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Mauro Sances – TAURUS
Nell’esprimere la sostanza intenzionale, Sances definisce la struttura del toro in quanto proiettiva rispetto ad una base solida: nell’atto di spiccare il salto verso distanze che ne misurano la potenzialità, nuove tensioni ne temprano la forma in un’innovativa ricomposizione virtuosa, nella quale sono condensate le esistenze e i miti dei popoli che hanno solcato per secoli il territorio salentino
Comunicato stampa
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Il vento materico di una riflessione
nell'arte di Mauro Sances
Che l'arte sia luogo di inclusioni è un dato inamovibile: arte è azione che gode di una prima
realizzazione nella mente in cui sedimentano spazialità deconfinate, coniugabili con un tempo dissolto
nelle sue accezioni minime. Forte della commistione con il percorso esistenziale, l'esposizione di Mauro
Sances nel luogo del filosofo Giulio Cesare Vanini acquista il valore asservito di una storia che incontra
nell'etimo della cittadina ospitante – Taurisano – il mito del taurus, la cui forza e il cui geocentrismo si
rinnovano nella struttura dinamica come slancio obliquo. Come squarcio a lama nel vento per superare
le barriere tra il dove e il come. Tra il momento e l'irrefrenabilità del tempo.
Dalle coincidenze si perviene a un'incidenza affluente a definire l'evoluzione dell'artista con idee
misurate secondo parametri di libertà evidenti nella parola-azione di Vanini, ambizioso di scardinare
assolutezze per inoltrarsi con logica nel territorio arduo del sapere.
In quanto pensatore, l'uomo evita il naufragio nella contaminazione passiva e assurge per
quanto possibile nell'evidenza di una ragione che tuttavia non fustiga la vitalità derivante dalle cose.
Diviene atto di fede in un eterno confronto con le proprie possibilità. Analogamente l'artista è creatore,
sebbene non indugi in concettualizzazioni che sconvolgono esistenze: il suo atteggiamento attiene a
una forza che si sprigiona da variabili che infine coincidono con le estensioni orizzontali e verticali
delle trame reali; al contempo egli si rende artefice di innovate percezioni, dalle quali emerge una
meta accrescitiva visione del medesimo reale. Il risultato è una dislocazione per piani integrati, le cui
diversità cromatiche determinano l'esplosione spaziale, l'identificazione tra gli spartiti della mente e
le impalcature storiche, consentendo cosi all'arte di accedere a dimensioni in continua espansione. E'
quanto si concepisce nell'arte di Sances sia quando il luogo è la tela, sia quando si lascia assorbire dalla
materia cruda, casellata per divenire inconfondibile tratto percettivo di una realtà elevata a immagine di
mutazioni naturali.
Sances si rivela nelle originali tessiture avvincenti di una storia compressa di enallage e di
anfratti, dai quali scaturiscono inquiete tonalità di un'azione condensata nelle strettoie di un'interlettura
ambientale. Lo scuotimento permeato di energia conferisce un aspetto che esalta la forma, ne condensa
le virtù proiettive, si fonde con una visione che rinvia alla coincidenza esemplare di arte e vita. Nelle
nuove codificazioni visive gli ambienti perdono la cornice refrattaria a dialogiche esposizioni al vissuto
come reiterato momento di somiglianza e scatenano una nuova linea di astrazione – concepita secondo
cadenze intellettive personali – che conduce all'unicità dei vari tempi in una meta-trasposizione spaziale
di carattere cosmico. E ciò che tanto nella pittura quanto nella scultura, ambito nel quale Sances trova
ideale inclusione di un ordine coeso che, nel declinare verso il basso, rende nullo o paludoso il territorio
umano. Nell'esprimere la sostanza intenzionale, Sances definisce la struttura del toro in quanto
proiettiva rispetto ad una base solida: nell'atto di spiccare il salto verso distanze che ne misurano la
potenzialità, nuove tensioni ne temprano la forma in un'innovativa ricomposizione virtuosa, nella quale
sono condensate le esistenze e i miti dei popoli che hanno solcato per secoli il territorio salentino.
Nella fusione di quelle vibrazioni in significati evidenziali, l'arte particolarmente informale
di Mauro Sances diviene scaturigine di nuove sonorità che mantengono nella solida prospettiva
verticaleggiante le trainanti sontuosità silenziose della storia.
Interprete di un'olofrastica cadenza di idee che si insinuano nell'impianto e nelle intonazioni
cromatiche dense e, talora, dolenti al fine di traslare in una nuova genesi di arte come performativa
espressione di una costante ricerca.
