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Maurizio Donzelli – Thresholds
Il progetto espositivo è stato appositamente studiato dall’artista per gli spazi del Museo, creando un ambiente immersivo dove le opere dialogano in un serrato e poetico confronto tra soggetti e materiali. Per la prima volta, infatti, Donzelli propone un percorso concettuale dove la stessa immagine viene declinata utilizzando tecniche diverse: l’acrilico su carta, il mirror, l’arazzo, l’acrilico resinato.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Museo d'Arte Contemporanea di Lissone e la Cortesi Gallery presentano la mostra personale di Maurizio Donzelli, visitabile soltanto su prenotazione a partire dal 13 giugno.
Il progetto espositivo è stato appositamente studiato dall'artista per gli spazi del Museo, creando un ambiente immersivo dove le opere dialogano in un serrato e poetico confronto tra soggetti e materiali. Per la prima volta, infatti, Donzelli propone un percorso concettuale dove la stessa immagine viene declinata utilizzando tecniche diverse: l'acrilico su carta, il mirror, l'arazzo, l'acrilico resinato.
All'interno della mostra, due iconografie differenti, una virata nei toni dei blu e dei verdi, l'altra nella scala dei grigi, reagiscono in base ai loro supporti per coinvolgere lo spettatore in una lenta e attenta contemplazione, dimostrando così la complessità dell'immagine in rapporto alla materia, allo spazio e al tempo.
Al versante opposto, un'altra immagine, che dal bianco si addensa nel nero, dialoga tra la carta, la tessitura e la resina, tra assorbenza e riflettenza, rendendo il pattern visuale ora aggettante verso lo spettatore, ora riluttante a palesarsi al primo sguardo.
Il titolo della mostra, THRESHOLDS, rimanda alle intrinseche qualità dell'artista/alchimista: vero e proprio inventore di immagini, capace di lavorare sulla loro latenza (tra apparizione e trasformazione), sulla loro origine e deviazione da una forma definita e conchiusa, intrecciandone i tempi e le geografie visuali. THRESHOLDS racchiude anche l'idea dell'attraversamento della "soglia dell'arte" da parte dello spettatore, il cui sguardo è coinvolto in una stretta relazione con le opere che l'artista vuole libere e spontanee, in un rapporto di reciprocità e di scoperta continua.
La mostra del MAC si colloca all'interno di un più ampio progetto scientifico dedicato all'opera di Maurizio Donzelli, che nei prossimi due anni vedrà l'artista protagonista di esposizioni, giornate di studio e incontri presso istituzioni pubbliche e spazi privati.
Il progetto che si svilupperà nel corso del biennio 2020-2021, sostenuto e promosso da Cortesi Gallery con il coordinamento di Ilaria Bignotti, si concluderà con la pubblicazione di una monografia bilingue (italiano-inglese) dove saranno raccolti i contributi di vari autori e gli atti di un convegno che coinvolgerà intellettuali, curatori e studiosi noti a livello internazionale.
Si tratta di una straordinaria occasione per seguire, passo dopo passo, il dialogo che l'opera di Donzelli riesce a intessere con i differenti ambienti espositivi, ma è anche un appuntamento a più tappe per varcare quella soglia che dà accesso al laboratorio visuale dell'artista. Donzelli non ha mai voluto identificare la propria indagine in correnti stabilite, la sua ricerca tende semmai a intrecciare studi filosofici e iconografici insieme a indagini storiche e sensibilità antropologiche, al fine di esplorare il potenziale implicito nelle analogie, trasformazioni e trasfigurazioni delle singole immagini.
Una ricerca che si traduce e articola in cicli tematici che corrispondono ad altrettanti dispositivi visivi, machines à penser che diventano machines à imaginer: dai grandi Arazzi che traggono origine da patterns riplasmati in modo palindromo, ai Drawings che si interrogano sul principio generativo, sulla immaterialità e latenza dell'immagine, ai Mirrors dove l'elemento dello specchio diventa filtro di osservazione, alterazione e ridefinizione in una dinamica di reciprocità con lo spettatore, fino alle opere più recenti, in cui la resinatura finale tende a fondere il magma dell'immagine con la sua aspirazione alla persistenza.
