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Maurizio Florulli – I contrasti dell’animo
Mostra personale
Comunicato stampa
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Sabato 27 febbraio, alle ore 17.00, nella Galleria Arianna Sartori Arte, di via Cappello 17 a Mantova, si tiene l’inaugurazione dell’esposizione dell’artista mantovano Maurizio Florulli intitola “I contrasti dell’animo”.
Aperta al pubblico dal 27 febbraio all’ 11 marzo 2010, la mostra vedrà esposti una serie di chine su carta.
Un caos in movimento
Maurizio Florulli: è il creatore di queste fantasmagoriche tavole grafiche, corpi, città, spazi immaginari, un vero caos in movimento, un mondo interiore che cerca di riordinare il nostro problematico mondo reale.
La sindrome di Maurix. È questo il titolo del ciclo di tavole grafiche realizzate da Maurizio Florulli.
Classe 1967, residente a Mantova, Maurizio lavora nell’ambito del sociale e, come accade spesso alle vere passioni, si dedica all’arte nel tempo libero. Le tavole realizzate da Maurizio Florulli sono tutte rigorosamente in bianco e nero, scelta voluta - come ci spiega l’artista - perché nero e bianco sono due estremi che esprimono perfettamente l’interazione dei contrari, la luce e il buio, il bene e il male. Minute figu-re realizzate a china su carta, maschere e visi inquietanti, corpi o solo parti umane. E poi, ancora, scenari di città, piccoli omini danzanti, oc-chi che guardano.
“Dipingo quello che vedo”, ci racconta Maurizio sorridendo, ad intendere che i sentimenti e le sensazioni della vita di tutti i giorni vengono elevati a simbolo nell’arte: carnalità, angoscia, amore, vita e morte. Temi classici, si dirà, ma decisamente umani e per questo imprescindibili da ogni espressione artistica. Ci vengono mostrate tavole appartenenti a diversi periodi e notiamo come la “confusione” delle figure si riduca in alcuni periodi. C’è qualche legame tra questo cambiamento grafico e la vita reale?
Maurizio, rimanendo sapientemente sul vago, risponde che i suoi disegni, rispecchiando la sua visione simbolica del mondo, sono necessa-riamente legati anche alla vita reale dell’artista. Alcuni intrecci di figure ci ricordano le opere del noto incisore Escher, altri scorci li acco-stiamo ad immagini del surrealismo. Un surrealismo qui tracciato nelle sue linee principali, accennato.
Come spesso capita di fare, godendo del caos in movimento delle tavole di Florulli, tendiamo a darne interpretazione e a sottolineare alcuni particolari. Cosa significano le sagome umane danzanti e recise, spezzate? L’anima del poeta frammentata e spalmata sul foglio? E i corpi femminili nudi? L’antica simbologia mitologica di una sessualità femminilizzata che rappresenta la vita e il suo vorticare?
Ma interpretare significa indubbiamente accostare opinioni in parte arbitrarie alle opere di un artista. In che altro modo godere dell’arte se non cercandone significati, anche solo se negli occhi di coloro che guardano?
Alcune tavole sono formate da immagini più compatte e il nero e le forme piene predominano. In queste prevale un senso claustrofobico, evidenziato da facciotti-mostri che si incastrano a protuberanze scure. In altre, al contrario, prevale l’aerazione, il disegno si compone di tanti minuti pezzettini. Il nostro problematico mondo reale, proprio di ognuno di noi, ritorna qui, in un certo senso somatizzato, riordinato o me-glio riversato all’esterno e gettato sulla superficie, come quando capita di svuotare le tasche di un cappotto ricolme di oggetti per cercare le chiavi. In queste brevi riflessioni sull’opera di Florulli abbiamo privilegiato la domanda e la descrizione. Non ce ne voglia l’autore se abbia-mo peccato di visione soggettiva. Cogliere la solitudine dell’artista e il suo universo di significati ci sembra cosa impossibile. Ma forse que-sto riguarda ogni uomo. (da: “L’Eretico”, maggio 2009)
Aperta al pubblico dal 27 febbraio all’ 11 marzo 2010, la mostra vedrà esposti una serie di chine su carta.
