Un'esposizione di dieci fotografie stampate in dimensione 20x30 cm. Tutte le sue foto sono ispirate al mondo del teatro, ma non sono foto di scena. Indagano il rapporto fragile tra realtà e finzione, tra la strada battuta del mondo reale e quella aurea e sacra del teatro. Cosa è reale e cosa è finto? Qual'è la differenza tra i drammi interiori e quelli soltanto rappresentati? Queste le domande di Mauro Santucci, giovane fotografo romano, che crea delle immagini dai colori irreali. Alcune sono in bianco e nero, ma realizzate come velate, non completamente afferrabili. Le altre sono immerse in un'atmosfera verdognola, vagamente amara, che mischia i contorni in un'atmosfera densa e quasi pesante. Una preghiera, una risata, il dolore, la rabbia sono, tra le altre, le sensazioni che una per una ci passano davanti mentre scorriamo le foto di Santucci. Emozioni reali che nelle sue opere vivono solo come false e messe in scena, in una dimensione dove esiste solo la recitazione e niente altro. Forse come anche fuori da ogni teatro. (Carolina Lio)


NOTE SU MAURO SANTUCCI



Principali mostre: Intimacy, personale, 2005, Campbell Works Gallery, London; Collections of modern addictions, collettiva, 2005, Libera-mente, Roma; Around Me, personale, 2005, Chiostro del Bramante, Roma; Click.it, collettiva, 2004, Galleria d'Arte Camaver Kunsthaus, Lecco.