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Max Bi – Crittografie
Mostra personale dell’artista bresciano Max Bi che, dalla fine degli anni ’90, porta avanti una ricerca formale che si nutre di una commistione di linguaggi e stili colti dalle correnti artistiche più disparate, dalla Pop Art al Nouveau Réalisme, reinventandoli completamente.
Comunicato stampa
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La galleria Colossi Arte Contemporanea apre la stagione autunnale con la mostra personale di Max Bi (alias Massimiliano Batagliola, bresciano, classe 1973) dal ttolo Critografe; questo perché, nel corso di un’inesausta atvità di ricerca artstca, durata oltre vent’anni, ha elaborato un originale e inedito linguaggio artstco, derivato dalla commistone di stli e tecniche, estrapolate dalle più disparate corrent artstche che hanno atraversato la seconda metà del XX secolo, dal Nouveau Réalisme alla Transavanguardia.
Dalla conoscenza di uno dei maestri di questa corrente, Sandro Chia, deriva questo “nomadismo citazionista” che lo porta, già tra la fne degli anni ’90 e i primi anni 2000, a sperimentare la sua inesausta metamorfosi materica e stlistca su vari materiali, dai pannelli di cargo ferroviari ai pannelli di faesite, dai telai delle fnestre alla tela grezza di iuta, canapa e lino: dai motvi del graftsmo tribale di Basquiat, dipinto con acrilici su tela, alle piture rupestri, ricreate con addensament di quarzite, sabbia impastata e polvere di alluminio; dal panorama iconografco della Pop Art al décollage di Rotella; dal dripping di Pollock, realizzato con brillant smalt, alle istantanee fotografche sovrapposte su tele emulsionate con richiami alla Mec-Art, dai trat marcat e violent dell’espressionismo astrato alle sovrapposizioni di immagini fotografche e impressioni digitali stampate su alluminio.
Quello che emerge come fl rouge di tuta la sua produzione, già dai disegni di personaggi trateggiat con il bitume, la china e la grafte e dalle opere su iuta dei primi anni 2000, al quale rendiamo omaggio in questa mostra, è l’addensamento di marcat trat neri, tracciat con veemenza sul supporto, memori dell’informale di Vedova. Le virtuosistche torsioni delle sculture in ferro esposte rappresentano la materializzazione plastca, oltre che il culmine della maturazione spirituale dell’artsta dei materici intrecci di quest segni, sui quali, a partre dal secondo decennio degli anni 2000, l’artsta delinea grafsmi, simboli, talvolta tracciat con lo stencil e la bomboleta spray, secondo quello che Celant defnisce “riduzione a forme archetpiche della cultura”. Il surriscaldamento del materiale che avviene nel processo di piegatura a caldo delle sbarre rappresenta una sorta di rituale magico di catarsi in grado di ridurre un materiale di moderna concezione come il ferro a piegarsi come la nervatura di un organismo vivente con la delicatezza di una decorazione foreale in stle liberty. I solchi lasciat dal processo di lavorazione a caldo sulla superfcie delle sbarre ritorte vengono colmat dalla vernice colorata in stle neo-Pop che le ricopre destando insospetabili inversioni di signifcato nella percezione dell’opera, com’è nello spirito ironico dell’arte di Max Bi. Allo stesso modo nei cement e nelle iute realizzate con la tecnica dell’afresco tra il 2005 e il 2008, le resine cristallizzavano i graf e i solchi, i trat di colore che defniscono l’immagine, lasciat in positvo dallo strappo del supporto dal preparato di polvere di marmo, gesso e cemento che riproducevano lo stratfcarsi dei tags, delle scrite, delle lacerazioni sui muri delle cità, colt dallo scato fotografco dell’artsta che si aggira per le metropoli contemporanee come un moderno fâneur baudelairiano. La connotazione materica data dalla grumosità del pulviscolo di polveri generato dallo strappo, pratca comune ai Nouveaux Réalistes, ma reinventata con una tecnica che risale agli albori dell’umanità, caraterizza anche le sue prospetve urbane, gli intrecci di binari e tralicci dell’alta tensione, sempre defnite da un denso groviglio di trat neri che richiamano l’espressionismo astrato.
