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Mauro Millenotti – Frange di terra e di acqua
La poetica dell’abbandono negli scatti di Mauro Millenotti: un sogno ad occhi aperti tra terra, acqua e cielo. La Galleria Vannucci di Pistoia apre alla fotografia d’autore con “Frange di terra e di acqua”, prima mostra personale dello schivo artista emiliano Mauro Millenotti
Comunicato stampa
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Si intitola “Frange di terra e di acqua” e si snoda attraverso il panorama silenzioso della Bassa padana, idealmente assecondando la linea fluviale del Po, la nuova proposta espositiva della Galleria Vannucci di Pistoia (via della Provvidenza 6). L'inaugurazione è in programma per le ore 18.00 di sabato 9 aprile 2011.
L'autore coinvolto, alla sua prima mostra personale in una galleria d'arte, è il fotografo emiliano Mauro Millenotti, attivo fin dagli anni '70 nella provincia di Reggio Emilia, dove vive e lavora, privilegiando il paesaggio e l'architettura come soggetti della propria indagine.
Fratello di Maurizio, costumista per il cinema nominato agli Oscar (al lavoro con Fellini, Zeffirelli, Tornatore), il fotografo condivide con lui la pulizia dello sguardo e la raffinatezza del linguaggio. L'indagine sul tempo e sull'abbandono portata avanti per anni da Millenotti è sintetizzata in questa mostra in 40 fotografie, di cui tre di grande formato, scattate negli ultimi trent'anni tra le province di Reggio Emilia e Mantova, e affiancate da un loop video girato nel luogo in cui il fiume Oglio confluisce nel Po.
La mostra, prima esposizione fotografica del nuovo corso della Galleria Vannucci, segna anche la prima tappa di un progetto dedicato all'acqua intesa come mondo altro, su cui ogni anno la galleria pistoiese si soffermerà dedicandole una delle mostre della stagione. La solitudine che si prova nelle distese d'acqua è la stessa evocata dagli ambienti deserti attraversati dall'obiettivo di Millenotti: luoghi insoliti, unici, silenziosi.
La mostra, curata da Lorenzo Cipriani e Massimiliano Vannucci per l'associazione “Utopias!”, è realizzata col contributo e il patrocinio del Comune di Pistoia ed è aperta fino al prossimo 29 maggio. Per informazioni è possibile contattare lo 0573.200.66 o scrivere a info@vannucciartecontemporanea.com.
* * * * * * * * * *
Mauro Millenotti, artista sui generis
Figura atipica del sistema dell'arte, che ha sempre frequentato e osservato ma da cui ha cercato di vivere il più possibile appartato, Millenotti ha rifuggito la facile notorietà troppo spesso ricercata da artisti e sedicenti tali. Le sue opere vanno scoperte un poco alla volta, lasciandone emergere fisicità e qualità artigianale. L'artista lavora esclusivamente con la pellicola tradizionale, avvalendosi del supporto di un gruppo di artigiani della fotografia; nella sua eccezionale capacità di raccontare una vicenda, una storia, un luogo attraverso un'immagine e il pensiero che le sta dietro egli è un vero artista, subito riconoscibile.
La poetica dell'abbandono
Quasi generando echi dei lavori di Claudio Parmiggiani, Luigi Ghirri, Gianni Celati, altri straordinari narratori delle pianure, le fotografie in mostra sono state scattate in epoche diverse (dagli anni Ottanta ai primi mesi del 2011) nel reggiano e nel mantovano. “Il tema – spiega l'artista – è quello del paesaggio. Non il bel paesaggio, ma il paesaggio più banale, più comune: quello rovinato dall'urbanizzazione, dalla cattiva conservazione del territorio. Mi piace immaginare le mie foto nel solco della fotografia americana degli anni '30 e '70 dei Walker Evans e dei Robert Adams. Spesso e volentieri i cinema che ho fotografato sono in via d'estinzione, tante fabbriche sono abbandonate, cadenti, e così certi vecchi teatri e case in campagna, alcune bellissime: di fianco alla bella casa abbandonata c'è la nuova brutta casa geometride, non più le piante che fanno parte della cultura del luogo. Mi trovo a mio agio in quei luoghi: più sono abbandonati e meglio mi trovo. Non per caso le persone nelle mie immagini, quando sono presenti, sono sempre in lontananza: mi imbarazza fotografarle...”.
