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Mauro Di Giuseppe – Hikikomori
Mostra personale
Comunicato stampa
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" H I K I K O M O R I "
letteralmente «stare in disparte, isolarsi» è un termine giapponese che sta ad indicare
un fenomeno comportamentale riguardante gli adolescenti e i giovani postadolescenti
in cui si rigetta la vita pubblica e si evita qualsiasi coinvolgimento
sociale.Si tende quindi ad isolarsi chiudendosi nelle proprie case e interrompendo ogni
genere di rapporto con gli altri, fuori dalle mura domestiche. L'hikikomori diventa
schiavo della propria vita sedentaria, gioca con videogiochi e guarda la televisione
durante tutto il proprio tempo libero.L'unicomezzo di comunicazione che usa è
internet,con cui si crea un vero e proprio mondo tutto suo, con amici conosciuti
online.
Trattandosi di una se-clusione dal contesto sociale quindi autoisolamento.Hikikomori è
la forma sostantiva di due verbi:HIKU, indietreggiare, e KOMORU, isolarsi, nascondersi;
in giappone, e ormai nelle altre lingue, hikikomori indica sia il fenomeno che il
soggetto colpito da tale fenomeno.
Una provocazione quindi…questo è il senso dei lavori di Mauro Di Giuseppe. Nella
fase iniziale strizzano l'occhio agli eventi sociali utilizzandoli a pretesto come ricerca
segnica da trasferire sulla tela.
A tal proposito ne sono un chiaro esempio Hikikomori,Ground Zero,Senza
Titolo,Bagdad (Green Zone). Una provocazione non fine a se stessa ma anche rivolta
all’arte contemporanea che in molti casi oggi comunica solo in alcuni ambiti
esclusivamente commerciali, diventando un semplice esercizo di stile.
HIKIKOMORI .................................
Le manine, ‘’le manine’’ di Fellini..il garrire di orde di mummie senza guardarsi
intorno, mescolati dal tritacarne dell’apparire per poi sparire come topazia senza
rulli nel grammofono! Accidenti..alla luna piena e alle zolle non visitate. In
un’intervista del 1967 di Louis Ferdinad Cèline a A. Parimaud su Arts affermava: ‘’ I
pittori a poco a poco hanno abbandonato il soggetto del quadro.Ho tentato la stessa
avventura,ma ciò riguarda me solo ‘’..Vedi Mauro oggi noi viviamo nel mondo
dell’arte in cui tutti sono artisti e vogliono porgere delle ricette da discount per
risolvere i vari problemi del mondo..ma non si sono accorti che camminano (si) in
avanti…ma con i piedi rivolti all’indietro. Il varicello della loro debole brodaglia
mentale li porta a non osservare più quella magia che è la semplicità da cui nasce
nell’animo dell’uomo l’arte. Oggi usano strumenti di tecnologia avanzata e controlli
numerici non per far progredire la loro fantasia..ma producono solo e soltanto un
nuovo ciclo devastante di manierismo presuntuoso e decadente. Hanno rinchiuso
l’arte dentro a un tunnel soffocante, dove questo marasma di giovani artisti clonati
dai supermercati konad e critici che si sono formati culturalmente leggendo
Diabolik, intravvedono una LUCE come una via di uscita della loro scoperta o
originalità artistica..non si sono accorti che quella luce non (è)… altro (che)… delle
ENTRATE!…Auguro a loro di trovare delle uscite di sicurezza che non troveranno
mai! La prima rappresentazione di UBU ROI avvenne il 10 dicembre 1896…! Caro
Mauro continua in un rigoroso tuo percorso artistico fuori da queste mandrie che
poi saranno vendute come carne da basso macello..e stai fuori dalla confusione
creata da ricercatori con mente confusa..
Gabriele Di Pietro.