Galleria Colossi Arte Contemporanea Corsia del Gambero, 16 – 25121 Brescia tel. +39 030 3758583; cell. +39 338 9528261
www.colossiarte.it – info@colossiarte.it
Max Bi. Critografe da sabato 8 setembre a venerdì 12 otobre 2018 inaugurazione: sabato 8 setembre, dalle 16.30
Gli stessi che ritroviamo in forma stlizzata nelle 11 tele esposte in mostra, realizzate nel 2018, dove le linee nere si intrecciano, come i flament delle sbarre ritorte nelle sculture, in composizioni astrate dall’andamento , andando contnuamente a costruire e decostruire forme sintetche, caraterizzate da campiture cromatche di colori puri, come il rosso, il bianco, il verde e il blu, con reminiscenze che si ritrovano nei primi acquarelli di Klee.
Una sbarra ritorta di grandi dimensioni verrà collocata, per l’occasione, nella piazzeta di Corsia del Gambero, di fronte agli spazi espositvi della galleria.
Galleria Colossi Arte Contemporanea Corsia del Gambero, 16 – 25121 Brescia tel. +39 030 3758583; cell. +39 338 9528261
www.colossiarte.it – info@colossiarte.it
Cenni biografci:
Max Bi. Critografe da sabato 8 setembre a venerdì 12 otobre 2018 inaugurazione: sabato 8 setembre, dalle 16.30
Max Bi, pseudonimo di Massimiliano Batagliola (Brescia, 1973), inizia fn da giovanissimo a sperimentare varie tecniche artstche, tra la fne degli anni ’90 e i primi anni 2000, passando con disinvoltura dalle tecniche di proiezione dell’immagine su tela emulsionata ai graft tribali compost con addensament di sabbia, quarzite e polvere di alluminio, dai grafsmi calligrafci dei writers riprodot con lo stencil e la bomboleta spray al collage, dal panorama iconografco della Pop Art ma rielaborato con pratche che richiamo il Nouveau Réalisme alle maschere primordiali e ai personaggi trateggiat con la china, il bitume e la cera, in modo grafante di Mimmo Paladino, dall’arte povera nell’uso di materiali come la iuta, la tela grezza di lino e l’assemblaggio di pannelli di faesite all’informale nella stesura violenta di trat materici neri e bianchi sulla tela. Essi rimangono, come sostrato costtutvo dell’opera, accanto a grafemi stesi con lo stencil, anche nelle opere del secondo decennio degli anni 2000 e in quelle che precedono le tele esposte in mostra.
Ma è con l’invenzione della tecnica dell’afresco su iuta, tra il 2006 e il 2008, che l’artsta raggiunge la sua cifra stlistca predileta e i maggiori riconosciment: sia con la riproduzione su cemento e iuta della stratfcazione di solchi, escoriazioni, graf e scrite che si genera sui muri delle cità, espost in occasione della mostra personale I Love My Tags alla Galleria 44 di Genova nel 2007, che con i ritrat di personaggi famosi dello star system in stle pop, caraterizzat da fort contrast chiaroscurali, come nelle serigrafe di Warhol, espost in occasione della bipersonale con Olindo Botura, Pop Stars, presso la Sala dei Sant Filippo e Giacomo di Brescia, nel 2011 per arrivare alle prospetve urbane, defnite da trat net e taglient con la tecnica dell’afresco su iuta ed esposte a Crema, in occasione delle mostre La Crème e dintorni, nel 2008, e Civiltà urbane, nel 2006. Le prospetve di bolidi fammant in corsa durante la Mille Miglia sono state esposte in occasione delle colletve Automobile-Autonobile, nel 2008 e nel 2010, presso il centro storico di Brescia e gli spazi espositvi della galleria Colossi, e Mille Miglia...d’Arte al Museo Santa Giulia di Brescia, nel 2009, organizzata dalla medesima galleria. Nel 2006 viene invitato a realizzare una mostra personale, Umanità e post-Umanità, in occasione della ricorrenza dei 150 dalla fondazione della Croce Rossa, presso la Torre Civica di Solferino (Mn) e dona un’opera al Museo della Croce Rossa di Castglione delle Stviere (Mn) che rimane esposta in modo permanente nelle sue sale. Nello stesso anno, la fotografa trata da un’opera scultorea di Piero Sbarluzzi, La Vendemmia, il maestro pientno dal quale, nel 2004, apprende le tecniche di lavorazione della terracota, viene esposta in occasione della mostra Scat DiVini che raccoglieva le immagini scatate per l’omonimo concorso fotografco nazionale, svoltasi a Palazzo Medici Ricciardi di Firenze. La fotografa ha da sempre rappresentato per l’artsta bresciano lo spunto fguratvo dal quale cogliere i sogget per i suoi afreschi rafgurant periferie urbane, intrecci di tralicci dell’alta tensione e binari ferroviari, scorci di treni in passaggio alla stazione, bolidi in corsa e prospetve di centri storici delle cità.
