Sociali
Facoltà di Scienze Umane e Sociali
ARATRO archivio delle arti elettroniche laboratorio per l’arte contemporanea
comunicato stampa
conferenza
MAURIZIO CALVESI
MARINETTI E IL FUTURISMO
Lunedì 23 marzo 2009 ore 16.30
Università degli Studi del Molise
Sala “Enrico Fermi” Biblioteca di Ateneo, Campobasso
mostra
Dinamismo/ Spazio/ Luce nera
Giacomo Balla/ Lucio Fontana /Roberto Almagno /Sandro Sanna
Inaugurazione lunedì 23 marzo ore 18.30
ARATRO
archivio delle arti elettroniche- laboratorio per l’arte contemporanea
Università degli Studi del Molise, Campobasso
a cura di Lorenzo Canova
In occasione della XIX Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica l’ ARATRO, archivio delle arti elettroniche- laboratorio per l’arte contemporanea dell’Università degli Studi del Molise celebra il centenario della pubblicazione (avvenuta nel 1909) del manifesto del Futurismo con una giornata che prevede la conferenza di Maurizio Calvesi Marinetti e il Futurismo e la mostra Dinamismo/ Spazio/ Luce nera. Giacomo Balla, Lucio Fontana, Roberto Almagno, Sandro Sanna due eventi di grande importanza che si terranno ambedue il 23 marzo 2009 nelle sedi dell’Ateneo a Campobasso.
La giornata si aprirà alle 16.30 alla Sala Fermi della Biblioteca di Ateneo di Campobasso con la conferenza di Maurizio Calvesi uno dei massimi storici dell’arte e critici d’arte italiani e internazionali, vincitore del prestigiosissimo premio Balzan 2008 per le arti figurative dal 1700.
Calvesi è il decano e un pioniere degli studi sul Futurismo, di cui si occupa da più di cinquantacinque anni con studi illuminanti e controcorrente per l’Italia del secondo dopoguerra, ricerche che hanno chiarito il ruolo fondamentale e germinale del Futurismo per lo sviluppo della storia dell’arte mondiale del Novecento. Curatore già nel 1953 di una grande mostra romana dedicata a Umberto Boccioni, Maurizio Calvesi è stato il primo storico dell’arte a rivalutare il Futurismo e comprendere che i manifesti di Filippo Tommaso Marinetti hanno avuto un’importanza enorme per gli sviluppi delle avanguardie e delle neoavanguardie successive, fino alla Pop Art, un’influenza oggi riconosciuta dalla critica internazionale.
La conferenza partirà dalla pubblicazione del Manifesto cento anni fa e analizzerà dunque gli sviluppi del Futurismo partendo dalla personalità carismatica del suo leader Filippo Tommaso Marinetti e prendendo poi in esame i contributi e le relazioni dei maggiori protagonisti del gruppo, attivi in particolare sul versante delle arti visive, come Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla, Gino Severini, Luigi Russolo, Antonio Sant’Elia, Fortunato Depero, Enrico Prampolini, Tullio Crali. L’articolato percorso analizzerà così le teorie e le ricerche pittoriche, scultoree, architettoniche sul dinamismo, sul polimaterismo, sull’aeropittura, sulla visione della nuova città moderna in relazione al contesto internazionale in cui si sono imposte contribuendo a costruire i codici fondativi dei linguaggi della modernità.
La giornata proseguirà poi alle 18.30 con la mostra Dinamismo/Spazio/Luce nera. Giacomo Balla, Lucio Fontana, Roberto Almagno, Sandro Sanna, un omaggio al Futurismo e a una delle linee di sviluppo più forti derivate dalle sue ricerche, che ancora oggi mostra la sua fecondità nel contesto nazionale e internazionale, dalla sua esaltazione del dinamismo, alle sue riflessioni sullo spazio e la luce che si sono trasmesse fino alle ultime generazioni di artisti. La mostra parte dunque da un’opera di Giacomo Balla (Torino 1871- Roma 1958), uno dei massimi rappresentanti del gruppo futurista, antesignano delle ricerche aniconiche internazionali e grande precursore delle ricerche astratte sullo spazio, l’ambiente e la materia che hanno avuto un importante seguito nell’arte italiana mondiale.
