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Maurizio Gabbana – Infinite dynamics
Leggerezza, rapidità, esattezza, molteplicità e visibilità sono, per Italo Calvino, i parametri base del codice di comportamento letterario del terzo millennio. Invarianti letterarie che Maurizio Gabbana sembra aver traslato nel suo mondo fotografico.
Comunicato stampa
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Leggerezza, rapidità, esattezza, molteplicità e visibilità sono, per Italo Calvino, i parametri base del codice di comportamento letterario del terzo millennio. Invarianti letterarie che Maurizio Gabbana sembra aver traslato nel suo mondo fotografico. Gabbana opera, innanzitutto, dissolvendo la compattezza degli oggetti, sottolineando la sua passione per il Futurismo con quella "Molteplicità" ottenuta mediante sovrapposizioni e rotazioni utili a conferire dinamismo e "Leggerezza" alle immagini.
Il "Dinamismo di un cane al guinzaglio" di Giacomo Balla sembra essere, così, un riferimento costante. L'oggetto della fotografia è decostruito, in linea con il pensiero filosofico di Derrida. È un modo forte, incisivo, per comunicarci con l'arte del messaggio fotografico che la semplicità è spesso fonte di inganni; si deve andare oltre la semplice apparenza, la prima impressione, analizzando e comprendendo quanto di complesso si cela dietro ogni messaggio semplificato.
Gabbana, però, nel sostenere di vivere la città percorrendola a piedi, attraversandola, opera un processo di ritorno: da un lato scompone, analizza i singoli episodi, dall'altro li ricompone interiormente e fotograficamente con una azione cognitiva e percettiva gestaltica.
È l'artista che immergendosi totalmente nello spazio della città, nel suo tessuto urbano, lo ricostruisce con una lettura Lynciana riconnettendo quei punti di riferimento, slarghi e margini prima decomposti: fa emergere, così, tutto il dualismo tra semplice e complesso.
Una operazione mentale e artistica, quella di Gabbana, ancor più interessante per la sua capacità di leggere gli spazi interni. Nelle sue opere fotografiche emerge tutta la loro flessibilità, il loro essere materia reale, oscura, attraversabile, plasmabile, dove tutto, spazio stesso tempo e luce diventano ora curvi ora rettilinei, rendendoci fotograficamente, in sinergia, la loro organicità.
Il "Dinamismo di un cane al guinzaglio" di Giacomo Balla sembra essere, così, un riferimento costante. L'oggetto della fotografia è decostruito, in linea con il pensiero filosofico di Derrida. È un modo forte, incisivo, per comunicarci con l'arte del messaggio fotografico che la semplicità è spesso fonte di inganni; si deve andare oltre la semplice apparenza, la prima impressione, analizzando e comprendendo quanto di complesso si cela dietro ogni messaggio semplificato.
Gabbana, però, nel sostenere di vivere la città percorrendola a piedi, attraversandola, opera un processo di ritorno: da un lato scompone, analizza i singoli episodi, dall'altro li ricompone interiormente e fotograficamente con una azione cognitiva e percettiva gestaltica.
È l'artista che immergendosi totalmente nello spazio della città, nel suo tessuto urbano, lo ricostruisce con una lettura Lynciana riconnettendo quei punti di riferimento, slarghi e margini prima decomposti: fa emergere, così, tutto il dualismo tra semplice e complesso.
Una operazione mentale e artistica, quella di Gabbana, ancor più interessante per la sua capacità di leggere gli spazi interni. Nelle sue opere fotografiche emerge tutta la loro flessibilità, il loro essere materia reale, oscura, attraversabile, plasmabile, dove tutto, spazio stesso tempo e luce diventano ora curvi ora rettilinei, rendendoci fotograficamente, in sinergia, la loro organicità.
25
gennaio 2019
Maurizio Gabbana – Infinite dynamics
Dal 25 gennaio al 30 marzo 2019
fotografia
Location
GALLERIA TRIPHE’
Roma, Via Delle Fosse Di Castello, 2, (Roma)
Roma, Via Delle Fosse Di Castello, 2, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10-13 e 16-19
Vernissage
25 Gennaio 2019, ore 19.00
Autore
Curatore