Carmen De Stasio
nell'arte di Mauro Sances
Che l'arte sia luogo di inclusioni è un dato inamovibile: arte è azione che gode di una prima
realizzazione nella mente in cui sedimentano spazialità deconfinate, coniugabili con un tempo dissolto
nelle sue accezioni minime. Forte della commistione con il percorso esistenziale, l'esposizione di Mauro
Sances nel luogo del filosofo Giulio Cesare Vanini acquista il valore asservito di una storia che incontra
nell'etimo della cittadina ospitante – Taurisano – il mito del taurus, la cui forza e il cui geocentrismo si
rinnovano nella struttura dinamica come slancio obliquo. Come squarcio a lama nel vento per superare
le barriere tra il dove e il come. Tra il momento e l'irrefrenabilità del tempo.
Dalle coincidenze si perviene a un'incidenza affluente a definire l'evoluzione dell'artista con idee
misurate secondo parametri di libertà evidenti nella parola-azione di Vanini, ambizioso di scardinare
assolutezze per inoltrarsi con logica nel territorio arduo del sapere.
In quanto pensatore, l'uomo evita il naufragio nella contaminazione passiva e assurge per
quanto possibile nell'evidenza di una ragione che tuttavia non fustiga la vitalità derivante dalle cose.
Diviene atto di fede in un eterno confronto con le proprie possibilità. Analogamente l'artista è creatore,
sebbene non indugi in concettualizzazioni che sconvolgono esistenze: il suo atteggiamento attiene a
una forza che si sprigiona da variabili che infine coincidono con le estensioni orizzontali e verticali
delle trame reali; al contempo egli si rende artefice di innovate percezioni, dalle quali emerge una
meta accrescitiva visione del medesimo reale. Il risultato è una dislocazione per piani integrati, le cui
diversità cromatiche determinano l'esplosione spaziale, l'identificazione tra gli spartiti della mente e
le impalcature storiche, consentendo cosi all'arte di accedere a dimensioni in continua espansione. E'
quanto si concepisce nell'arte di Sances sia quando il luogo è la tela, sia quando si lascia assorbire dalla
materia cruda, casellata per divenire inconfondibile tratto percettivo di una realtà elevata a immagine di
mutazioni naturali.
Sances si rivela nelle originali tessiture avvincenti di una storia compressa di enallage e di
anfratti, dai quali scaturiscono inquiete tonalità di un'azione condensata nelle strettoie di un'interlettura
ambientale. Lo scuotimento permeato di energia conferisce un aspetto che esalta la forma, ne condensa
le virtù proiettive, si fonde con una visione che rinvia alla coincidenza esemplare di arte e vita. Nelle
nuove codificazioni visive gli ambienti perdono la cornice refrattaria a dialogiche esposizioni al vissuto
come reiterato momento di somiglianza e scatenano una nuova linea di astrazione – concepita secondo
cadenze intellettive personali – che conduce all'unicità dei vari tempi in una meta-trasposizione spaziale
di carattere cosmico. E ciò che tanto nella pittura quanto nella scultura, ambito nel quale Sances trova
ideale inclusione di un ordine coeso che, nel declinare verso il basso, rende nullo o paludoso il territorio
umano. Nell'esprimere la sostanza intenzionale, Sances definisce la struttura del toro in quanto
proiettiva rispetto ad una base solida: nell'atto di spiccare il salto verso distanze che ne misurano la
potenzialità, nuove tensioni ne temprano la forma in un'innovativa ricomposizione virtuosa, nella quale
sono condensate le esistenze e i miti dei popoli che hanno solcato per secoli il territorio salentino.
Nella fusione di quelle vibrazioni in significati evidenziali, l'arte particolarmente informale
di Mauro Sances diviene scaturigine di nuove sonorità che mantengono nella solida prospettiva
verticaleggiante le trainanti sontuosità silenziose della storia.
Interprete di un'olofrastica cadenza di idee che si insinuano nell'impianto e nelle intonazioni
cromatiche dense e, talora, dolenti al fine di traslare in una nuova genesi di arte come performativa
espressione di una costante ricerca.
Carmen De Stasio
31
luglio 2012
Mauro Sances – TAURUS
Dal 31 luglio al 05 agosto 2012
arte contemporanea
Location
CASA NATALE DI GIULIO CESARE VANINI
Taurisano, - , (Lecce)
Taurisano, - , (Lecce)
Orario di apertura
dalle 18 alle 22
Vernissage
31 Luglio 2012, ore 21
Autore