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Maurizio Molteni – Oltre il niente
Mostra di pittura
Comunicato stampa
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Tele inquinate
L’arte insegna? O anche educa o magari coinvolge o provoca? L’arte è dentro o fuori dalla realtà? Esprime sicurezze, certifica situazioni, illustra momenti belli? Può far qualcosa – l’arte – per migliorare la condizione umana? Quale è la responsabilità dell’artista?
Maurizio Molteni si esprime attraverso una maniera di “fare arte” che volutamente non è di denuncia, ma che con forza esprime un coinvolgimento emotivo ed estetico. Con le sue tele inquinate è un artista che suggerisce un modo di osservare il mondo troppo contaminato da una crescente negatività; una sensazione diffusa che si sovrappone alla bellezza sporcandola e distruggendola.
Forse, tale procedimento di fare arte - e perciò di essere artista nella contemporaneità - si deve concretizzare attraverso un coinvolgimento diretto che permette alla tela di lasciarsi inquinare dal nero (che cola) o dal bianco (che cancella) o dal giallo (che inganna) o dal rosso che inquieta. La tela così irrimediabilmente inquinata restituisce tuttavia la distanza indispensabile tra il soggetto (negativo) e la sua ricostruzione ideale in un necessario equilibrio tra la realtà deludente e la bellezza di una realtà immaginata. Gerardo Monizza
Maurizio Molteni
Artista con una maturazione fortemente impregnata di influssi legati alla sua provenienza territoriale e professionale.
Molto deve infatti al mondo del tessile e della moda, che lo ha visto attivamente impegnato già durante la formazione scolastica.
Significative le sue collaborazioni alla creazione di collezioni di abbigliamento, con particolare attenzione posta nella elaborazione di disegni per tessuti, ma anche nello sviluppo e nello studio grafico per idee di stampa e colori. Esperienze che, nel tempo, hanno contribuito all’affinamento del suo gusto cromatico e della sua
conoscenza delle tecniche applicate. Tutti elementi che trovano oggi riscontro nella spiccata personalità che caratterizza le sue tele.
In qualità di coordinatore e supervisore, ha inoltre coltivato l’abitudine alla continua ricerca di materiale biblio-fotografico nel settore dell’architettura contemporanea, dell’interior design, dell’oggettistica e dei complementi. Ciò ha portato a un originale sviluppo del suo gusto nell’abbinamento di dissimili spunti iconografici e al sapiente utilizzo di componenti
materici molto vari (la carta, il sacco, la stoffa, il gesso....), peculiarità apprezzate nei suoi quadri che rivelano una maturità espressiva e ricca di carattere.
Maurizio Molteni ama la pop-art di Andy Warhol e Robert Rauschenberg, è attratto dal rapporto art-scrittura di Mimmo Rotella, è sollecitato dalla passione per i dipinti di Frida Kahlo e dalle suggestioni oniriche delle immagini di Jurgen Lehl. Un insieme di spunti e ispirazioni internazionali che ha contribuito a delineare la sua figura artistica inquieta, complessa e poliedrica, ma sempre tesa verso il conseguimento di una unità espressiva di singolare linearità e compostezza.
L’arte insegna? O anche educa o magari coinvolge o provoca? L’arte è dentro o fuori dalla realtà? Esprime sicurezze, certifica situazioni, illustra momenti belli? Può far qualcosa – l’arte – per migliorare la condizione umana? Quale è la responsabilità dell’artista?
Maurizio Molteni si esprime attraverso una maniera di “fare arte” che volutamente non è di denuncia, ma che con forza esprime un coinvolgimento emotivo ed estetico. Con le sue tele inquinate è un artista che suggerisce un modo di osservare il mondo troppo contaminato da una crescente negatività; una sensazione diffusa che si sovrappone alla bellezza sporcandola e distruggendola.
Forse, tale procedimento di fare arte - e perciò di essere artista nella contemporaneità - si deve concretizzare attraverso un coinvolgimento diretto che permette alla tela di lasciarsi inquinare dal nero (che cola) o dal bianco (che cancella) o dal giallo (che inganna) o dal rosso che inquieta. La tela così irrimediabilmente inquinata restituisce tuttavia la distanza indispensabile tra il soggetto (negativo) e la sua ricostruzione ideale in un necessario equilibrio tra la realtà deludente e la bellezza di una realtà immaginata. Gerardo Monizza
Maurizio Molteni
Artista con una maturazione fortemente impregnata di influssi legati alla sua provenienza territoriale e professionale.
Molto deve infatti al mondo del tessile e della moda, che lo ha visto attivamente impegnato già durante la formazione scolastica.
Significative le sue collaborazioni alla creazione di collezioni di abbigliamento, con particolare attenzione posta nella elaborazione di disegni per tessuti, ma anche nello sviluppo e nello studio grafico per idee di stampa e colori. Esperienze che, nel tempo, hanno contribuito all’affinamento del suo gusto cromatico e della sua
conoscenza delle tecniche applicate. Tutti elementi che trovano oggi riscontro nella spiccata personalità che caratterizza le sue tele.
In qualità di coordinatore e supervisore, ha inoltre coltivato l’abitudine alla continua ricerca di materiale biblio-fotografico nel settore dell’architettura contemporanea, dell’interior design, dell’oggettistica e dei complementi. Ciò ha portato a un originale sviluppo del suo gusto nell’abbinamento di dissimili spunti iconografici e al sapiente utilizzo di componenti
materici molto vari (la carta, il sacco, la stoffa, il gesso....), peculiarità apprezzate nei suoi quadri che rivelano una maturità espressiva e ricca di carattere.
Maurizio Molteni ama la pop-art di Andy Warhol e Robert Rauschenberg, è attratto dal rapporto art-scrittura di Mimmo Rotella, è sollecitato dalla passione per i dipinti di Frida Kahlo e dalle suggestioni oniriche delle immagini di Jurgen Lehl. Un insieme di spunti e ispirazioni internazionali che ha contribuito a delineare la sua figura artistica inquieta, complessa e poliedrica, ma sempre tesa verso il conseguimento di una unità espressiva di singolare linearità e compostezza.
20
maggio 2006
Maurizio Molteni – Oltre il niente
Dal 20 maggio al 10 giugno 2006
arte contemporanea
Location
CORTE SAN ROCCO
Cantù, Via Giacomo Matteotti, 39, (Como)
Cantù, Via Giacomo Matteotti, 39, (Como)
Orario di apertura
tutti i giorni 15,30-19,00;
giovedì venerdì e sabato anche serale 21-23;
sabato e domenica anche 10,30-12,30
chiusura lunedì
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