Nel periodo compreso tra il 2006 e il 2008, le opere realizzate con la tecnica dell’afresco su iuta sono state esposte in occasione di mostre personali e colletve a livello nazionale, come il Premio Internazionale Arte Ingenua 2008, al Castello di Brescia, oltre che a Crema e a Milano, e internazionale, come la mostra Italian News alla e Chiar Gallery di SoHo, a New York, dove espone alcuni ritrat in stle pop, tra i quali quello di Pasolini. Queste opere gli hanno frutato numerosi riconosciment: nel 2006, è stato tra i vincitori del premio Homo Urbanus, indeto dalla Facoltà di
Galleria Colossi Arte Contemporanea Corsia del Gambero, 16 – 25121 Brescia tel. +39 030 3758583; cell. +39 338 9528261
www.colossiarte.it – info@colossiarte.it
Max Bi. Critografe da sabato 8 setembre a venerdì 12 otobre 2018 inaugurazione: sabato 8 setembre, dalle 16.30
Architetura di Palermo, con l’opera Rail staton, oltre che fnalista del Premio Sabaudia, del Premio Celeste San Gimignano (Si) e del concorso Silent Art Movies di Aosta, per la realizzazione di un manifesto per il festval del cinema muto, con l’opera La diva del muto, del Concorso Regionale Biennale di Pitura “Emilio Rizzi”, promosso dall’ Associazione Aref di Brescia, con l’opera Kavalkavia, e del Premio di Pitura “Carlo Dalla Zorza” della Galleria Ponterosso di Milano, con l’opera Venezia e le isole della Laguna.
Nel 2010, due opere che ritraggono Marilyn, realizzate con la tecnica dell’afresco su sacco di iuta, vengono esposte in occasione della mostra Marilyn Monroe. Arte della bellezza, a cura di Carlo Occhipint, presso Villa Pont, ad Arona.
Nel 2011 partecipa, in collaborazione con l’artsta Giorgio Tentolini, ad un workshop, Urban Waves, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Par- ma; per l’occasione, nelle sal del Palazzo della Pilota, viene esposta un’installazione di dieci a reschi su cemento Are you stll with us? che compongono lo slogan della pubblicità della Heineken, ma delineato con lo spruzzo della bomboleta spray.
Nel 2012, le opere che ritraggono personaggi famosi in stle pop su iuta vengono esposte alla Galerie des Caracoles di Parigi in occasione della mostra La Dolce Vita.
Nel 2014 espone, nello studio dell’artsta Marcello Gobbi, i suoi animali in ceramica dai trat befardi e dalla superfcie increspata, trateggiat da linee di colori accesi, accompagnat dalle formelle in ceramica che ritraevano le sue icone in stle pop, in occasione della personale All the Beast of Max Bi.
