Roma Mon Amour
La Galleria Roma è lieta di inaugurare con una retrospettiva dedicata all'artista romano Maurizio Diana.
Le opere presentate ci guidano in percorso artistico che si snoda dagli anni ottanta ad oggi, arco di tempo che ha visto,
contro ogni riluttanza, l’ affermazione di nuove tecnologie e il profilarsi di una sempre più netta globalizzazione.
In questo senso Diana è stato quasi profetico:
“Si va facendo strada la sensazione di una crescente probabilità di scontri globali…si vive infatti in mezzo al guado,
la riva verso la quale siamo diretti non è molto ben definita..”
Sembrerebbe che Diana abbia scelto di approdare sulle sponde del Tevere, e di portare avanti,
sullo sfondo della città eterna, la costruzione di “una società tecnologica dal volto umano”.
Roma, per sua stessa essenza, assolve perfettamente la funzione di emblema del cambiamento sostenibile.
La pluralità stratificata, insita nell’anima stessa della città, da una parte sottolinea la capacità di assorbire nuove forze,
dall’altra fa da eco alla scelta tecnico-stlilistica di Diana, fatta di sovrapposizioni e di antitesi,
rafforzandone l’iconografia come in una allitterazione estetica.
Assistiamo quindi a una sorta di mise en abîme che nella sua infinitezza sembra promettere
quel volto umano della tecnologia tanto auspicato da Diana.
