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Mauro Chessa – Mercati
In esposizione permamente due nuove lunette del maestro torinese Mauro Chessa. L’opera, intitolata “Mercati”, completa la serie di lunette realizzate lo scorso anno e collocate all’interno della Galleria
Comunicato stampa
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IL PITTORE E I MERCATI
"Sarà la suggestione della gente che passa o il quartiere di Porta Palazzo stesso, ma per le ultime due lunette che ho dipinto per la Galleria Umberto I ho scelto proprio il tema più specifico e più prevedibile: i mercati.
A pensarci bene, devo tornare indietro ai lontani anni 1964-65 per ritrovare nel mio lavoro la tematica della gente, della folla che frequenta stadi, manifestazioni o, per l’appunto, negozi o mercati. Per un pittore che ha spesso e volentieri dipinto paesaggi urbani vuoti di presenza umana (vale a dire popolati unicamente dallo sguardo dello spettatore), “metafisici” come dicono le signore, è un bel salto.
Sempre, in pittura, io prediligo la tautologia, amo la banalità, rifiuto d’istinto il soggetto troppo teatrale o magniloquente, quindi, se dipingo un mercato, sarà proprio il mercato ciò che m’interessa, non qualcosa che voglia alludere o significare altro.
Il problema (c’è sempre un problema…) consiste semmai nel non confondere tutto e tutti in una moltitudine grigia e indistinta, ma nell’evitare al contempo cadute nel bozzettismo caricando le figure con troppe allusioni.
In conclusione ogni personaggio dovrebbe valere in teoria quanto un altro, ma benché mi proponga di rimanere al di qua di ogni caratterizzazione insistita, qualcosa riesce sempre a passare dalla grata. Mi accorgo allora che ciascuno di noi è un “personaggio” e che basta un particolare da nulla, perché si animi e accenni una storia possibile.
Che cosa penserà la bambina di schiena con le mani in tasca che guarda i vestiti più grandi di lei? O i signori indaffarati con i loro pacchetti? C’è poi il disabile… la donna col foulard… il cinese… Sono persone colte per la strada, provenienti quindi da altre suggestioni e “utilizzate” per un gesto, un’andatura, una particolarità fisica o del vestiario.
In realtà la vera “storia” che racconta il pittore non è l’insieme di vari spunti aneddotici, ma la presenza simultanea di mille elementi: la gente che cammina o che osserva i banchi con le loro mercanzie, le tende multicolori contro il cielo, il gioco dei pali, tutte cose che, prese tutte insieme, ci suggeriscono il grande spettacolo della vita." Mauro Chessa
"Sarà la suggestione della gente che passa o il quartiere di Porta Palazzo stesso, ma per le ultime due lunette che ho dipinto per la Galleria Umberto I ho scelto proprio il tema più specifico e più prevedibile: i mercati.
A pensarci bene, devo tornare indietro ai lontani anni 1964-65 per ritrovare nel mio lavoro la tematica della gente, della folla che frequenta stadi, manifestazioni o, per l’appunto, negozi o mercati. Per un pittore che ha spesso e volentieri dipinto paesaggi urbani vuoti di presenza umana (vale a dire popolati unicamente dallo sguardo dello spettatore), “metafisici” come dicono le signore, è un bel salto.
Sempre, in pittura, io prediligo la tautologia, amo la banalità, rifiuto d’istinto il soggetto troppo teatrale o magniloquente, quindi, se dipingo un mercato, sarà proprio il mercato ciò che m’interessa, non qualcosa che voglia alludere o significare altro.
Il problema (c’è sempre un problema…) consiste semmai nel non confondere tutto e tutti in una moltitudine grigia e indistinta, ma nell’evitare al contempo cadute nel bozzettismo caricando le figure con troppe allusioni.
In conclusione ogni personaggio dovrebbe valere in teoria quanto un altro, ma benché mi proponga di rimanere al di qua di ogni caratterizzazione insistita, qualcosa riesce sempre a passare dalla grata. Mi accorgo allora che ciascuno di noi è un “personaggio” e che basta un particolare da nulla, perché si animi e accenni una storia possibile.
Che cosa penserà la bambina di schiena con le mani in tasca che guarda i vestiti più grandi di lei? O i signori indaffarati con i loro pacchetti? C’è poi il disabile… la donna col foulard… il cinese… Sono persone colte per la strada, provenienti quindi da altre suggestioni e “utilizzate” per un gesto, un’andatura, una particolarità fisica o del vestiario.
In realtà la vera “storia” che racconta il pittore non è l’insieme di vari spunti aneddotici, ma la presenza simultanea di mille elementi: la gente che cammina o che osserva i banchi con le loro mercanzie, le tende multicolori contro il cielo, il gioco dei pali, tutte cose che, prese tutte insieme, ci suggeriscono il grande spettacolo della vita." Mauro Chessa
27
settembre 2007
Mauro Chessa – Mercati
27 settembre 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA UMBERTO I
Torino, Piazza Della Repubblica, 4, (Torino)
Torino, Piazza Della Repubblica, 4, (Torino)
Vernissage
27 Settembre 2007, ore 18.00
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