Tra il 2013 e il 2018 l’artsta viene invitato più volte a partecipare alla rassegna Velarte, a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei, a Campione del Garda (Bs). In queste occasioni espone le sue installazioni composte da barili di petrolio, scomposizioni di scatole di detersivi in plexiglass specchiante e la ricostruzione di ambient naturali plastfcat in teche di plexiglass.
Dalla conoscenza di uno dei maestri di questa corrente, Sandro Chia, deriva questo “nomadismo citazionista” che lo porta, già tra la fne degli anni ’90 e i primi anni 2000, a sperimentare la sua inesausta metamorfosi materica e stlistca su vari materiali, dai pannelli di cargo ferroviari ai pannelli di faesite, dai telai delle fnestre alla tela grezza di iuta, canapa e lino: dai motvi del graftsmo tribale di Basquiat, dipinto con acrilici su tela, alle piture rupestri, ricreate con addensament di quarzite, sabbia impastata e polvere di alluminio; dal panorama iconografco della Pop Art al décollage di Rotella; dal dripping di Pollock, realizzato con brillant smalt, alle istantanee fotografche sovrapposte su tele emulsionate con richiami alla Mec-Art, dai trat marcat e violent dell’espressionismo astrato alle sovrapposizioni di immagini fotografche e impressioni digitali stampate su alluminio.
Quello che emerge come fl rouge di tuta la sua produzione, già dai disegni di personaggi trateggiat con il bitume, la china e la grafte e dalle opere su iuta dei primi anni 2000, al quale rendiamo omaggio in questa mostra, è l’addensamento di marcat trat neri, tracciat con veemenza sul supporto, memori dell’informale di Vedova. Le virtuosistche torsioni delle sculture in ferro esposte rappresentano la materializzazione plastca, oltre che il culmine della maturazione spirituale dell’artsta dei materici intrecci di quest segni, sui quali, a partre dal secondo decennio degli anni 2000, l’artsta delinea grafsmi, simboli, talvolta tracciat con lo stencil e la bomboleta spray, secondo quello che Celant defnisce “riduzione a forme archetpiche della cultura”. Il surriscaldamento del materiale che avviene nel processo di piegatura a caldo delle sbarre rappresenta una sorta di rituale magico di catarsi in grado di ridurre un materiale di moderna concezione come il ferro a piegarsi come la nervatura di un organismo vivente con la delicatezza di una decorazione foreale in stle liberty. I solchi lasciat dal processo di lavorazione a caldo sulla superfcie delle sbarre ritorte vengono colmat dalla vernice colorata in stle neo-Pop che le ricopre destando insospetabili inversioni di signifcato nella percezione dell’opera, com’è nello spirito ironico dell’arte di Max Bi. Allo stesso modo nei cement e nelle iute realizzate con la tecnica dell’afresco tra il 2005 e il 2008, le resine cristallizzavano i graf e i solchi, i trat di colore che defniscono l’immagine, lasciat in positvo dallo strappo del supporto dal preparato di polvere di marmo, gesso e cemento che riproducevano lo stratfcarsi dei tags, delle scrite, delle lacerazioni sui muri delle cità, colt dallo scato fotografco dell’artsta che si aggira per le metropoli contemporanee come un moderno fâneur baudelairiano. La connotazione materica data dalla grumosità del pulviscolo di polveri generato dallo strappo, pratca comune ai Nouveaux Réalistes, ma reinventata con una tecnica che risale agli albori dell’umanità, caraterizza anche le sue prospetve urbane, gli intrecci di binari e tralicci dell’alta tensione, sempre defnite da un denso groviglio di trat neri che richiamano l’espressionismo astrato.
Galleria Colossi Arte Contemporanea Corsia del Gambero, 16 – 25121 Brescia tel. +39 030 3758583; cell. +39 338 9528261
www.colossiarte.it – info@colossiarte.it
Max Bi. Critografe da sabato 8 setembre a venerdì 12 otobre 2018 inaugurazione: sabato 8 setembre, dalle 16.30
Gli stessi che ritroviamo in forma stlizzata nelle 11 tele esposte in mostra, realizzate nel 2018, dove le linee nere si intrecciano, come i flament delle sbarre ritorte nelle sculture, in composizioni astrate dall’andamento , andando contnuamente a costruire e decostruire forme sintetche, caraterizzate da campiture cromatche di colori puri, come il rosso, il bianco, il verde e il blu, con reminiscenze che si ritrovano nei primi acquarelli di Klee.