Hikiko
letteralmente «stare in disparte, isolarsi» è un termine giapponese che sta ad indicare
un fenomeno comportamentale riguardante gli adolescenti e i giovani postadolescenti
in cui si rigetta la vita pubblica e si evita qualsiasi coinvolgimento
sociale.Si tende quindi ad isolarsi chiudendosi nelle proprie case e interrompendo ogni
genere di rapporto con gli altri, fuori dalle mura domestiche. L'hikikomori diventa
schiavo della propria vita sedentaria, gioca con videogiochi e guarda la televisione
durante tutto il proprio tempo libero.L'unicomezzo di comunicazione che usa è
internet,con cui si crea un vero e proprio mondo tutto suo, con amici conosciuti
online.
Trattandosi di una se-clusione dal contesto sociale quindi autoisolamento.Hikikomori è
la forma sostantiva di due verbi:HIKU, indietreggiare, e KOMORU, isolarsi, nascondersi;
in giappone, e ormai nelle altre lingue, hikikomori indica sia il fenomeno che il
soggetto colpito da tale fenomeno.
Una provocazione quindi…questo è il senso dei lavori di Mauro Di Giuseppe. Nella
fase iniziale strizzano l'occhio agli eventi sociali utilizzandoli a pretesto come ricerca
segnica da trasferire sulla tela.
A tal proposito ne sono un chiaro esempio Hikikomori,Ground Zero,Senza
Titolo,Bagdad (Green Zone). Una provocazione non fine a se stessa ma anche rivolta
all’arte contemporanea che in molti casi oggi comunica solo in alcuni ambiti
esclusivamente commerciali, diventando un semplice esercizo di stile.
HIKIKOMORI .................................
Le manine, ‘’le manine’’ di Fellini..il garrire di orde di mummie senza guardarsi
intorno, mescolati dal tritacarne dell’apparire per poi sparire come topazia senza
rulli nel grammofono! Accidenti..alla luna piena e alle zolle non visitate. In
un’intervista del 1967 di Louis Ferdinad Cèline a A. Parimaud su Arts affermava: ‘’ I
pittori a poco a poco hanno abbandonato il soggetto del quadro.Ho tentato la stessa
avventura,ma ciò riguarda me solo ‘’..Vedi Mauro oggi noi viviamo nel mondo
dell’arte in cui tutti sono artisti e vogliono porgere delle ricette da discount per
risolvere i vari problemi del mondo..ma non si sono accorti che camminano (si) in
avanti…ma con i piedi rivolti all’indietro. Il varicello della loro debole brodaglia
mentale li porta a non osservare più quella magia che è la semplicità da cui nasce
nell’animo dell’uomo l’arte. Oggi usano strumenti di tecnologia avanzata e controlli
numerici non per far progredire la loro fantasia..ma producono solo e soltanto un
nuovo ciclo devastante di manierismo presuntuoso e decadente. Hanno rinchiuso
l’arte dentro a un tunnel soffocante, dove questo marasma di giovani artisti clonati
dai supermercati konad e critici che si sono formati culturalmente leggendo
Diabolik, intravvedono una LUCE come una via di uscita della loro scoperta o
originalità artistica..non si sono accorti che quella luce non (è)… altro (che)… delle
ENTRATE!…Auguro a loro di trovare delle uscite di sicurezza che non troveranno
mai! La prima rappresentazione di UBU ROI avvenne il 10 dicembre 1896…! Caro
Mauro continua in un rigoroso tuo percorso artistico fuori da queste mandrie che
poi saranno vendute come carne da basso macello..e stai fuori dalla confusione
creata da ricercatori con mente confusa..
Gabriele Di Pietro.
Hikiko
07
maggio 2010
Mauro Di Giuseppe – Hikikomori
Dal 07 al 15 maggio 2010
fotografia
Location
TORRE BRUCIATA
Teramo, Via Antica Cattedrale, (Teramo)
Teramo, Via Antica Cattedrale, (Teramo)
Orario di apertura
17.30-19.30, chiuso lunedì e festivi
Vernissage
7 Maggio 2010, ore 18
Autore