L'autore coinvolto, alla sua prima mostra personale in una galleria d'arte, è il fotografo emiliano Mauro Millenotti, attivo fin dagli anni '70 nella provincia di Reggio Emilia, dove vive e lavora, privilegiando il paesaggio e l'architettura come soggetti della propria indagine.
Fratello di Maurizio, costumista per il cinema nominato agli Oscar (al lavoro con Fellini, Zeffirelli, Tornatore), il fotografo condivide con lui la pulizia dello sguardo e la raffinatezza del linguaggio. L'indagine sul tempo e sull'abbandono portata avanti per anni da Millenotti è sintetizzata in questa mostra in 40 fotografie, di cui tre di grande formato, scattate negli ultimi trent'anni tra le province di Reggio Emilia e Mantova, e affiancate da un loop video girato nel luogo in cui il fiume Oglio confluisce nel Po.
La mostra, prima esposizione fotografica del nuovo corso della Galleria Vannucci, segna anche la prima tappa di un progetto dedicato all'acqua intesa come mondo altro, su cui ogni anno la galleria pistoiese si soffermerà dedicandole una delle mostre della stagione. La solitudine che si prova nelle distese d'acqua è la stessa evocata dagli ambienti deserti attraversati dall'obiettivo di Millenotti: luoghi insoliti, unici, silenziosi.
La mostra, curata da Lorenzo Cipriani e Massimiliano Vannucci per l'associazione “Utopias!”, è realizzata col contributo e il patrocinio del Comune di Pistoia ed è aperta fino al prossimo 29 maggio. Per informazioni è possibile contattare lo 0573.200.66 o scrivere a info@vannucciartecontemporanea.com.
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Mauro Millenotti, artista sui generis
Figura atipica del sistema dell'arte, che ha sempre frequentato e osservato ma da cui ha cercato di vivere il più possibile appartato, Millenotti ha rifuggito la facile notorietà troppo spesso ricercata da artisti e sedicenti tali. Le sue opere vanno scoperte un poco alla volta, lasciandone emergere fisicità e qualità artigianale. L'artista lavora esclusivamente con la pellicola tradizionale, avvalendosi del supporto di un gruppo di artigiani della fotografia; nella sua eccezionale capacità di raccontare una vicenda, una storia, un luogo attraverso un'immagine e il pensiero che le sta dietro egli è un vero artista, subito riconoscibile.
La poetica dell'abbandono
Quasi generando echi dei lavori di Claudio Parmiggiani, Luigi Ghirri, Gianni Celati, altri straordinari narratori delle pianure, le fotografie in mostra sono state scattate in epoche diverse (dagli anni Ottanta ai primi mesi del 2011) nel reggiano e nel mantovano. “Il tema – spiega l'artista – è quello del paesaggio. Non il bel paesaggio, ma il paesaggio più banale, più comune: quello rovinato dall'urbanizzazione, dalla cattiva conservazione del territorio. Mi piace immaginare le mie foto nel solco della fotografia americana degli anni '30 e '70 dei Walker Evans e dei Robert Adams. Spesso e volentieri i cinema che ho fotografato sono in via d'estinzione, tante fabbriche sono abbandonate, cadenti, e così certi vecchi teatri e case in campagna, alcune bellissime: di fianco alla bella casa abbandonata c'è la nuova brutta casa geometride, non più le piante che fanno parte della cultura del luogo. Mi trovo a mio agio in quei luoghi: più sono abbandonati e meglio mi trovo. Non per caso le persone nelle mie immagini, quando sono presenti, sono sempre in lontananza: mi imbarazza fotografarle...”.
09
aprile 2011
Mauro Millenotti – Frange di terra e di acqua
Dal 09 aprile al 29 maggio 2011
fotografia
Location
GALLERIA MEVANNUCCI
Pistoia, Via Della Provvidenza, 6, (Pistoia)
Pistoia, Via Della Provvidenza, 6, (Pistoia)
Orario di apertura
dal martedì al sabato, dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 19:30
Vernissage
9 Aprile 2011, ore 18.00
Autore
Curatore