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Mauro Chessa – New York, New York !
New York è la capitale del Novecento. Celebrata da artisti, fotografi e musicisti; immortalata dal cinema, che l’ha resa un luogo dell’immaginario prima ancora che un luogo fisico, reale. Si scopre Venezia, Londra o Parigi solo andandoci. A New York, in qualche modo, siamo stati tutti. Anche chi non si è mai mosso da casa propria. Ed è proprio il lavoro sulla superficie di immagini familiari, che parlano la lingua di Fitzgerald e Gershwin, di Scorsese e Hopper, al centro di questa mostra, composta interamente di vedute di New York
Comunicato stampa
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Mauro Chessa presenta presso lo Spazio Don Chisciotte una mostra dedicata a New York.
New York è la capitale del Novecento. Celebrata da artisti, fotografi e musicisti; immortalata dal cinema, che l’ha resa un luogo dell’immaginario prima ancora che un luogo fisico, reale.
Si scopre Venezia, Londra o Parigi solo andandoci. A New York, in qualche modo, siamo stati tutti. Anche chi non si è mai mosso da casa propria.
Ed è proprio il lavoro sulla superficie di immagini familiari, che parlano la lingua di Fitzgerald e Gershwin, di Scorsese e Hopper, al centro di questa mostra, composta interamente di vedute di New York.
Vedute tratte da fotografie realizzate nel corso di un recente viaggio dell’artista nella città americana. Del resto, la riscrittura dell’immagine è, da sempre, elemento dominante nella poetica di Chessa, che lavora su fotografie che si trasformano in pretesti, punti di partenza, per un linguaggio pittorico la cui prima, più facile e immediata lettura è quella figurativa, ma che apre invece a un’astrazione delle forme che potremmo, a buon diritto, definire “musicale”, in cui l’oggetto è di fatto messo da parte dopo avere compiuto la sua missione principale: mettere in contatto l’opera e chi la guarda. New York, New York! è, prima ancora che una mostra, un viaggio nell’idea di città, che mette in discussione il nostro rapporto con l’immagine e con il contemporaneo attraverso lo strumento artistico più vecchio del mondo: la pittura.
“Pare che scopo d'un viaggio sia sottoporre a verifica tutto ciò che già si crede di sapere di un paese o di una città. Come in tutti i luoghi comuni c'è una parte vera e una falsa. Provate per esempio a mettere piede in un dinner, uno dei locali nei quali siamo entrati, al cinema, migliaia di volte (Hopper ne ha dipinto uno in “night hawks”) e mettetevi a verificare, che so, l'odore dei cibi (inesistente), il gusto dei medesimi (ottimo), la gentilezza standard della ragazza che vi serve e capirete quello che voglio dire. Sappiamo tutto, ma è tutto diverso. Così per New York (che i locali pronunciano “Nu” iork), era un mio sogno, che la delicatezza di mia figlia ha permesso di realizzare: sapevo tutto, eppure era una città di cui non avevo la più pallida idea. Ho dipinto quadri piccoli, ma numerosi; quasi appunti di viaggio. Ringrazio il mio caro amico Emilio Jona, per aver portato dalla lontana Furfaro, in Arizona, un suo delizioso racconto, sugello di un'antica amicizia. Si chiedeva William Saroyan: “Che ve ne sembra dell'America?” Mauro Chessa, giugno 2015
New York è la capitale del Novecento. Celebrata da artisti, fotografi e musicisti; immortalata dal cinema, che l’ha resa un luogo dell’immaginario prima ancora che un luogo fisico, reale.
Si scopre Venezia, Londra o Parigi solo andandoci. A New York, in qualche modo, siamo stati tutti. Anche chi non si è mai mosso da casa propria.
Ed è proprio il lavoro sulla superficie di immagini familiari, che parlano la lingua di Fitzgerald e Gershwin, di Scorsese e Hopper, al centro di questa mostra, composta interamente di vedute di New York.
Vedute tratte da fotografie realizzate nel corso di un recente viaggio dell’artista nella città americana. Del resto, la riscrittura dell’immagine è, da sempre, elemento dominante nella poetica di Chessa, che lavora su fotografie che si trasformano in pretesti, punti di partenza, per un linguaggio pittorico la cui prima, più facile e immediata lettura è quella figurativa, ma che apre invece a un’astrazione delle forme che potremmo, a buon diritto, definire “musicale”, in cui l’oggetto è di fatto messo da parte dopo avere compiuto la sua missione principale: mettere in contatto l’opera e chi la guarda. New York, New York! è, prima ancora che una mostra, un viaggio nell’idea di città, che mette in discussione il nostro rapporto con l’immagine e con il contemporaneo attraverso lo strumento artistico più vecchio del mondo: la pittura.
“Pare che scopo d'un viaggio sia sottoporre a verifica tutto ciò che già si crede di sapere di un paese o di una città. Come in tutti i luoghi comuni c'è una parte vera e una falsa. Provate per esempio a mettere piede in un dinner, uno dei locali nei quali siamo entrati, al cinema, migliaia di volte (Hopper ne ha dipinto uno in “night hawks”) e mettetevi a verificare, che so, l'odore dei cibi (inesistente), il gusto dei medesimi (ottimo), la gentilezza standard della ragazza che vi serve e capirete quello che voglio dire. Sappiamo tutto, ma è tutto diverso. Così per New York (che i locali pronunciano “Nu” iork), era un mio sogno, che la delicatezza di mia figlia ha permesso di realizzare: sapevo tutto, eppure era una città di cui non avevo la più pallida idea. Ho dipinto quadri piccoli, ma numerosi; quasi appunti di viaggio. Ringrazio il mio caro amico Emilio Jona, per aver portato dalla lontana Furfaro, in Arizona, un suo delizioso racconto, sugello di un'antica amicizia. Si chiedeva William Saroyan: “Che ve ne sembra dell'America?” Mauro Chessa, giugno 2015
17
settembre 2015
Mauro Chessa – New York, New York !
Dal 17 settembre al 10 ottobre 2015
fotografia
Location
SPAZIO DON CHISCIOTTE
Torino, Via Della Rocca, 37, (Torino)
Torino, Via Della Rocca, 37, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10.30 / 12.30 e ore 15.30 / 19.30
Vernissage
17 Settembre 2015, h 18.30
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