Un caos in movimento
Maurizio Florulli: è il creatore di queste fantasmagoriche tavole grafiche, corpi, città, spazi immaginari, un vero caos in movimento, un mondo interiore che cerca di riordinare il nostro problematico mondo reale.
La sindrome di Maurix. È questo il titolo del ciclo di tavole grafiche realizzate da Maurizio Florulli.
Classe 1967, residente a Mantova, Maurizio lavora nell’ambito del sociale e, come accade spesso alle vere passioni, si dedica all’arte nel tempo libero. Le tavole realizzate da Maurizio Florulli sono tutte rigorosamente in bianco e nero, scelta voluta - come ci spiega l’artista - perché nero e bianco sono due estremi che esprimono perfettamente l’interazione dei contrari, la luce e il buio, il bene e il male. Minute figu-re realizzate a china su carta, maschere e visi inquietanti, corpi o solo parti umane. E poi, ancora, scenari di città, piccoli omini danzanti, oc-chi che guardano.
“Dipingo quello che vedo”, ci racconta Maurizio sorridendo, ad intendere che i sentimenti e le sensazioni della vita di tutti i giorni vengono elevati a simbolo nell’arte: carnalità, angoscia, amore, vita e morte. Temi classici, si dirà, ma decisamente umani e per questo imprescindibili da ogni espressione artistica. Ci vengono mostrate tavole appartenenti a diversi periodi e notiamo come la “confusione” delle figure si riduca in alcuni periodi. C’è qualche legame tra questo cambiamento grafico e la vita reale?
Maurizio, rimanendo sapientemente sul vago, risponde che i suoi disegni, rispecchiando la sua visione simbolica del mondo, sono necessa-riamente legati anche alla vita reale dell’artista. Alcuni intrecci di figure ci ricordano le opere del noto incisore Escher, altri scorci li acco-stiamo ad immagini del surrealismo. Un surrealismo qui tracciato nelle sue linee principali, accennato.
Come spesso capita di fare, godendo del caos in movimento delle tavole di Florulli, tendiamo a darne interpretazione e a sottolineare alcuni particolari. Cosa significano le sagome umane danzanti e recise, spezzate? L’anima del poeta frammentata e spalmata sul foglio? E i corpi femminili nudi? L’antica simbologia mitologica di una sessualità femminilizzata che rappresenta la vita e il suo vorticare?
Ma interpretare significa indubbiamente accostare opinioni in parte arbitrarie alle opere di un artista. In che altro modo godere dell’arte se non cercandone significati, anche solo se negli occhi di coloro che guardano?
Alcune tavole sono formate da immagini più compatte e il nero e le forme piene predominano. In queste prevale un senso claustrofobico, evidenziato da facciotti-mostri che si incastrano a protuberanze scure. In altre, al contrario, prevale l’aerazione, il disegno si compone di tanti minuti pezzettini. Il nostro problematico mondo reale, proprio di ognuno di noi, ritorna qui, in un certo senso somatizzato, riordinato o me-glio riversato all’esterno e gettato sulla superficie, come quando capita di svuotare le tasche di un cappotto ricolme di oggetti per cercare le chiavi. In queste brevi riflessioni sull’opera di Florulli abbiamo privilegiato la domanda e la descrizione. Non ce ne voglia l’autore se abbia-mo peccato di visione soggettiva. Cogliere la solitudine dell’artista e il suo universo di significati ci sembra cosa impossibile. Ma forse que-sto riguarda ogni uomo. (da: “L’Eretico”, maggio 2009)
27
febbraio 2010
Maurizio Florulli – I contrasti dell’animo
Dal 27 febbraio all'undici marzo 2010
giovane arte
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
GALLERIA ARIANNA SARTORI
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Orario di apertura
ore 10.00-12.30 / 16.00-19.30. Chiuso festivi
Vernissage
27 Febbraio 2010, ore 17.00
Autore
Curatore