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Mauro Castellani – Lavori in corso
La superficie di un quadro, limite per l’occhio ma non per i sensi. Le forme, ora piene ora
svuotate non definiscono confini, si possono percorrere alla ricerca di quel momento
d’inizio, il centro da dove continuare a muoversi nello spazio fuori dai confini bidimensionali
dell’opera.
Comunicato stampa
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La superficie di un quadro, limite per l’occhio ma non per i sensi. Le forme, ora piene ora
svuotate non definiscono confini, si possono percorrere alla ricerca di quel momento
d’inizio, il centro da dove continuare a muoversi nello spazio fuori dai confini bidimensionali
dell’opera.
Mauro Castellani costruisce spazi. Spazi mentali, con estrema raffinatezza e
rarefazione. Con prevalenza di bianco e nero e pochi sfumati eleganti cromismi leggeri,
quasi leggiadri. È una geografia spaziale fuori dalla gravità, fuori dalle tre dimensioni, o
meglio con più dimensioni che spiazzano il sopra e il sotto, il dentro e il fuori. Una
precisione di linee e di campiture che però non si sa da dove nascano o su quali piani
stiano. È tutto un gioco mentale nel quale si diverte a eliminare il piano sul quale poggia lo
spettatore.
Un ateo della realtà concreta, un ateo della figurazione o meglio un inventore di nuove
figure senza peso, senza materia pesante. Potrei definire la sua arte, perché di questo si
tratta, arte spaziale pensata e ragionata con la gioia di un Dio bambino che invece di
materia crea poesie figurative, con lievi modifiche, quasi rime alternate o baciate.
Geppi De Liso
Un viaggio dentro la scienza percettiva. Raffinata ricerca del saper vedere. L’artista
s’inerpica sul complesso spazio della ragione, riallacciando i nodi della scienza della
percezione. Ricerca razionale delle relazioni spaziali, delle percezioni e degli inganni, nel
quadro del nostro campo sensoriale. L’autore intreccia con arte i paradigmi degli indizi di
profondità, monoculare e binoculare (ovvero fondato sui differenti punti di vista).
In alcune opere le campiture cromatiche sembrano sgranarsi per ritrovare e forse
riannodarsi con una memoria lontana, tra ombre e inedite grane materiche. Qui lo
stereometrico geometrismo astratto sembra frantumarsi per dialogare con altre storie. Le
nitide letture cromatiche sembrano contraddirsi, tra campi chiari e scuri. Forse un’allusione
simbolica alla frantumazione dell’antico rigore. Oppure un segno del nostro tempo che ci
parla della nostra instabilità.
Gerardo Manca
Biografia
Mauro Castellani è nato a Fano (Pesaro-Urbino) nel 1948. È degli anni ‘60 il suo approccio
alla pittura e alla scultura di tendenza minimalista. L’apprezzamento della critica per quel
suo inizio gli guadagna per premio speciale la sua prima personale al “Centro Frari” di
Venezia. Seguiranno interessanti personali e prestigiose collettive. Nel 1968 si trasferisce
a Bari, per insegnare Decorazione Pittorica all’Istituto Statale d’Arte “Pino Pascali”. Si è
occupato anche di grafica, di fotografia e della cura dell’immagine di prestigiosi marchi
come la “Casa Editrice Laterza”, la "Fiera del Levante" e la “Cassa di Risparmio di Puglia”.
svuotate non definiscono confini, si possono percorrere alla ricerca di quel momento
d’inizio, il centro da dove continuare a muoversi nello spazio fuori dai confini bidimensionali
dell’opera.
Mauro Castellani costruisce spazi. Spazi mentali, con estrema raffinatezza e
rarefazione. Con prevalenza di bianco e nero e pochi sfumati eleganti cromismi leggeri,
quasi leggiadri. È una geografia spaziale fuori dalla gravità, fuori dalle tre dimensioni, o
meglio con più dimensioni che spiazzano il sopra e il sotto, il dentro e il fuori. Una
precisione di linee e di campiture che però non si sa da dove nascano o su quali piani
stiano. È tutto un gioco mentale nel quale si diverte a eliminare il piano sul quale poggia lo
spettatore.
Un ateo della realtà concreta, un ateo della figurazione o meglio un inventore di nuove
figure senza peso, senza materia pesante. Potrei definire la sua arte, perché di questo si
tratta, arte spaziale pensata e ragionata con la gioia di un Dio bambino che invece di
materia crea poesie figurative, con lievi modifiche, quasi rime alternate o baciate.
Geppi De Liso
Un viaggio dentro la scienza percettiva. Raffinata ricerca del saper vedere. L’artista
s’inerpica sul complesso spazio della ragione, riallacciando i nodi della scienza della
percezione. Ricerca razionale delle relazioni spaziali, delle percezioni e degli inganni, nel
quadro del nostro campo sensoriale. L’autore intreccia con arte i paradigmi degli indizi di
profondità, monoculare e binoculare (ovvero fondato sui differenti punti di vista).
In alcune opere le campiture cromatiche sembrano sgranarsi per ritrovare e forse
riannodarsi con una memoria lontana, tra ombre e inedite grane materiche. Qui lo
stereometrico geometrismo astratto sembra frantumarsi per dialogare con altre storie. Le
nitide letture cromatiche sembrano contraddirsi, tra campi chiari e scuri. Forse un’allusione
simbolica alla frantumazione dell’antico rigore. Oppure un segno del nostro tempo che ci
parla della nostra instabilità.
Gerardo Manca
Biografia
Mauro Castellani è nato a Fano (Pesaro-Urbino) nel 1948. È degli anni ‘60 il suo approccio
alla pittura e alla scultura di tendenza minimalista. L’apprezzamento della critica per quel
suo inizio gli guadagna per premio speciale la sua prima personale al “Centro Frari” di
Venezia. Seguiranno interessanti personali e prestigiose collettive. Nel 1968 si trasferisce
a Bari, per insegnare Decorazione Pittorica all’Istituto Statale d’Arte “Pino Pascali”. Si è
occupato anche di grafica, di fotografia e della cura dell’immagine di prestigiosi marchi
come la “Casa Editrice Laterza”, la "Fiera del Levante" e la “Cassa di Risparmio di Puglia”.
24
settembre 2021
Mauro Castellani – Lavori in corso
Dal 24 settembre al 22 ottobre 2021
arte contemporanea
Location
MUSEO NUOVA ERA
Bari, Strada Dei Gesuiti, 13, (Bari)
Bari, Strada Dei Gesuiti, 13, (Bari)
Orario di apertura
dal martedì al sabato: 17.30 / 20.30
Vernissage
24 Settembre 2021, 18.30
Sito web
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