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Mauro Poretti
L’allestimento comprende una ventina di quadri della più recente produzione, selezionati dai curatori direttamente nell’atelier dell’artista
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Mauro Poretti
Da lunedì 14 maggio a venerdì 10 agosto 2012, presso la sede della Fondazione
Extrafid ART in Via Canova 9 a Lugano, al primo piano, tra l’ufficio postale principale e
la BSI Bank.
Inaugurazione giovedì 24 maggio a partire dalle ore 18.00, con presentazione di
Dalmazio Ambrosioni.
Orari d’apertura: dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 17:00
Mostra a cura di Fabrizio Ballabio e Marino Gabusi.
Ingresso libero.
Per questa sua nuova proposta la Fondazione Extrafid ART ha deciso di mettere i
propri spazi espositivi a disposizione del pittore luganese Mauro Poretti. L’allestimento
comprende una ventina di quadri della più recente produzione, selezionati dai curatori
direttamente nell’atelier dell’artista.
Mauro Poretti è il trentatreesimo artista che viene ospitato nella galleria dalla
Fondazione Extrafid ART.
Di seguito la recensione di Dalmazio Ambrosioni che offre interessanti spunti per
meglio comprendere il percorso e le opere dell’artista.
I colori della memoria
Più lo vedo dipingere e più mi convinco che Mauro Poretti si situa nell’ottima,
straordinaria schiera degli artisti visionari, che significa artisti veri, autentici. Volete una
bella citazione a sostegno? Ecco Thomas Mann (1875-1955) scrittore tedesco, premio
Nobel della letteratura: “Un artista nel suo intimo è sempre un avventuriero”. Uno che
cerca l’avventura espressiva, mai fermo, sempre proiettato verso qualcos’altro.
Il personaggio e l’artista Mauro Poretti sta alla perfezione in questa definizione dalla
precisa angolazione della pittura visionaria e, almeno un po’, anche metafisica. Ci
entra cavalcando quello che si chiama “il ritorno del rimosso”. Che parrebbe un
concetto astruso e invece è chiarissimo: sta a significare il recupero di cose che si
credevano definitivamente archiviate, nascoste, sepolte. Invece riemergono. E dove
per Poretti, se non nella pittura? Ma attenzione, questo ritorno non è di ricordi, che
sono qualcosa di perduto, ma riprende il filo della memoria, che è il ridestarsi nella
coscienza di qualcosa che è operativo adesso, più che vivo che mai a livello interiore.
Naturalmente le cose riemergono con quella leggera sfasatura che deriva dalla
percezione attuale, in età adulta. Ed anche la memoria nel frattempo lavora e produce
immagini in evoluzione, che Poretti esprime dipingendo. Con segno e colori è di una sincerità disarmante per cui nelle sue immagini risultano
evidenti i vari ritorni e l’attuale visione delle cose. C’è nella sua pittura il senso del
tempo. Qualsiasi sia il tema - cose, oggetti, situazioni, scene metropolitane, piazze,
figure, gruppi di figure - il colore assorbe il senso del tempo. Al punto che sempre più
sfuma i vari temi e li rende appena riconoscibili, solo un aggancio. Crea invece, con
eccellente gestualità, il senso, la memoria, l’evocazione. Tanto che la sua pittura ormai
da anni è un continuo superamento della forma, di cui deposita sul quadro solo alcune
indicazioni. Vogliamo dire che conosce l’Informale e l’Astrattismo? Diciamolo. Ma il
suo andare oltre la forma mantenendo solo una traccia di riconoscibilità è esattamente
l’inconfondibile impronta del suo dipingere. Per cui guardare le opere di Poretti,
soprattutto le più recenti, equivale a fare i conti con barlumi di memoria, con il tempo
e con l’oggi. Favoriti in questo dalla sostanziosa, intensa, ricca pittura di un artista che mette il suo talento espressivo al servizio dell’esigenza di interpretare appieno quei
momenti di vita che ci appartengono e non ci lasciano mai.
