E' il racconto per immagini di un viaggio affrontato nell'ottobre del 2003 in Bangladesh, principalmente a Dacca, la capitale, e Rajshahi, al confine con l'India. Un universo di povertà, di dolore, di sopraffazione, di degrado. Costante, in questo viaggio, è la presenza per le strade, negli slums, nelle officine, nei campi, di bambini e ragazzi che lavorano. Questo poverissimo paese, staccatosi politicamente dall'India e totalmente islamico, oggi si trova al primo posto nella classifica degli stati dov'è particolarmente sviluppata la piaga del lavoro minorile. Un fenomeno figlio della fame. Anche se ci sono precise leggi dello Stato che lo vietano il lavoro minorile è diffusissimo e tocca un'alta percentuale di minori impiegati nei più disparati lavori. Si va da mestieri come quelli dell'agricoltore, del tessitore, del meccanico fino a lavori ben più più pesanti, più duri, inadatti all'infanzia quali lo spaccatore di pietre e mattoni o il "raccattatore di materiale riciclabile" nell'immensa discarica di Dacca.

Maurizio Di Stefano nasce a Enna nel 1960, dal 1985 vive a Roma. Inizia il lavoro di fotoreporter collaborando con Sandro Marinelli, e dopo con l'agenzia Italfoto, per la quale ancora oggi lavora. Ha toccato quasi tutti i temi fotogiornalistici, cronaca, gossip, sport, politica, grandi avvenimenti, servizi posati di personaggi pubblici. Ha pubblicato i suoi lavori nei maggiori quotidiani e periodici italiani e internazionali. Ha in esposizione permanente una mostra fotografica sulle tradizioni siciliane scomparse negli ultimi trent'anni presso il Museo della Memoria di Villarosa (Enna).