Il progetto espositivo è stato appositamente studiato dall'artista per gli spazi del Museo, creando un ambiente immersivo dove le opere dialogano in un serrato e poetico confronto tra soggetti e materiali. Per la prima volta, infatti, Donzelli propone un percorso concettuale dove la stessa immagine viene declinata utilizzando tecniche diverse: l'acrilico su carta, il mirror, l'arazzo, l'acrilico resinato.
All'interno della mostra, due iconografie differenti, una virata nei toni dei blu e dei verdi, l'altra nella scala dei grigi, reagiscono in base ai loro supporti per coinvolgere lo spettatore in una lenta e attenta contemplazione, dimostrando così la complessità dell'immagine in rapporto alla materia, allo spazio e al tempo.
Al versante opposto, un'altra immagine, che dal bianco si addensa nel nero, dialoga tra la carta, la tessitura e la resina, tra assorbenza e riflettenza, rendendo il pattern visuale ora aggettante verso lo spettatore, ora riluttante a palesarsi al primo sguardo.
Il titolo della mostra, THRESHOLDS, rimanda alle intrinseche qualità dell'artista/alchimista: vero e proprio inventore di immagini, capace di lavorare sulla loro latenza (tra apparizione e trasformazione), sulla loro origine e deviazione da una forma definita e conchiusa, intrecciandone i tempi e le geografie visuali. THRESHOLDS racchiude anche l'idea dell'attraversamento della "soglia dell'arte" da parte dello spettatore, il cui sguardo è coinvolto in una stretta relazione con le opere che l'artista vuole libere e spontanee, in un rapporto di reciprocità e di scoperta continua.
La mostra del MAC si colloca all'interno di un più ampio progetto scientifico dedicato all'opera di Maurizio Donzelli, che nei prossimi due anni vedrà l'artista protagonista di esposizioni, giornate di studio e incontri presso istituzioni pubbliche e spazi privati.
Il progetto che si svilupperà nel corso del biennio 2020-2021, sostenuto e promosso da Cortesi Gallery con il coordinamento di Ilaria Bignotti, si concluderà con la pubblicazione di una monografia bilingue (italiano-inglese) dove saranno raccolti i contributi di vari autori e gli atti di un convegno che coinvolgerà intellettuali, curatori e studiosi noti a livello internazionale.
Si tratta di una straordinaria occasione per seguire, passo dopo passo, il dialogo che l'opera di Donzelli riesce a intessere con i differenti ambienti espositivi, ma è anche un appuntamento a più tappe per varcare quella soglia che dà accesso al laboratorio visuale dell'artista. Donzelli non ha mai voluto identificare la propria indagine in correnti stabilite, la sua ricerca tende semmai a intrecciare studi filosofici e iconografici insieme a indagini storiche e sensibilità antropologiche, al fine di esplorare il potenziale implicito nelle analogie, trasformazioni e trasfigurazioni delle singole immagini.
Una ricerca che si traduce e articola in cicli tematici che corrispondono ad altrettanti dispositivi visivi, machines à penser che diventano machines à imaginer: dai grandi Arazzi che traggono origine da patterns riplasmati in modo palindromo, ai Drawings che si interrogano sul principio generativo, sulla immaterialità e latenza dell'immagine, ai Mirrors dove l'elemento dello specchio diventa filtro di osservazione, alterazione e ridefinizione in una dinamica di reciprocità con lo spettatore, fino alle opere più recenti, in cui la resinatura finale tende a fondere il magma dell'immagine con la sua aspirazione alla persistenza.
13
giugno 2020
Maurizio Donzelli – Thresholds
Dal 13 giugno al 27 settembre 2020
arte contemporanea
Location
MAC – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA DI LISSONE
Lissone, Viale Elisa Ancona, 6, (Monza E Brianza)
Lissone, Viale Elisa Ancona, 6, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
mostra visitabile solo su prenotazione da effettuarsi telefonicamente ai numeri: 039 7397 202 – 039 2145174 o via mail all’indirizzo prenotazioni.museo@comune.lissone.mb.it
Vernissage
13 Giugno 2020, con un video visibile dalle ore 18 sulla pagina Facebook ufficiale del MAC
Sito web
Autore
Curatore