L’esposizione vuole sottolineare la vitalità di questa visione scaturita dal Futurismo in cui l’opera d’arte si trasforma in segno spaziale, in un catalizzatore che modifica totalmente il suo rapporto con lo spettatore. Lo sconfinamento e l’apertura verso nuovi territori della nuova arte diventa così un vero e proprio sistema costitutivo di ricerche che hanno trovato in Lucio Fontana (Rosario di Santa Fè, Argentina, 1899- Comabbio 1968) uno dei massimi prosecutori e innovatori mondiali. Fontana, presente in mostra con un’opera del 1964 è stato influenzato in modo documentato dai manifesti futuristi, di cui ha sviluppato le intuizioni mediatiche e la concezione di un’opera d’arte aperta a una nuova dimensione, alla relazione con lo spazio dello spettatore e della vita su cui si basa il suo celebre Ambiente spaziale e luce nera del 1949, prototipo dell’arte installativa e ambientale che rappresenta anche un significativo punto di partenza per l’opera degli altri due artisti più presenti in mostra. In questo modo è possibile ricostruire una sorta di traiettoria storica italiana, muovendo da un capolavoro della scultura delle avanguardie come le Linee forza del pugno di Boccioni (1915) di Giacomo Balla, dalle sue Compenetrazioni iridescenti e dalla sua parafrasi cosmologica di Mercurio che passa davanti al sole (1914). L’icastica e severa visione segnica di Balla, nella sua struttura, anticipa in questo modo le sperimentazioni di Lucio Fontana, la sua definizione di un nuovo spazio attraverso la forza penetrante del gesto, la sua necessità di spalancare le porte all’infinito bucando la tela per costruire una nuova dimensione corrispondente al cosmo. Su questa strada possiamo incontrare quindi Roberto Almagno (Aquino 1954, vive a Roma) artista creatore di una personale ricreazione della linea-forza, non retta ma sinuosa come nella declinazione di Balla, dell’abolizione dell’oggetto scultura, dell’unione tra l’infinito dello spazio e quello della psiche, coordinate che anticipano le realizzazioni di Almagno grazie anche agli sviluppi di Lucio Fontana. Almagno, non a caso, è approdato a una nuova costruzione “ambientale”, che ingloba e trasforma il concetto stesso di scultura e di installazione grazie a un’innovativa visione della materia, del rapporto tra oggetto e percezione, in opere dove il rigore della progettazione si arricchisce di un’eccezionale qualità lirica. In modi diversi l’opera di Sandro Sanna (Macomer 1950, vive a Roma) si lega alle astrazioni di Balla nella sua visione geometrizzante, dinamica e installativa di un’opera pittura posta sul crinale incerto che separa la perenne aspirazione alla metamorfosi, il flusso incessante della trasmutazione degli elementi, dalla inflessibile, rigorosa e definitiva rappresentazione illusionistica dei soggetti dove la pittura appare quasi tentata di farsi scultura, di divenire presenza tridimensionale, di occupare lo spazio operando una totale scomposizione del dato visivo, proponendo una sorta di universo parallelo dove le coordinate prospettiche appaiono stravolte e alterate dall’architettura inafferrabile di nuovi modelli matematici che informano la realizzazione dei dipinti.
Durante l’inaugurazione della mostra sarà offerto un APERITIVO FUTURISTA ispirato alle ricette originali di Filippo Tommaso Marinetti.
23
marzo 2009
Maurizio Calvesi – Marinetti e il Futurismo
23 marzo 2009
incontro - conferenza
Location
UNIVERSITA’ DEL MOLISE – BIBLIOTECA DI ATENEO
Campobasso, Viale Alessandro Manzoni, (Campobasso)
Campobasso, Viale Alessandro Manzoni, (Campobasso)
Vernissage
23 Marzo 2009, ore 16.30
Sito web
www.aratro.eu
Curatore