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Mauro Pispoli – Icons. L’invasione degli ultravolti
Sempre a caccia d’idee, il graphic designer fiorentino Mauro Pispoli parla poco e lavora molto. Imbarazzato dall’attenzione che suscita, è impegnato a reinventare continuamente lo stile, viaggiare e scovare nuove sollecitazioni
Comunicato stampa
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L'invasione degli ultravolti
Sempre a caccia d'idee, il graphic designer fiorentino Mauro Pispoli parla poco e lavora molto. Imbarazzato dall'attenzione che suscita, è impegnato a reinventare continuamente lo stile, viaggiare e scovare nuove sollecitazioni.
La passione per le immagini pervasive, la predilezione per la pop art e in particolare per Andy Warhol e il contemporaneo Julian Opie lo hanno spinto stavolta a puntare l'obiettivo sulle facce da copertina.
Al contrario delle mode che oggi durano mesi o settimane, questi volti sono evergreen della comunicazione, brands inossidabili al pari di Bic, Coca-Cola o Esso. Alcuni magistralmente utilizzati nella campagna pubblicitaria Think different del gigante Apple, hanno un potere mediatico immenso in qualità di nuove icone, testimonials della contemporaneità. In una società attraversata da flussi inarrestabili di comunicazione strategica di marketing il mito-eroe di massa è identificato come un vero e proprio logo, che Pispoli astrae e graficizza, fino a raggiungere una sintesi perfetta tra creatività visionaria e ritrattistica.
Le pixelstars nella loro forma di effige sintetizzata sono elaborate dall'artista in molti modi, ritagliate o stampate su carta, cartone o altri supporti; possono diventare stencil graffiti pronti ad essere velocemente replicati. Le fisionomie perdono la loro consistenza carnale per appiattirsi su una piattaforma bidimensionale che fa da base a un puzzle di pixels in formato vettoriale. È un lavoro lungo e ingegnoso che richiama le parole di Georg Rimmel "il volto risolve nel modo più completo il compito di produrre con un minimo di variazione nell'elemento singolo un maximum di variazione dell'espressione complessiva". Nel linguaggio della scomposizione in megapixels, modificare un elemento minimo significa scompaginare l'effetto totale.
Immagini sovraccariche di valore simbolico, le nuove icone, divinità musicali, eroi cinematografici o personaggi illustri, entrano con forza nel territorio dell'immaginario per occuparlo. Affollano i sogni, si propagano da un messaggio all'altro, costituiscono delle guide che orientano la direzione del pensiero e il comportamento nella comunicazione.
Mauro Pispoli presenta in mostra una galleria di 24 ritratti facenti parte del progetto ICONS, un lavoro che ha le caratteristiche di una invasiva campagna pubblicitaria e contemporaneamente di grande opera visiva artistico-seriale.
Il progetto ICONS viene presentato negli spazi dell'associazione culturale Art in Progress di Firenze dal 10 al 30 maggio.
L'uscita in libreria del volume che accoglie tutto il progetto ICONS, edito da Cambi editore, è programmata per il mese di giugno.
Sempre a caccia d'idee, il graphic designer fiorentino Mauro Pispoli parla poco e lavora molto. Imbarazzato dall'attenzione che suscita, è impegnato a reinventare continuamente lo stile, viaggiare e scovare nuove sollecitazioni.
La passione per le immagini pervasive, la predilezione per la pop art e in particolare per Andy Warhol e il contemporaneo Julian Opie lo hanno spinto stavolta a puntare l'obiettivo sulle facce da copertina.
Al contrario delle mode che oggi durano mesi o settimane, questi volti sono evergreen della comunicazione, brands inossidabili al pari di Bic, Coca-Cola o Esso. Alcuni magistralmente utilizzati nella campagna pubblicitaria Think different del gigante Apple, hanno un potere mediatico immenso in qualità di nuove icone, testimonials della contemporaneità. In una società attraversata da flussi inarrestabili di comunicazione strategica di marketing il mito-eroe di massa è identificato come un vero e proprio logo, che Pispoli astrae e graficizza, fino a raggiungere una sintesi perfetta tra creatività visionaria e ritrattistica.
Le pixelstars nella loro forma di effige sintetizzata sono elaborate dall'artista in molti modi, ritagliate o stampate su carta, cartone o altri supporti; possono diventare stencil graffiti pronti ad essere velocemente replicati. Le fisionomie perdono la loro consistenza carnale per appiattirsi su una piattaforma bidimensionale che fa da base a un puzzle di pixels in formato vettoriale. È un lavoro lungo e ingegnoso che richiama le parole di Georg Rimmel "il volto risolve nel modo più completo il compito di produrre con un minimo di variazione nell'elemento singolo un maximum di variazione dell'espressione complessiva". Nel linguaggio della scomposizione in megapixels, modificare un elemento minimo significa scompaginare l'effetto totale.
Immagini sovraccariche di valore simbolico, le nuove icone, divinità musicali, eroi cinematografici o personaggi illustri, entrano con forza nel territorio dell'immaginario per occuparlo. Affollano i sogni, si propagano da un messaggio all'altro, costituiscono delle guide che orientano la direzione del pensiero e il comportamento nella comunicazione.
Mauro Pispoli presenta in mostra una galleria di 24 ritratti facenti parte del progetto ICONS, un lavoro che ha le caratteristiche di una invasiva campagna pubblicitaria e contemporaneamente di grande opera visiva artistico-seriale.
Il progetto ICONS viene presentato negli spazi dell'associazione culturale Art in Progress di Firenze dal 10 al 30 maggio.
L'uscita in libreria del volume che accoglie tutto il progetto ICONS, edito da Cambi editore, è programmata per il mese di giugno.
10
maggio 2008
Mauro Pispoli – Icons. L’invasione degli ultravolti
Dal 10 al 30 maggio 2008
arte contemporanea
Location
ART IN PROGRESS
Firenze, Via Dell'oriuolo, 21r, (Firenze)
Firenze, Via Dell'oriuolo, 21r, (Firenze)
Vernissage
10 Maggio 2008, ore 18
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