Una sbarra ritorta di grandi dimensioni verrà collocata, per l’occasione, nella piazzeta di Corsia del Gambero, di fronte agli spazi espositvi della galleria.
Galleria Colossi Arte Contemporanea Corsia del Gambero, 16 – 25121 Brescia tel. +39 030 3758583; cell. +39 338 9528261
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Cenni biografci:
Max Bi. Critografe da sabato 8 setembre a venerdì 12 otobre 2018 inaugurazione: sabato 8 setembre, dalle 16.30
Max Bi, pseudonimo di Massimiliano Batagliola (Brescia, 1973), inizia fn da giovanissimo a sperimentare varie tecniche artstche, tra la fne degli anni ’90 e i primi anni 2000, passando con disinvoltura dalle tecniche di proiezione dell’immagine su tela emulsionata ai graft tribali compost con addensament di sabbia, quarzite e polvere di alluminio, dai grafsmi calligrafci dei writers riprodot con lo stencil e la bomboleta spray al collage, dal panorama iconografco della Pop Art ma rielaborato con pratche che richiamo il Nouveau Réalisme alle maschere primordiali e ai personaggi trateggiat con la china, il bitume e la cera, in modo grafante di Mimmo Paladino, dall’arte povera nell’uso di materiali come la iuta, la tela grezza di lino e l’assemblaggio di pannelli di faesite all’informale nella stesura violenta di trat materici neri e bianchi sulla tela. Essi rimangono, come sostrato costtutvo dell’opera, accanto a grafemi stesi con lo stencil, anche nelle opere del secondo decennio degli anni 2000 e in quelle che precedono le tele esposte in mostra.
Ma è con l’invenzione della tecnica dell’afresco su iuta, tra il 2006 e il 2008, che l’artsta raggiunge la sua cifra stlistca predileta e i maggiori riconosciment: sia con la riproduzione su cemento e iuta della stratfcazione di solchi, escoriazioni, graf e scrite che si genera sui muri delle cità, espost in occasione della mostra personale I Love My Tags alla Galleria 44 di Genova nel 2007, che con i ritrat di personaggi famosi dello star system in stle pop, caraterizzat da fort contrast chiaroscurali, come nelle serigrafe di Warhol, espost in occasione della bipersonale con Olindo Botura, Pop Stars, presso la Sala dei Sant Filippo e Giacomo di Brescia, nel 2011 per arrivare alle prospetve urbane, defnite da trat net e taglient con la tecnica dell’afresco su iuta ed esposte a Crema, in occasione delle mostre La Crème e dintorni, nel 2008, e Civiltà urbane, nel 2006. Le prospetve di bolidi fammant in corsa durante la Mille Miglia sono state esposte in occasione delle colletve Automobile-Autonobile, nel 2008 e nel 2010, presso il centro storico di Brescia e gli spazi espositvi della galleria Colossi, e Mille Miglia...d’Arte al Museo Santa Giulia di Brescia, nel 2009, organizzata dalla medesima galleria. Nel 2006 viene invitato a realizzare una mostra personale, Umanità e post-Umanità, in occasione della ricorrenza dei 150 dalla fondazione della Croce Rossa, presso la Torre Civica di Solferino (Mn) e dona un’opera al Museo della Croce Rossa di Castglione delle Stviere (Mn) che rimane esposta in modo permanente nelle sue sale. Nello stesso anno, la fotografa trata da un’opera scultorea di Piero Sbarluzzi, La Vendemmia, il maestro pientno dal quale, nel 2004, apprende le tecniche di lavorazione della terracota, viene esposta in occasione della mostra Scat DiVini che raccoglieva le immagini scatate per l’omonimo concorso fotografco nazionale, svoltasi a Palazzo Medici Ricciardi di Firenze. La fotografa ha da sempre rappresentato per l’artsta bresciano lo spunto fguratvo dal quale cogliere i sogget per i suoi afreschi rafgurant periferie urbane, intrecci di tralicci dell’alta tensione e binari ferroviari, scorci di treni in passaggio alla stazione, bolidi in corsa e prospetve di centri storici delle cità.