Dalmazio Ambrosioni
Da lunedì 14 maggio a venerdì 10 agosto 2012, presso la sede della Fondazione
Extrafid ART in Via Canova 9 a Lugano, al primo piano, tra l’ufficio postale principale e
la BSI Bank.
Inaugurazione giovedì 24 maggio a partire dalle ore 18.00, con presentazione di
Dalmazio Ambrosioni.
Orari d’apertura: dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 17:00
Mostra a cura di Fabrizio Ballabio e Marino Gabusi.
Ingresso libero.
Per questa sua nuova proposta la Fondazione Extrafid ART ha deciso di mettere i
propri spazi espositivi a disposizione del pittore luganese Mauro Poretti. L’allestimento
comprende una ventina di quadri della più recente produzione, selezionati dai curatori
direttamente nell’atelier dell’artista.
Mauro Poretti è il trentatreesimo artista che viene ospitato nella galleria dalla
Fondazione Extrafid ART.
Di seguito la recensione di Dalmazio Ambrosioni che offre interessanti spunti per
meglio comprendere il percorso e le opere dell’artista.
I colori della memoria
Più lo vedo dipingere e più mi convinco che Mauro Poretti si situa nell’ottima,
straordinaria schiera degli artisti visionari, che significa artisti veri, autentici. Volete una
bella citazione a sostegno? Ecco Thomas Mann (1875-1955) scrittore tedesco, premio
Nobel della letteratura: “Un artista nel suo intimo è sempre un avventuriero”. Uno che
cerca l’avventura espressiva, mai fermo, sempre proiettato verso qualcos’altro.
Il personaggio e l’artista Mauro Poretti sta alla perfezione in questa definizione dalla
precisa angolazione della pittura visionaria e, almeno un po’, anche metafisica. Ci
entra cavalcando quello che si chiama “il ritorno del rimosso”. Che parrebbe un
concetto astruso e invece è chiarissimo: sta a significare il recupero di cose che si
credevano definitivamente archiviate, nascoste, sepolte. Invece riemergono. E dove
per Poretti, se non nella pittura? Ma attenzione, questo ritorno non è di ricordi, che
sono qualcosa di perduto, ma riprende il filo della memoria, che è il ridestarsi nella
coscienza di qualcosa che è operativo adesso, più che vivo che mai a livello interiore.
Naturalmente le cose riemergono con quella leggera sfasatura che deriva dalla
percezione attuale, in età adulta. Ed anche la memoria nel frattempo lavora e produce
immagini in evoluzione, che Poretti esprime dipingendo. Con segno e colori è di una sincerità disarmante per cui nelle sue immagini risultano
evidenti i vari ritorni e l’attuale visione delle cose. C’è nella sua pittura il senso del
tempo. Qualsiasi sia il tema - cose, oggetti, situazioni, scene metropolitane, piazze,
figure, gruppi di figure - il colore assorbe il senso del tempo. Al punto che sempre più
sfuma i vari temi e li rende appena riconoscibili, solo un aggancio. Crea invece, con
eccellente gestualità, il senso, la memoria, l’evocazione. Tanto che la sua pittura ormai
da anni è un continuo superamento della forma, di cui deposita sul quadro solo alcune
indicazioni. Vogliamo dire che conosce l’Informale e l’Astrattismo? Diciamolo. Ma il
suo andare oltre la forma mantenendo solo una traccia di riconoscibilità è esattamente
l’inconfondibile impronta del suo dipingere. Per cui guardare le opere di Poretti,
soprattutto le più recenti, equivale a fare i conti con barlumi di memoria, con il tempo
e con l’oggi. Favoriti in questo dalla sostanziosa, intensa, ricca pittura di un artista che mette il suo talento espressivo al servizio dell’esigenza di interpretare appieno quei
momenti di vita che ci appartengono e non ci lasciano mai.
Dalmazio Ambrosioni
24
maggio 2012
Mauro Poretti
Dal 24 maggio al 10 agosto 2012
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE EXTRAFID ART
Lugano, Via Canova, 9, (Lugano)
Lugano, Via Canova, 9, (Lugano)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 17:00
Vernissage
24 Maggio 2012, ORE 18
Autore
Curatore