Nel periodo compreso tra il 2006 e il 2008, le opere realizzate con la tecnica dell’afresco su iuta sono state esposte in occasione di mostre personali e colletve a livello nazionale, come il Premio Internazionale Arte Ingenua 2008, al Castello di Brescia, oltre che a Crema e a Milano, e internazionale, come la mostra Italian News alla e Chiar Gallery di SoHo, a New York, dove espone alcuni ritrat in stle pop, tra i quali quello di Pasolini. Queste opere gli hanno frutato numerosi riconosciment: nel 2006, è stato tra i vincitori del premio Homo Urbanus, indeto dalla Facoltà di
Galleria Colossi Arte Contemporanea Corsia del Gambero, 16 – 25121 Brescia tel. +39 030 3758583; cell. +39 338 9528261
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Max Bi. Critografe da sabato 8 setembre a venerdì 12 otobre 2018 inaugurazione: sabato 8 setembre, dalle 16.30
Architetura di Palermo, con l’opera Rail staton, oltre che fnalista del Premio Sabaudia, del Premio Celeste San Gimignano (Si) e del concorso Silent Art Movies di Aosta, per la realizzazione di un manifesto per il festval del cinema muto, con l’opera La diva del muto, del Concorso Regionale Biennale di Pitura “Emilio Rizzi”, promosso dall’ Associazione Aref di Brescia, con l’opera Kavalkavia, e del Premio di Pitura “Carlo Dalla Zorza” della Galleria Ponterosso di Milano, con l’opera Venezia e le isole della Laguna.
Nel 2010, due opere che ritraggono Marilyn, realizzate con la tecnica dell’afresco su sacco di iuta, vengono esposte in occasione della mostra Marilyn Monroe. Arte della bellezza, a cura di Carlo Occhipint, presso Villa Pont, ad Arona.
Nel 2011 partecipa, in collaborazione con l’artsta Giorgio Tentolini, ad un workshop, Urban Waves, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Par- ma; per l’occasione, nelle sal del Palazzo della Pilota, viene esposta un’installazione di dieci a reschi su cemento Are you stll with us? che compongono lo slogan della pubblicità della Heineken, ma delineato con lo spruzzo della bomboleta spray.
Nel 2012, le opere che ritraggono personaggi famosi in stle pop su iuta vengono esposte alla Galerie des Caracoles di Parigi in occasione della mostra La Dolce Vita.
Nel 2014 espone, nello studio dell’artsta Marcello Gobbi, i suoi animali in ceramica dai trat befardi e dalla superfcie increspata, trateggiat da linee di colori accesi, accompagnat dalle formelle in ceramica che ritraevano le sue icone in stle pop, in occasione della personale All the Beast of Max Bi.
Tra il 2013 e il 2018 l’artsta viene invitato più volte a partecipare alla rassegna Velarte, a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei, a Campione del Garda (Bs). In queste occasioni espone le sue installazioni composte da barili di petrolio, scomposizioni di scatole di detersivi in plexiglass specchiante e la ricostruzione di ambient naturali plastfcat in teche di plexiglass.
08
settembre 2018
Max Bi – Crittografie
Dall'otto settembre al 12 ottobre 2018
arte contemporanea
Location
COLOSSI ARTE CONTEMPORANEA
Brescia, Corsia Gambero, 12/13, (Brescia)
Brescia, Corsia Gambero, 12/13, (Brescia)
Orario di apertura
Da martedì a sabato 10-12 e 15-19
Domenica su appuntamento.
Lunedì chiuso.
Vernissage
8 Settembre 2018, ore 16.30
Autore
Curatore